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14 gennaio

A Milano il tradizionale Falò di Sant’Antonio

Organizzato dagli “Amici di Cascina Linterno”

9 Gennaio 2012

Incuneata tra via Fratelli Zoia, che collega via Forze Armate con via Novara, e il vastissimo Parco delle Cave a Milano, Cascina Linterno vanta una tradizione secolare, quasi millenaria. Un pezzetto di cultura contadina che si erge a baluardo per ricordare le radici di chi trascorre gran parte del giorno tra la frenesia, il traffico, lo smog e il cemento della metropoli. Tutti gli anni gli “Amici di Cascina Linterno”, organizzano il tradizionale Falò di sant’Antonio il sabato sera più vicino al 17 gennaio. Una tradizione contadina per perpetuare un’antichissima usanza, legata ai riti della fertilità e ai sacrifici delle feste pagane. Bruciare rami secchi significa infatti eliminare le scorie, cancellare il passato e ricominciare, invocando la benedizione sulla nascita della nuova natura. Non è un caso che i falò si accendano a Sant’Antonio, quando l’anno è appena iniziato. Il fuoco ha anche funzione purificatrice e fecondatrice, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dall’inverno alla imminente primavera. Le ceneri poi raccolte nei bracieri casalinghi di una volta, servivano a riscaldare la casa.

Il Santo, l’Abate Antonio, eremita vissuto in Egitto nel IV secolo, è associato al fuoco in virtù di un’antica leggenda: avrebbe, infatti, sfidato le fiamme dell’inferno per salvare le anime dei peccatori. Gli è posto vicino anche il maiale, animale poi allevato nei conventi antoniani per l’uso di curare con il suo grasso l’Herpes Zoster, il temibile “fuoco di Sant’Antonio”. In tempi ormai lontani, essendo sant’Antonio abate protettore degli animali di fattoria, il 17 gennaio si benedicevano le stalle e in quella notte magica gli animali – si diceva – parlavano tra loro…

Sabato 14 gennaio, alle 21, nella radura adiacente Cascina Linterno, con ingresso da via Fratelli Zoia o da via Barocco, si terrà il tradizionale Falò di sant’Antonio. Alla sommità della catasta el Veggion, a significare il passaggio tra il vecchio e il nuovo anno. Poco prima dell’accensione padre Alberto Manunza, prevosto della parrocchia Madonna dei Poveri, impartirà la benedizione agli animali domestici. Poi, quattro bambini, accompagnati dai rispettivi genitori, accenderanno la catasta.

La purificazione con il fuoco non è solo destinata alla natura, ma anche alle anime, a ciò che opprime e addolora. Durante il falò verranno quindi raccolti i “pensierini” dei presenti, soprattutto bambini, che poi verranno lanciati sempre da un bambino, tra le fiamme. Un modo per elevare una preghiera “pagana” all’Immenso affinché nell’anno nuovo si realizzino i propri desideri e vengano sottratte le afflizioni.

Lo scorso anno quasi mille persone hanno assistito alla cerimonia, quando il fuoco si sprigionò con grande intensità sulle note dell’Inno di Mameli, in onore dei 150 anni dall’Unità d’Italia. A vigilare sulla sicurezza dei presenti le Guardie ecologiche volontarie, i Rangers d’Italia, i volontari della Croce Verde di Baggio e del Gruppo Protezione Civile di Pero. Un’atmosfera suggestiva che ha coinvolto tutti i presenti: grandi, piccini, umani ed animali. Per contrastare il freddo gli "Amici della Cascina Linterno" hanno offerto vin brulé e svariati dolci, tra i quali panettoni e pandori, dietro corresponsione di un piccolo obolo che ha permesso di raccogliere nel 2010 anche una piccola somma per i terremotati di Haiti tramite Medici Senza Frontiere.

Info: tel. 334.7381384; amicilinterno@libero.it; www.cascinalinterno.it.