In cinque settimane si è compiuta la proposta dell'Oratorio estivo 2019 BELLA STORIA! Alcuni oratori andranno avanti sino a fine luglio, molti riprenderanno le attività "a tempo pieno" a settembre già prima della scuola. Chi finisce ora sa che non si può dire la parola "Fine" al "talento" che sono i ragazzi, un capolavoro destinato a crescere nel segno del dono.


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La Bella storia è iniziata con la presentazione ai coordinatori. Era il 6 aprile quando i nostri oratori hanno scoperto lo slogan dell’Oratorio estivo 2019 che ha dato l’avvio alla preparazione della proposta estiva. 

Poi l’esperienza di Capizzone, i sei turni del corso residenziale, la Full Immersion e i tanti corsi sul territorio, per la formazione degli animatori, adolescenti e ragazzi delle superiori che, guidati dai responsabili, hanno scelto di spendere la loro estate nell’animazione e nella cura dei più piccoli.

 

Il 10 giugno, per la maggior parte dei nostri oratori, ha coinciso con l’inizio ufficiale. Cartelloni con i punteggi dei punti immacolati, decorazioni, colori: l’Accademia delle arti ha aperto le sue porte.

Quel giorno si è iniziato a comprendere, insieme, che il nuovo slogan, oltre ad assere innegabilmente appropriato per esprimere l’esperienza entusiasmante dell’Oratorio estivo, ci avrebbe aiutato quest’anno, con tutta la proposta, a comprendere che la vita di ciascuno può essere una BELLA STORIA, se impariamo a fidarci di Colui che ci ha arricchito di talenti da trafficare per gli altri, contribuendo al bene di tutti, nella consapevolezza che ciascuno di noi è un talento!

 

Raccontiamo sette Belle storie, di sette realtà diverse, uno per ciascuna delle Zone pastorali della nostra Diocesi. Ce le presentano i protagonisti che le hanno vissute, nella semplicità delle giornate di Oratorio estivo o attraverso alcuni momenti speciali. In alcune forse potremmo ritrovarci, in altre scoprire invece l’originalità dello Spirito che ha ispirato pagine differenti, eppure simili, dentro allo stesso racconto.

 

Primo capitolo, Zona pastorale IGli oratori di Casoretto e San Luca collaborano insieme per alcune attività (pur essendo due le parrocchie S. Maria Bianca della Misericordia e San Luca Evangelista, nel decanato Città Studi a Milano), per esempio per i laboratori delle medie, per alcune uscite, per la festa finale. Anche la formazione degli animatori è comune e gli animatori si sentono di far parte di un unico gruppo al servizio di due Oratori estivi. Che ESPERIENZA. Ce l’ha raccontata don Alberto Carbonari: «Abbiamo vissuto tre settimane “piene”, dentro una esperienza che è davvero “totalizzante”, in compagnia delle storie dei testimoni Madre Teresa, Padre Pino Puglisi e Francesca Cabrini (il nostro oratorio è frequentato da molti stranieri e ci sembrava significativo). I ragazzi sono rimasti molto colpiti, così come dalle parabole, gustate un pezzettino alla volta, giorno dopo giorno». Don Andrea Florio di San Luca, tornato dalla settimana in montagna con i ragazzi dalla terza elementare alla terza media, conferma che l’Oratorio estivo quest’anno è stata davvero un’immersione dentro la dimensione del TALENTO, soprattutto quello degli animatori, che hanno preparato laboratori molto fantasiosi anche di tema sociale (la fame nel mondo, la mafia, l’immigrazione…) legati appunto alle storie dei santi. «E se di Pier Giorgio non siamo riusciti a parlarne perché l’esperienza era già conclusa nei nostri due Oratori, sarà l’amico che ci introdurrà da lunedì 2 settembre, quando ci ritroveremo ancora nelle nostre realtà, prima della scuola!».

 

Secondo capitolo, Zona pastorale II – La COLLABORAZIONE ha fatto la differenza all’Oratorio San Carlo di Samarate, così come agli Oratori di Verghera e San Macario. Il desiderio di rendere davvero Bella la Storia ha messo in moto tutti affinché si mostrasse calda, accogliente e insieme precisa, organizzata con cura. «Suddivisi per fasce d’età, collaborando, abbiamo realizzato più proposte insieme, come Comunità pastorale – spiega don Alberto Angaroniquesto è stato un segno di bellezza. Il santo della settimana ha aiutato tutti a far vivere alcuni atteggiamenti, in un modo bello: un secondo segno. In generale ho notato un maggior senso di responsabilità; avere alcune forze in meno… significava che alcuni aspetti, prima automatici, hanno richiesto un pensiero in più. Siamo cresciuti nella collaborazione!».

 

Terzo capitolo, Zona pastorale III – Un grande libro, “gigante”, realizzato in cartone (quasi un lapbook, la novità di presentazione della proposta). Ogni giorno, seguendo la proposta, si girava la pagina che riportava il tema del giorno, il santo di riferimento, una parte della sua storia, la preghiera del mattino. È l’idea nata dall’ENTUSIASMO di animatori e responsabili che accoglieva i ragazzi ogni giorno, all’Oratorio San Luigi e Sant’Agnese della Comunità pastorale Beata Vergine Maria Addolorata di Paderno d’Adda. «Entusiasmo nel preparare le cose, anche in maniera nuova e particolare, richiamando il tema Bella storia! Entusiasmo da parte di tutti nel collaborare, piccoli, animatori, adulti, mettendosi in gioco nei laboratori, lasciandosi coinvolgere» – ci spiega Mattia d’Adda, 24 anni, catechista, che ha aiutato nella gestione don Marco Albertoni, insieme agli altri coordinatori.

 

Quarto capitolo, Zona pastorale IVGIOIA all’Oratorio San Luigi di Canegrate, inaugurato il 12 giugno, dopo i lavori di ristrutturazione, con la presenza dell’Arcivescovo Mario Delpini, che ha benedetto i locali rinnovati, e il nostro direttore don Stefano Guidi. «Un momento bello e di gioia, con tante persone di entrambe le parrocchie di Canegrate e di San Giorgio su Legnano – racconta don Andrea Citterio L’Arcivescovo, con la sua simpatia, si è lasciato coinvolgere dai cori e dall’ironia dell’accoglienza degli animatori, per poi tornare serio e profondo rispondendo alla domanda di Jacopo, un adolescente che chiedeva un consiglio affinché la Bella storia dell’Oratorio estivo e dell’Oratorio in generale fosse non solo una parentesi, ma ancora più integrata nella vita, costituita anche da scuola, sport, amici ecc. Ci ha lasciato l’immagine delle scintille, gli animatori (e tutti coloro che frequentano l’oratorio) vicini al fuoco, che è Gesù, devono essere capaci, anche fuori dall’oratorio, di incendiare il mondo con la loro gioia». Una gioia che colpisce: visibile nei volti dei bambini (questo è quasi sempre così) e visibile sul volto degli animatori (e questo colpisce maggiormente, in un’età così delicata), espressione proprio della bellezza del donarsi. Si conclude l’Oratorio estivo con una grande caccia al tesoro, come da tradizione, cercando quel tesoro da portare a casa e da custodire…

 

Quinto capitolo, Zona pastorale V – Anche don Gabriele Villa, all’Oratorio Sacro Cuore di Arcore, della Comunità pastorale Sant’Apollinare, ci parla della Bella storia degli animatori: «Tanti, quasi quotidianamente, arrivavano alle 8 di mattina (e immagina la fatica di un 15enne ad alzarsi dal letto…) per iniziare bene la giornata, per poi tornare a casa, spesso, dopo le 20-21, rimanendo in oratorio anche la sera, un po’ per stare con gli amici, ma soprattutto per organizzare i giochi, preparare le attività e rendere tutto accogliente. La loro CREATIVITÀ, il loro mettersi in gioco, sono stati il dono e la grazia di questo Oratorio estivo bellissimo: mi vengono in mente anche le giornate speciali di Oralimpics con i preado, ma anche la bellezza dell’ordinario, che a volte si dà per scontato, e i laboratori che hanno coinvolto, quest’anno in particolare, anche gli adulti».

 

Sesto capitolo, Zona pastorale VI – Sono rimasti colpiti dalle storie dei santi, che è stato bello conoscere e far conoscere a tutti, ripercorrendole insieme con il racconto. In particolare, con l’Oratorio San Tarcisio e Sant’Agnese, della Comunità pastorale di Gaggiano, i ragazzi, affascinati dalla vita di Padre Pino Puglisi, sono stati in un terreno confiscato in quella zona alla mafia e restituito alla collettività, il “Bosco dei 100 passi”, simbolo della lotta alla mafia, con più di 1500 alberi piantumati, per una grande caccia al tesoro. «Tra i nostri ragazzi ce n’erano tre, quest’anno, tornati dall’esperienza di Capizzone, pieni di energia e di entusiasmo… Abbiamo organizzato, seguendo la proposta, momenti molto belli: in quella della musica abbiamo coinvolto i ragazzi della Banda di Gaggiano e incontri con una professoressa di arte. Ne parlavo prima con una mamma, mentre sono in montagna con i bambini dalla terza alla quinta elementare – rivela don Francesco Solinas – se penso a questa estate penso alla GRATITUDINE di quanto vissuto e ai talenti messi in gioco, che iniziano a crescere».

 

Settimo capitolo, Zona pastorale VII – 828 iscritti e 170 animatori e l’idea, nelle quattro settimane di Oratorio estivo, di coinvolgere e invitare, all’Oratorio don Bosco di Carugate, persone di categorie differenti, che potessero essere insieme testimoni della Bella storia all’interno della propria COMUNITÀ. E così.. «Nonni e anziani, poi i fratellini e le sorelline più piccole (da 0 a 6 anni), le maestre (perché l’Oratorio è un’agenzia educativa, insieme alla scuola), e i ragazzi di due cooperative di disabili di Carugate (Il Sorriso e Il Germoglio), hanno assistito alle nostre attività, partecipato, aiutato a servire ai tavoli (dove abbiamo utilizzato sempre bicchieri e posate da lavare o materiali riciclabili, cercando di fare la nostra parte), anche se con difficoltà, condiviso i laboratori artistici. Abbiamo cercato di far sì che la Bella storia non fosse solo dei ragazzi ma coinvolgesse tutti, le famiglie e l’intera comunità – spiega don Simone ArosioNella settimana con Santa Francesca Cabrini, riflettendo sul tema dell’immigrazione, abbiamo invitato un ragazzo della Sierra Leone che ha portato la sua testimonianza: bambino-soldato, rapito da predoni, che ha attraversato il deserto, ridotto in schiavitù per tre anni… ha raccontato la sua Bella storia, nelle sue fatiche immense ha potuto vivere grazie all’incontro di alcune persone, che gli hanno teso una mano».

 

E se al termine di ogni racconto, è la parola “Fine” a concludere… La bella esperienza dell’Oratorio estivo 2019, già completata in alcuni oratori, ancora in corso in altre, trasferita nei campi estivi in molti, non finisce, o, perlomeno, non si esaurisce il suo messaggio: il segno di questo Oratorio estivo sia il colore in grado di ispirare ogni pagina, ancora da scrivere, della nostra vita. La Bella storia, che è la vita di ciascuno, continua… e sta a noi fare in modo che sia espressione del talento che ognuno di noi è!

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