Gli oratori dovranno rimanere chiusi al libero accesso ancora per poco, ma in realtà per le attività che hanno promosso sia nel tempo del lockdown sia nel tempo estivo e ora che si apprestano a vivere la Festa di apertura e i percorsi formativi, gli oratori non sono mai rimasti "chiusi" e "di fatto non sono chiusi". Presentiamo qui il resoconto delle prime due serate online dedicate all'inizio dell'anno oratoriano 2020-2021, rimandando ad un ulteriore approfondimento sullo sport in oratorio. Il nuovo appuntamento con MAI CHIUSI è martedì 15 settembre con la presentazione della proposta A OCCHI APERTI.


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Gli oratori non si sono mai fermati! Non si può, infatti, che riconoscere la passione educativa che li ha animati, quando la cura e la creatività li ha messi subito all’opera per accompagnare i ragazzi da remoto. E in questi mesi con Summerlife, ancora fino a queste prime settimane di settembre. Un’estate inedita… «Ho raccolto nelle molte visite agli oratori (e ben 35 oratori accompagnando l’Arcivescovo) – commenta il direttore della FOM, don Stefano Guidi – coraggio, gioia, entusiasmo, spirito di servizio di tantissime comunità e oratori della nostra diocesi, che hanno sfidato l’impossibile e ce l’han fatta, riuscendo a realizzare una proposta educativa di accoglienza e di animazione per non lasciare soli i ragazzi. Grazie per la capacità e le potenzialità delle nostre comunità che con amore, mettendosi in ascolto delle proprie realtà, hanno messo in campo ogni sforzo per offrire qualcosa di significativo. Preziosa, in particolare, la possibilità di mettersi a servizio dei più piccoli, con responsabilità e generosità, vissuta dagli adolescenti e dagli animatori con Summerlife.

Bisogna non disperdere questa esperienza!»

 

Mai chiusi! Con l’Estate Ragazzi abbiamo imparato a vivere la presenza dei ragazzi in modo inedito. Siamo pronti ora a ripartire per un nuovo anno oratoriano. «C’è un desiderio che ci abita, quello di non essere MAI CHIUSI (come abbiamo chiamato il percorso formativo online che la FOM sta offrendo alle comunità educanti degli oratori ambrosiani, tramite la piattaforma OraMiformo.it). Vogliamo trasmettere in questo modo le indicazioni, frutto di una valutazione attenta e del dialogo costante con l’Avvocatura della diocesi, per riaprire ancora in sicurezza, con attenzione e prudenza, proseguendo su questa strada che ha cuore la tutela di tutti.

Evitiamo gli estremismi: di chi rimane paralizzato, non chiede, non si confronta, per eccessivo timore, e di chi pensa che sia tutto superato e crede che si possa riprendere come prima. Occorre trovare un equilibrio serio, per tutelare la salute di tutti, anche in oratorio. L’emergenza non è superata, ma è necessario riprendere una vita di comunità, con la serietà che garantiamo sempre e che abbiamo dimostrato quest’estate, e con la disponibilità e la prontezza a seguire le normative e le ordinanze, quando verranno aggiornate. Non puntiamo al minimo: garantiamo quell’accoglienza di tutti, per tutti, all’interno dei nostri oratori».

 

È don Michele Porcelluzzi, referente operativo dell’Avvocatura, a spiegare i protocolli e a rispondere, durante il webinar di lunedì 7 settembre, alle tante domande riguardo le normative. Per la ripresa della catechesi è già stato pubblicato il protocollo, che prevede sempre le attenzioni di scaglionamento, distanziamento e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: cerca la sezione catechesi nelle disposizioni.

Sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina negli spazi dell’oratorio, sempre, anche all’aperto, in quanto i ragazzi tendono a fare aggregazione (la mascherina va portata da casa, ma è bene che l’oratorio ne abbia alcune di scorta, qualora si rompa o qualcuno la scordi).

I rapporti numerici rigidi per la proposta estiva non sono ora obbligatori. È fondamentale il rispetto della distanza di almeno un metro: i gruppi andranno quindi realizzati in base agli spazi delle aule predisposte per gli incontri. Risulta preferibile non formare gruppi troppo grandi, anche per facilitare il controllo del rispetto delle distanze e delle mascherine.

Anche per le attività di gioco non esistono più vincoli numerici: vale il rispetto del distanziamento e il controllo dei dispositivi di protezione, grazie alla presenza di figure educative. La mascherina potrà non essere indossata solo per attività fisica intensa, con distanza di due metri.

Per quanto riguarda la modulistica, oltre all’iscrizione, fondamentale sarà il patto di corresponsabilità, tramite cui i genitori del minore si impegnano a non mandare il figlio in oratorio se presenta sintomi influenzali, è in isolamento o quarantena, ha avuto contatti con persone positive al Covid-19 negli ultimi 14 giorni o è transitato da Paesi a rischio (al momento individuati in Spagna, Grecia, Malta, Croazia, ma potrebbero essere modificati). Diventa importante ricordare, anche negli avvisi, ai genitori, in quali casi sia bene rimanere a casa. Occorre essere precisi nelle comunicazioni anche del programma degli incontri di catechismo e delle attività organizzate, degli orari e degli eventuali spostamenti (chiarendo i mezzi di trasporto) affinché i genitori dei ragazzi siano responsabili e vigilino con attenzione sui loro figli. Con i moduli di autorizzazione e fornendo le informazioni specifiche, è possibile organizzare “uscite” in sicurezza (come il Cammino degli Inizi per i preadolescenti, al Sacro Monte di Varese, di domenica 13 settembre). Nel caso di utilizzo di mezzi propri per gli spostamenti, informarsi sull’orientamento dai vigili urbani del proprio Comune.

La misurazione della temperatura non è un adempimento obbligatorio, ne è prevista la possibilità.

Importante aver presente che qualsiasi percorso educativo e catechetico, per le diverse età, potrebbe essere interrotto all’improvviso perché il gruppo viene posto in isolamento o quarantena, il proprio Comune venga dichiarato “zona rossa” o si giunga a un lockdown nazionale. È bene essere pronti a riprendere in queste situazioni gli incontri online.

In caso di contagio a scuola, l’ATS potrebbe facilmente richiedere il registro presenze, per tracciare i contatti. Come oratorio dovremo attenerci alle indicazioni dell’ATS, rispettando sempre la riservatezza e senza mai dare allarmismi.

Assume un valore ancora più significativo quest’anno la Festa di apertura degli oratori, che sarà possibile realizzare seguendo le indicazioni dell’Avvocatura per le celebrazioni religiose (secondo i protocolli in vigore), il pranzo insieme e le modalità di animazione e di gioco suggerite dalla FOM. Rimandiamo per questa giornata alla sezione dedicata.

Per quanto riguarda le società sportive (che hanno un contratto di locazione o comodato d’uso) e organizzano attività propria sui campi dell’oratorio… è una loro responsabilità seguire il protocollo della propria federazione sportiva.

L’oratorio è tenuto a raccogliere le autodichiarazioni per svolgere attività sportiva solo in caso organizzi una propria attività sportiva (es. una partita di calcio tra adolescenti): occorrerà misurazione della temperatura, registro delle presenze e autodichiarazioni compilate.

 

Sarà disponibile il modulo da far firmare (una sola volta) a catechisti, educatori, e a tutti coloro che hanno responsabilità educative, e per l’ingresso in oratorio dovrà essere previsto un registro delle presenze.

Ci sarà in generale una semplificazione nella modulistica rispetto all’estate ragazzi: i mesi già vissuti ci hanno “allenato” al controllo dei dispositivi di protezione e ad avere maggiore attenzione nella gestione di questa situazione.

Le indicazioni che ci saranno date ci permetteranno di vivere un oratorio aperto, con tutte le attività consuete, seppur riviste nelle modalità di attuazione e nella loro forma, ma che in qualche modo potremo e siamo chiamati a riprendere: catechesi, animazione, attività sportiva…

 

 

Con occhi attenti su preado e ado


«Non dobbiamo pensare, però, che l’oratorio funziona bene solo se compila bene dei moduli…», sottolinea don Stefano Guidi nel secondo webinar di martedì 8 settembre, che ha messo al centro preadolescenti e adolescenti, per accompagnarli in queste fasi di apertura della scuola e ritorno alla normalità. «Nella serietà e nell’attenzione, l’oratorio è, prima di tutto, accoglienza e cura dell’altro». L’oratorio è comunità che diventa «voce amica, appello personale, accompagnamento paziente, pietra viva per la Chiesa» (come ci ha invitato il nostro Arcivescovo nell’apertura del nuovo anno pastorale).

 

Per riflettere sulla ripartenza, un aiuto per i nostri oratori è stato fornito dalle considerazioni dello psicoterapeuta Alberto Pellai (che già ci aveva guidati in un webinar a giugno, nel percorso formativo NEW EDITION): «Gli oratori questa estate hanno dato testimonianza grandiosa di equilibrio: attenzione ma non ossessione della pandemia. Il rischio c’è ovunque e anche nella crescita non esiste il rischio zero: dobbiamo aiutare i nostri ragazzi ad affrontare le sfide che la vita gli pone davanti». «Io credo che i ragazzi sentano la necessità di stare in una zona di crescita e accoglienza organizzata, che loro non hanno il potere di costruirsi da soli e che noi con l’oratorio e l’educazione dobbiamo fornirgli – prosegue il dott. Alberto Pellai –  L’adulto dell’oratorio deve avere un atteggiamento attivo, che segua il ragazzo e gli faccia sentire il proprio sostegno. I preadolescenti sono in assoluto i più in difficoltà ad accedere a quello spazio di socializzazione, in assenza di una cornice che li accolga e li spinga. Senza il nostro aiuto, il rischio è che essi si chiudano nel loro cerchio, nella loro cameretta, mancando, con la scusa del Covid o di genitori troppo premurosi, la rinascita che deve avvenire. Hanno bisogno che noi educatori tendiamo idealmente una mano. Ci possono essere due tipi di ragazzi che fatichiamo ora ad intercettare, e prima frequentavano con regolarità i nostri oratori: chi è scivolato, senza più punti di riferimento, “nel paese dei balocchi” e del divertimento, e coloro che, nella destrutturazione della giornata e nella noia, si sono chiusi in loro stessi, tra ansie e paure. Entrambi hanno bisogno anche di una mediazione attraverso ragazzi della loro stessa età, oltre che degli educatori, per poter essere coinvolti nuovamente».

In una fase così delicata l’oratorio potrebbe organizzare delle serate psicopedagogiche dedicate ai genitori per insegnare i fondamentali della crescita. Un figlio adolescente non cresce da solo; ha bisogno di una guida.

Un altro aspetto su cui invitare i genitori a riflettere è quello di una riduzione della virtualizzazione della giornata dei ragazzi, che rischiano di chiudersi in una realtà parallela. «Dobbiamo uscire dalla zona della paura ed entrare in quella del coraggio».

 

Non siamo mai stati fermi. Così ora non possiamo rimanere chiusi… Riapriremo gli oratori e tutte le loro attività non appena ci saranno date le indicazioni da parte dei Vescovi e dell’Avvocatura, curando quell’accompagnamento delle comunità educanti verso le nuove generazioni, che ci caratterizza. Intanto, possiamo continuare a proporre attività strutturate di incontro secondo i protocolli vigenti.

Dopo la serata per la ripartenza dello sport in oratorio, il percorso formativo online MAI CHIUSI (iscrizioni a ogni singolo webinar gratuite tramite OraMIformo.it) continua martedì 15 settembre per la presentazione del tema e della proposta A OCCHI APERTI (iscriviti qui) e poi giovedì 17 settembre sul sostegno scolastico, con i Doposcuola (iscriviti qui).

Per riprendere il cammino, con coraggio, ricordiamo i primi appuntamenti: il Cammino degli Inizi di domenica 13 settembre, EduCare per preadolescenti su tre turni a ottobre per gli educatori sulle linee guida nuove per gli oratori per favorire la crescita dei ragazzi e poi per gli educatori degli adolescenti tra novembre e dicembre, in una nuova modalità.

Smart Box New Edition rappresenta, inoltre, un’ottima opportunità: un corso online, per prepararsi al meglio a riaccogliere ed educare i ragazzi all’interno dell’oratorio, favorendo la loro socializzazione.

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