Il 18 maggio ricorre il centenario della nascita di san Giovannni Paolo II: attraverso la videotestimonianza di don Paolo Alliata, vicario della Comunità pastorale S. Paolo VI di Milano, desideriamo ricordarne la figura. Presentiamo anche alcuni brevi cenni biografici, dal quale emerge quanto la sua vita sia stata spesa all'insegna dell'amore per la Chiesa e l'umanità tutta.


San Giovanni Paolo II

Il 18 maggio ricorre il centenario della nascita di san Giovanni Paolo II.

UNA VIDEOTESTIMONIANZA PER RICORDARNE LA FIGURA
Desideriamo ricordarne la sua figura attraverso la testimonianza video di don Paolo Alliata (due i video a disposizione: video 1 e video 2 di approfondimento), vicario della Comunità pastorale Paolo VI in Milano, che così si esprime nei suoi riguardi: “Io ho amato profondamente Giovanni Paolo II e l’ho capito dopo la sua morte. Ero un giovane prete e capii in quel momento di quanto la figura di quell’uomo avesse fatto parte del mio mondo, del mio immaginario complessivo. Io credo che questa sia stata l’esperienza di tanti di noi, che a quei tempi avevamo vissuto tutta la nostra infanzia e giovinezza avendo conosciuto un solo Papa: Giovanni Paolo II. E allora vorrei raccontarvi brevemente l’aspetto del dinamismo di quest’uomo per come l’ho vissuto io”.

“Io credo che questo dinamismo della figura di Giovanni Paolo II traducesse esteriormente”, continua don Paolo, “quello che viveva interiore; era un uomo vigoroso e dinamico interiormente; un uomo profondamente radicato nella terra, nella sua terra, nella sua cultura; così radicato da conoscere il potere, la potenza della cultura, della parola. Era convinto che la parola buona, coraggiosa, illuminata suscita immaginazione nel cuore degli ascoltatori. E quindi la vera e profonda resistenza parte da qui: dal ministero della parola”.

A ragione si può pertanto dire che la dinamicità e la creatività siano state l’espressione concreta della sua vita.

Il nostro augurio è che questo testimonianza video possa aiutare i giovani a (ri)scoprire la figura di Giovanni Paolo II, facendo proprio il suo invito, sempre attuale, a spalancare le porte del nostro cuore a Gesù, come lui stesso ha fatto durante tutta la sua vita: ne trarranno, ne siamo certi, indicazioni importanti per la loro fede e la loro vita anche in questo tempo particolare e difficile che stiamo vivendo ed attraversando.

Rendiamo disponibile anche uno stralcio dell’omelia che san Giovanni Paolo II tenne a Tor Vergata il 19 agosto 2020 in occasione della XV Giornata Mondiale della Gioventù [vai al video].

LA BIOGRAFIA IN BREVE
Prima di guardare e porci in ascolto della testimonianza di don Paolo, è tuttavia utile ripercorrere brevemente la vita di san Giovanni Paolo II, dalla quale emerge la grandezza di un uomo che fece dell’amore per Gesù e per l’umanità tutta la cifra del suo impegno pastorale a favore della Chiesa e del mondo.

La nascita, l’infanzia e la giovinezza
Karol Wojtyła nacque a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920.
La sua infanzia fu segnata da diversi lutti; gli anni della gioventù dalla Seconda Guerra Mondiale e dall’invasione della Polonia da parte della Germania nazista.
Dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del Seminario maggiore clandestino di Cracovia.

Pastore in Polonia
Finita la guerra, Karol continuò i suoi studi nel Seminario maggiore di Cracovia e alla Facoltà di Teologia dell’Università Jagellonica, fino alla sua ordinazione sacerdotale, nel 1946.
Nel 1948 gli venne affidato il suo primo incarico, in Polonia: coadiutore nella parrocchia di Niegowić, vicino a Cracovia, poi in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, e in seguito insegnerà Teologia Morale ed Etica nel Seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.
Il 13 gennaio 1964 venne nominato Arcivescovo di Cracovia da Papa Paolo VI, che lo creerà Cardinale tre anni dopo. Partecipò al Concilio Vaticano II dove diede un contributo importante all’elaborazione della costituzione Gaudium et spes.

Primo polacco sul soglio di Pietro
Con la prematura scomparsa di Giovanni Paolo I, contro ogni previsione, Karol Wojtyła venne eletto Papa il 16 ottobre 1978. Fu il primo Papa non italiano dopo 455 anni (dai tempi di Adriano VI), il primo polacco della storia e anche il primo Pontefice proveniente da un Paese di lingua slava.
Durante l’omelia della Messa celebrata il giorno dell’inizio del suo pontificato (domenica 22 ottobre 1978) egli così si rivolse ai fedeli: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui sa!».

Un ministero davvero universale
Il suo fu un ministero davvero universale: compì numerosissimi viaggi apostolici nel mondo;
lavorò per costruire ponti di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell’ecumenismo;
propose al Popolo di Dio momenti di particolare intensità spirituale: l’Anno della Redenzione, l’Anno Mariano e l’Anno dell’Eucaristia nonché il Grande Giubileo del 2000.
Giovanni Paolo II amò molto i giovani: un affetto ricambiato fino agli ultimi giorni della sua vita. A favore delle nuove generazioni indisse la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù che prese le mosse da quel primo incontro a Roma il 31 marzo del 1985 e che da allora in poi si celebrerà periodicamente (ogni due/tre anni) in una città diversa del mondo scelta dal Papa.

L’attentato in piazza S. Pietro
Subì anche un grave attentato in piazza San Pietro il 13 maggio 1981 quando, appena uscito tra la folla riunita per l’udienza, venne ferito da un colpo di pistola. Dopo una lunga degenza in ospedale, perdonò il suo attentatore, il turco Ali Agca, e andò a trovarlo in carcere, dove ebbe un lungo colloquio. Rendendo grazie di essere stato salvato dalla mano materna della Madre di Dio, il Papa fece poi incastonare il proiettile dal quale era stato colpito nella corona della statua della Madonna di Fatima, ricordando anche che l’attentato era avvenuto proprio il giorno in cui ne ricorreva la festa.

Documenti e testi
Nel suo lungo Pontificato firmò diversi documenti entrati poi nel Magistero della Chiesa. Tra i principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche.

La morte e il culto
Giovanni Paolo II morì a Roma, nel Palazzo Apostolico Vaticano, sabato 2 aprile 2005, alle ore 21.37, nella vigilia della Domenica in Albis o della Divina Misericordia, da lui istituita.
Il suo Pontificato è stato il terzo più lungo della storia, dopo quello di Pietro e quello di Pio IX.
I solenni funerali in Piazza San Pietro vennero celebrati l’8 aprile con un’affluenza incredibile di persone.
Beatificato nel 2011 dal suo immediato successore Benedetto XVI, il 27 aprile 2014 è stato canonizzato da Papa Francesco.
Per la festa liturgica di san Giovanni Paolo II, la Chiesa ha scelto la data del 22 ottobre, giorno in cui, nel 1978, papa Wojtyla iniziò ufficialmente il suo ministero petrino dopo l’elezione in Conclave avvenuta il 16 ottobre (per i cenni biografici ci si è riferiti a: www.vaticannews.va – Santo del giorno – 22 ottobre).

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