Il tema della morte affrontato secondo due punti di vista: la tragicità dei morti senza nome nel Mediterraneo e la bellezza della chiesa di San Bernardino alle Ossa in Milano, luogo nel quale i defunti passarono "dall’oblio della dimenticanza” al decoro per la celebrazione della fede nel Risorto.


E come è stabilito per gli uomini

“E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta”, scrive l’autore della Lettera agli Ebrei.

Eppure c’è chi “muore” più di una volta. La prima anonimamente, magari in fondo al nostro mare. E solo la cura amorevole di chi ne raccoglie le spoglie s’incarica di dargli una identità.
Così come chi è morto secoli fa e di cui non c’è più nome e memoria oggi, con gli altri, costituisce un solo nome e un solo volto.

In prossimità dell’annuale ricorrenza dei defunti la cappellania dell’Università degli Studi di Milano organizza due incontri per riflettere sul tema della morte e sul suo significato.

Mercoledì 30 ottobre 2019, alle ore 17.00, nella Sala lauree degli Studi umanistici dell’Università Statale di Milano don Marco Cianci, cappellano in quell’Università, dialogherà con la Prof.ssa Cristina Cattaneo, Ordinario di Medicina legale e autrice dell’apprezzatissimo volume Naufraghi senza volto (Raffaello Cortina editore).

Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l’Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera della biblioteca; i resti di un bambino che veste ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del Mediterraneo, morti nel tentativo di arrivare nel nostro paese su barconi fatiscenti, che raccontano di come si può “morire di speranza”. A molte di queste vittime è stata negata anche l’identità.

L’emergenza umanitaria dei migranti che attraversano il Mediterraneo ha infatti restituito alle spiagge europee anche dei cadaveri, molti dei quali non sono mai stati identificati. La Prof.ssa Cattaneo racconta, attraverso il vissuto del suo lavoro di medico legale, il tentativo di un paese di dare un nome a queste vittime dimenticate da tutti, e come questi corpi, più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo.

La settimana successiva, giovedì 7 novembre, sempre alle ore 17.00, la dott.ssa Miriam Brighi, neolaureata in Scienze dei beni culturali, guiderà la visita della Chiesa di San Bernardino alle Ossa, che è proprio dietro l’Università Statale di Milano.

Citata in passato anche come San Bernardino ai Morti, la chiesa è conosciuta per il suo ossario, le cui pareti sono per gran parte ricoperte da ossa a formare vere e proprie decorazioni. Al di là delle leggende che circondano questo luogo e della macabra curiosità che esso attira, la chiesa rappresenta una morte celebrata al di là dell’oblio che ha velato l’esistenza di ogni defunto lì posto.

LA SABBIA RICORDA: DARE UN NOME ALLE VITTIME DEL MEDITERRANEO
Data: mercoledì, 30 ottobre 2019
Luogo: Sala lauree Studi umanistici dell’Università Statale – via Festa del Perdono, 7 – Milano
Ore: 17.00

Don Marco Cianci (Cappellano nell’Università degli Studi di Milano)
dialoga con
la prof.ssa Cristina Cattaneo (Ordinario di Medicina legale nell’Università degli Studi di Milano), nonché autrice del volume Naufraghi senza volto (Raffaello Cortina Editore)

SUFFRAGIO UNIVERSALE: DALL’OBLIO ALLE MORTI CELEBRATE
Data: giovedì, 7 novembre 2019
Luogo: Chiesa di San Bernardino alle Ossa – Piazza Santo Stefano – Milano
Ore: 17.00

La dott.ssa Miriam Brighi guida la visita della chiesa di San Bernardino alle Ossa e dell’ossario.

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