«Il miracolo di Marituba»: così è comunemente definita l’imponente azione di promozione umana, sociale e spirituale intrapresa da Marcello Candia e da monsignor Aristide Pirovano nell’ex lebbrosario brasiliano di Marituba, prima del loro arrivo conosciuto come «l’anticamera dell’inferno».
Terminato l’incarico di Superiore del Pime nel 1977, monsignor Pirovano voleva tornare in missione. Per questo declinò la proposta della Santa Sede per un incarico di alta responsabilità in Vaticano, che per lui avrebbe comportato il cardinalato. Il vescovo missionario preferì partire per l’Amazzonia, accogliendo l’invito dell’amico Candia a raggiungerlo a Marituba, colonia a sud di Belem, di cui diventò così il cappellano.
A Marituba lebbrosi ed ex-lebbrosi vivevano isolati dal mondo, abbandonati dalle loro stesse famiglie. Pirovano e Candia crearono servizi sanitari, scolastici, religiosi e sociali, diedero lavoro agli indios, attirarono gente dalla foresta. In pochi anni l’ex colonia divenne una vera e propria città, abitata da decine di migliaia di persone e visitata anche da Giovanni Paolo II l’8 luglio 1980.
Dopo la morte di Candia nel 1983, monsignor Pirovano proseguì la sua opera a Marituba fino ai primi anni Novanta. Poi affidò la responsabilità dell’ex-lebbrosario ai Poveri Servi della Divina Provvidenza (l’Opera Don Calabria) e rientrò in Italia. Continuò comunque ad aiutare lo sviluppo di Marituba, dove si recava periodicamente per seguire in particolare i lavori di costruzione del nuovo ospedale, che vide la luce pochi mesi prima della sua morte, il 3 febbraio 1997.
Degli anni di Marituba si parlerà lunedì 26 ottobre, alle 20.45, nella Sala Isacchi di Ca’ Prina a Erba, nel quarto e ultimo appuntamento del ciclo «Il romanzo di una vita», con cui l’Associazione Amici di monsignor Aristide Pirovano, in collaborazione con la Comunità pastorale Sant’Eufemia e col patrocinio del Comune di Erba e di Ca’ Prina, ha ripercorso l’affascinante itinerario umano e spirituale di monsignor Pirovano nel centenario della nascita (22 febbraio 1915).
Interverranno il dottor Marco Liva, presidente della Fondazione Candia, e fratel Gedovar Nazzari, dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, collaboratore e poi “erede” di padre Aristide alla guida della missione nell’ex lebbrosario. Ma ci sarà spazio anche per altre testimonianze su Marituba.