Continuano gli incontri di #nonsilimitailtalento continuano, grazie al tour online che vede come protagonisti i campioni paralimpici della società Briantea 84. Le testimonianze dei giocatori raggiungono i ragazzi degli oratori della Diocesi di Milano anche virtualmente. Si possono richiedere le testimonianze in video call o "in presenza" scrivendo a sport@diocesi.milano.it


talento in rete

Diversi oratori si sono già collegati online con delle speciali videochiamate. Come ad esempio l’Oratorio Beata Vergine Addolorata in San Siro di Milano, gli Oratori Sacro Cuore e San Giuseppe di Castellanza o l’Oratorio San Luigi di Cinisello Balsamo.

Credere nei propri sogni, non lasciarsi abbattere dalle difficoltà, reagire con grinta: sono questi alcuni dei messaggi positivi che vengono comunicati ai ragazzi dagli atleti paralimpici della Briantea 84, che stanno dando prova di grande umanità e di grande empatia, negli incontri di #nonsilimitailtalento online tour.
Questi testimoni stanno dimostrando di essere campioni dello sport e della vita: Laura Morato, Marcos Sanchez (in diretta dal Brasile), Adolfo Maria Berdun, Giulio Maria Papi, il giovanissimo Karim Makram.
Sono ragazzi come quelli in ascolto, ma che ad un certo punto – per un tragico incidente, una fatalità o una grave malattia – hanno dovuto fare i conti con una grande difficoltà che ha condizionato il resto della loro vita, senza però minarne la felicità, .

«Il giorno di Natale, avevo la vostra età, sono inciampata in casa – racconta Laura Morato – ho picchiato la schiena sullo stipite della porta, la sera non camminavo più».
«A 13 anni, in Argentina (dove vivevo), mentre ero in bicicletta, un camion ha sorpassato me e mia sorella (che son riuscito a spingere fra due macchine, per proteggerla), senza vedermi – spiega Adolfo Maria Berdun – è passato sulla mia gamba sinistra…»
Marco Sanchez era un bambino di strada, proveniva da una famiglia povera: «Un giorno per rubarmi le scarpe da tennis un gruppo di ragazzi mi ha buttato sotto un treno. Sono stato in ospedale per 45 giorni, entrando due volte in stato di coma profondo. Sono stato dato anche per morto due volte: questo evento ha cambiato profondamente la mia vita…»
A Giulio Maria Papi fu diagnosticato un osteosarcoma: «Due anni di ospedale, tra interventi e chemioterapia».
Anche Karim Makram affrontò un grave problema, già nei primi anni di vita.

Sarebbe stato facile, dopo difficoltà del genere, demoralizzarsi, quando tutto sembrava crollare addosso. La paura di essere considerati diversi, la consapevolezza di non poter più fare alcune cose, la fatica di accettarsi non sono mancati.

Eppure queste storie ci parlano soprattutto di altro: coraggio, speranza, determinazione e un grande amore per la vita. Lo sport fu fondamentale in questo frangente. Un incontro fortuito, un amico, qualcuno che li spinse a provare uno sport paralimpico, il basket, in questo caso: «Fu “amore a prima vista”: avevamo in comune la voglia di metterci nuovamente in gioco (attraverso la pallacanestro), di divertirci e stare bene (come avviene per ogni sport). Quel giorno son tornato a casa con il sorriso». Iniziano così anni di duro allenamento, (organizzandosi per non trascurare lo studio, anzi, portandolo avanti con serietà), di fatiche, di vittorie e di sconfitte, di successi e di carriere promettenti, per questi giocatori professionisti, che collezionano meritate soddisfazioni, nel mondo dello sport, a livello nazionale e internazionale. L’amarezza dei mesi successivi al trauma e il dispiacere, si trasforma, attraverso lo sport, in occasione di riscatto e di bene.

«Ricordi di momenti felici e di tante soddisfazioni ma custodisco ancora tanti sogni nel cassetto e nel cuore: la voglia di mettersi in gioco e di continuare a dare il massimo».

Sono testimonianze che i campioni di Briantea84 (la società sportiva paralimpica di Cantù, che da più di 35 anni promuove lo sport per persone con disabilità, conta 180 atleti e desidera far conoscere lo sport paralimpico a quante più persone possibili, in particolare ai ragazzi) portano avanti con il progetto #nonsilimitailtalento negli oratori, che ora prosegue il suo impegno tramite una piattaforma web, permettendo ai gruppi degli oratori di fare richiesta di una online call che possa connettere i ragazzi con gli atleti paralimpici di basket in carrozzina della nazionale italiana, olandese ed argentina, preparando un incontro che possa sfruttare gli strumenti multimediali, rendendo virtuale il momento formativo ed educativo.

Esempi che diventano preziosi e assumono nuovo valore nella situazione che stiamo vivendo, a causa dell’emergenza sanitaria. In questo periodo in cui siamo tutti un po’ limitati, impossibilitati a vivere quello che normalmente facciamo e ci piace fare, è facile focalizzarci su quello che non possiamo fare: è l’atteggiamento giusto? «Concentratevi su quello che potete fare, non su quello che non potete fare. Quello che stiamo vivendo è una piccola parentesi rispetto a una vita intera e i limiti imposti hanno lo scopo proprio di salvaguardare la nostra salute e quella degli altri: dobbiamo avere pazienza, mettere da parte pigrizia e malumori e sfruttare il tempo che abbiamo nel miglior modo possibile. Porci degli obiettivi, continuare a migliorare quello che sappiamo fare, ma anche sperimentare qualcosa di nuovo: può essere positivo per noi. Si ricomincia sempre da dove si pensa di aver sbagliato. Imparate sempre a migliorare, in qualunque situazione della vita, in qualunque cosa. Sentitevi appagati di qualcosa che avete fatto, se l’avete fatto bene, senza recriminazioni e rimpianti. Basate la vita non tanto sui successi che riusciamo ad ottenere quanto sul fatto di aver dato sempre il meglio di noi. Non c’è limite che possa fermare la voglia di crescere e di trasformare la vita in un capolavoro!», è il messaggio che ci viene trasmesso.

L’importanza della squadra è uno degli aspetti che ritorna, nelle connessioni con i diversi oratori che hanno aderito all’iniziativa: non sentirsi da soli, sostenersi, la bellezza dell’amicizia e del rapporto con i compagni, cercare di raggiungere insieme un obiettivo comune: è ciò che permette di affrontare i sacrifici e le difficoltà con determinazione. Anche i gruppi di ragazzi, preado e ado, degli oratori, ne sono convinti: si collegano in tantissimi, partecipano, ascoltano, pongono dubbi e domande, durante il loro racconto, sulla storia personale o sportiva degli atleti, incuriositi dalle ruote campanate, per dare maggiore stabilità, delle carrozzine progettate su misura per ogni giocatore che sfrecciano veloci sul campo da gioco nei video mostrati durante la diretta.

«Hai mai rimpianto le tue gambe o ti sei mai arrabbiato con Dio per la cattiveria delle persone che ti avevano buttato sotto quel treno?». La domanda arriva così, cruda e vera, per Marcos Sanchez. «No, mai ho rimpianto le gambe, ho accettato la situazione, e mai mi sono arrabbiato con Dio. Anzi, ringrazio Dio ogni giorno perché mi ha permesso di avere una vita bella e felice». Bisogna imparare ad affrontare le situazioni, ripetono tutti: «con i “se” e con i “ma”, o con le scorciatoie, non si arriva da nessuna parte».

«Perché ringrazi Dio?», incalza una ragazzina preadolescente. «Perché se no non sarei qui», risponde subito Marcos Sanchez. Una risposta semplice, profonda e disarmante, che ci insegna a dare valore a quello che abbiamo oggi.

La speranza è ora di poter presto, una volta che potrà riprendere il campionato, assistere a una emozionante partita di basket in carrozzina di questi veri campioni che hanno tanto da insegnare. I ragazzi degli oratori ci saranno, a tifare per loro sugli spalti, e sarà una grande gioia per tutti.

«Avete un tesoro da lasciare ai ragazzi come messaggio e augurio per raggiungere i loro sogni?», viene chiesto verso la conclusione. «Ringraziare il buon Dio, impegnarsi tanto e mettere amore in quello che si fa». È così che si diventa campioni!

Come richiedere un incontro di #nonsilimitailtalento online tour

Ogni oratorio o società sportiva che desidera può fare richiesta di una “on line call” a cui parteciperà in diretta o un incontro in presenza, grazie alla collaborazione con Briantea84, un campione paralimpico e del mondo dello sport.

Sarà possibile per i ragazzi ascoltare ed interrogare “dal vivo” i campioni paralimpici di basket in carrozzina della nazionale italiana, olandese ed argentina (tutti giocatori del dream team di Briantea84), gli allenatori e i manager. Si avrà così la possibilità di parlare di argomenti riguardanti la loro esperienza personale sportiva e umana.

Con il “nonsilimitailtalento in tour” potrete avere la possibilità di connettere tutti i vostri ragazzi da casa propria e incontrare insieme alcuni di questi campioni che saranno in diretta con voi.

 

Organizzare è semplice:

  • E’ sufficiente mandare una mail a sport@diocesi.milano.it per fissare giorno e ora dell’incontro on line.
  • Far scaricare ad ogni ragazzo sul proprio pc, tablet o cellulare una app gratuita che il servizio indicherà (non è necessario nessun tipo di registrazione).
  • Qualche minuto prima della video-call verrà mandato un messaggio dall’ufficio al responsabile del gruppo che lo inoltrerà a tutti i ragazzi; cliccando sul messaggio si aprirà la app precedentemente scaricata. Basterà inserire il proprio nome e dare l’autorizzazione per entrare nella stanza virtuale e partecipare all’incontro.

L’incontro durerà circa 45 minuti. Sarà possibile coinvolgere un massimo di 80 partecipanti; l’incontro lascerà tanti spunti che si potranno riprendere a livello personale e di gruppo.

 

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