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24 novembre

Cattedra Lazzati con Enzo Bianchi

Alla Sala San Satiro quinta edizione dell’iniziativa promossa da Città dell’Uomo. Il priore di Bose rifletterà su “Cristiani nella e per la ‘città dell’uomo’”

di Luciano CAIMI Presidente di Città dell’Uomo

17 Novembre 2014

Per iniziativa di «Città dell’uomo», associazione fondata da Giuseppe Lazzati, lunedì 24 novembre, dalle 18 alle 20, presso la Sala San Satiro (piazza Sant’Ambrogio, 15 – largo Gemelli – Milano), si terrà la «Cattedra “Giuseppe Lazzati”».

L’iniziativa è ormai alla quinta edizione. Le prime due furono dedicate a quelle che il professor Lazzati, oggi Venerabile, nei suoi ultimi anni era solito definire le due “stelle polari” di orientamento anche per la vita civile: la Costituzione e il Concilio Vaticano II.

La Cattedra fu inaugurata con la Lectio del professor Valerio Onida, appunto, sul valore della nostra Costituzione, cui seguì, l’anno successivo l’intervento sull’eredità dell’evento conciliare, tenuto dall’allora preside della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, monsignor Franco Giulio Brambilla (oggi vescovo di Novara). Fu quindi la volta (2012) della Lectio del professor Alberto Melloni su Giuseppe Dossetti, grande amico di Lazzati, in occasione del centenario della nascita. L’anno scorso è toccato al professor Luigi Franco Pizzolato svolgere una riflessione sulla figura di Lazzati alla luce di quanto su di lui disse e scrisse il cardinale Carlo Maria Martini.

La Cattedra 2014 si connota con un titolo d’intonazione diognetiana (cioè riferibile alla celebre lettera “A Diogneto” del II sec.) e lazzatiana, per l’evocazione diretta della formula “città dell’uomo”. Il titolo “Cristiani nella e per la ‘città dell’uomo’” vuole, in estrema sintesi, sottolineare intanto il fatto che i discepoli del Signore Gesù vivono non in “città” separate, ma immersi nelle città di tutti, convivendo con altri credenti e con i non credenti i problemi connessi alla comune condizione umana. Sono però consapevoli di avere un’irrinunciabile responsabilità: quella di essere, come suggerisce la lettera “A Diogneto”, l’“anima” del tessuto sociale in cui sono inseriti, capace di far lievitare i grandi valori della giustizia, della solidarietà, della fratellanza, della pace, sui quali soltanto si può edificare una “città dell’uomo” “a misura d’uomo”, com’era solito precisare Lazzati.

Lo sviluppo del tema è affidato alla competenza di Enzo Bianchi, priore del Monastero di Bose, che da anni, con le sue sempre stimolanti riflessioni, ci aiuta a cogliere i nodi cruciali e i tratti distintivi per una credibile presenza cristiana nella complessità storica del nostro tempo.