L'Arcivescovo Mario Delpini ha fatto visita agli Oratori di Mesero e Magenta per dare un segno a tutti i ragazzi che nei nostri mille oratori ambrosiani hanno fatto di santa Gianna Beretta Molla un esempio per vivere il proprio "talento" e fare della vita una "bella storia"!


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È davvero una Bella storia quella di Santa Gianna, scelta per accompagnare i ragazzi nella seconda settimana di Oratorio estivo. I ragazzi di Mesero e di Magenta, luoghi segnati dalla sua presenza, le sono affezionati e con orgoglio dicono di abitare nella “città di Santa Gianna”.

Amava la musica, era una delle sue passioni, e non è difficile associarla all’ambientazione dell’accademia artistica, evocata dal nome delle squadre che campeggiano nel portico dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Mesero, prima tappa della visita agli Oratori estivi per l’Arcivescovo Mario Delpini di giovedì 20 giugno. Un talento donato totalmente, senza riserve, nella vita matrimoniale, familiare e lavorativa, nell’amore al prossimo. «Perché amare il prossimo? Perché il prossimo è Gesù…», viene sottolineato durante l’incontro, leggendo brani e preghiere tratte dai manoscritti e dai quaderni dei suoi esercizi spirituali.

Sorridere a Dio da cui ci viene ogni dono.
Sorridere ai genitori, fratelli e sorelle, perché dobbiamo essere fiaccola di gioia,
anche quando ci impongono doveri che vanno contro la nostra superbia.
Sorridere sempre, perdonando le offese.
Sorridere in società bandendo ogni critica e mormorazione.
Sorridere a tutti quelli che il Signore ci manda durante la giornata.
La felicità è avere Gesù nel cuore.
È vivere momento per momento,
e ringraziare il Signore di tutto ciò che Egli, nella sua bontà, ci manda.

 

«Desidero ringraziarvi per l’esempio che date – esordisce l’Arcivescovo, all’inizio – l’esempio di ragazzi che stanno insieme volentieri, cantano, pregano e sono contenti di frequentare l’oratorio in questi giorni d’estate», e lo dice a loro (150 ragazzi con 40 animatori, affermano alcuni giovani, con don Riccardo Dell’Acqua, responsabile degli oratori di Mesero, Marcallo e Boffalora Sopra Ticino, il parroco, don Romeo Rimoldi, e il rettore del Santuario della Famiglia don Paolo Masperi), insieme agli amici dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Cuggiono, in pellegrinaggio a Mesero, in rappresentanza di tutti.

 

In ogni oratorio si sta scrivendo una pagina di una storia bellissima e alcune immagini e fotografie, balli, gesti e parole (condivisi sui social), ci rimandano al grande racconto che unisce i nostri 1000 oratori ambrosiani (con l’hashtag #bellastoria).

 

A Magenta, all’ingresso dell’Oratorio San Martino, il parroco don Giuseppe Marinoni attende l’arrivo dell’Arcivescovo, per accompagnarlo insieme a don Emiliano Redaelli nel grande cortile che, velocemente, si sarebbe riempito dell’entusiasmo e della gioia di un migliaio di ragazzi provenienti dai cinque oratori della Comunità pastorale magentina dedicata proprio a Santa Gianna Beretta Molla e a San Paolo VI. Su due striscioni colorati, tra le impronte delle mani dei ragazzi, la scritta “Kaire”.

 

«Non è il primo oratorio che visito, però certamente è il gruppo più numeroso che incontro… – rivela – Siete i più numerosi, ma non ho ancora capito se siete anche i più bravi… questo lo vedremo più avanti; non ho ancora capito se siete anche i più santi, questo c’è tempo per diventarlo, ma ho capito questo: che voi mi avete salutato dicendomi rallegrati, Kaire! Kaire vuol dire “esulta di gioia”, è il messaggio che i ragazzi devono dare al Vescovo e devono dare al mondo perché questo mondo sta morendo di tristezza. Tutta la gente si lamenta, gli uomini si deprimono e si scoraggiano. Invece i cristiani dicono “Kaire”, rallegrati, c’è motivo per essere contenti! Grazie di questo saluto: è una Bella storia!».

 

Don Emiliano, vicario della pastorale giovanile a Magenta, balla con i ragazzi, spronando i preadolescenti e i più piccoli a seguire i passi degli animatori: «Stiamo vivendo un momento molto emozionante. Sono molto contento dello slogan scelto per questo Oratorio estivo, la vita di ciascuno è una Bella storia ed è una Bella storia, in particolare, l’esperienza dell’Oratorio estivo per tutti i ragazzi che qui trovano una seconda casa, un luogo dove crescere, nella gioia, nel rispetto, nell’amicizia e nella fede».

 

Dopo l’allegro momento di animazione, il tempo per un saluto e qualche selfie con gli animatori, ci si sposta in Basilica per un momento di raccoglimento e di adorazione.

«Siamo qui riuniti in una giornata speciale, la Festa del Corpus Domini – spiega don Emiliano – sull’altare c’è un pezzetto di pane, l’Eucaristia, in cui Gesù è presente. Siamo davanti alla presenza reale di Gesù».

 

La preghiera segue la proposta del giorno secondo il libretto che accompagna i ragazzi in questo Oratorio estivo e la riflessione dell’Arcivescovo si concentra sul brano di Vangelo di Matteo 13, 27-28: «Signore, libera il mondo dalla zizzania! Tutti pensano, non da me, libera gli altri, che sono cattivi, ingiusti, che sono la zizzania… io sono il buon grano, perciò quelli che si arrabbiano con Dio sono un po’ presuntuosi, perché dicono “io sono bravo, sono gli altri che sono cattivi”, ma ci sono anche quelli che dicono “io sono la zizzania, non valgo niente, sono come un’erba che inquina il campo senza produrre frutti e fiori, e pensano di essere fatti male e non essere adatti per la vita”».

Non è così: ciascuno di noi è un talento, un talento da non sotterrare ma da mettere in gioco, amando il prossimo.

Come Santa Gianna, «Vivi per essere una benedizione per chi ti incontra»!

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