Il Centro Sportivo Italiano è il cuore dello sport in oratorio. Celebriamo dunque anche noi il rinnovo dei consigli direttivi dei comitati provinciali del CSI avvenuti in contemporanea nel weekend fra il 23 e il 24 gennaio 2021. È così rilevante il sostegno che questi comitati danno alle attività sportive nelle nostre comunità che lo stesso Arcivescovo ha voluto essere presente all'Assemblea elettiva di Milano, rivolgendosi a tutti e tre i comitati che ruotano sul nostro territorio diocesano: Milano, Varese, Lecco.


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«Interpretare questo momento della pandemia come un tempo propizio per generare futuro».

È la partita più importante, quella che non si può perdere, perché in gioco ci sono i ragazzi, le nuove prospettive da affrontare e le iniziative possibili da progettare.

Nonostante le limitazioni dell’ultimo anno, lo sport non si è mai arreso e ha messo in campo tutte le risorse per non lasciare sole le società sportive e, soprattutto, i più giovani.

 

Sabato 23 gennaio 2021, a Milano, nel Salone Pio XII di via Sant’Antonio 5, i lavori dell’Assemblea elettiva del Comitato provinciale milanese del Centro sportivo italiano (con il rinnovo delle cariche elettive di Presidente, Consiglio e revisori dei Conti per il quadriennio 2021-2024) sono stati aperti dal significativo intervento dell’Arcivescovo Mario Delpini; in contemporanea si teneva l’Assemblea elettiva online del Comitato di Lecco, il giorno precedente era stato il turno dell’Assemblea elettiva, in modalità online, per il Csi di Varese.

 

«La benedizione del Vescovo non dice solo le intenzioni di Dio di essere alleato di coloro che generano futuro – ha sottolineato l’Arcivescovo intervenendo all’Assemblea elettiva a Milanoma anche l’alleanza della Chiesa con tutti coloro che mossi da una passione educativa operano per il bene dei più giovani promuovendo la pratica sportiva come risorsa educativa».

 

L’alleanza della Chiesa si concretizza nella stretta alleanza con gli oratori (tante «società sportive sono nate e vivono “all’ombra del campanile”, negli oratori»). La proposta sportiva, con il suo profondo valore educativo, può diventare un’occasione di rilancio anche per i nostri oratori.

 

Sfide, orizzonti, sinergie… sono le riflessioni dei presidenti dei Comitati provinciali di Milano, Massimo Achini, di Lecco, Ennio Airoldi, (riconfermati nel ruolo di presidenza) e di Varese, con il neoeletto Diego Peri.

 

Li abbiamo sentiti, subito dopo l’elezione.

Ecco che cosa gli abbiamo chiesto:

 

Sport in oratorio, quali progetti per il prossimo quadriennio?

«Lo sport in oratorio resta la priorità delle priorità per il Csi Milano – spiega il presidente Massimo Achini – Vogliamo accorciare le distanze: da un lato c’è una grandissima fiducia dalla Diocesi, a partire dal nostro Arcivescovo, verso lo sport come strumento educativo e pastorale… dal punto di vista delle comunità educanti, le situazioni sono molto diverse sul territorio, con realtà che funzionano molto bene e altre che vivono alcune fatiche. Il desiderio è che a questa fiducia e grande responsabilità a livello diocesano corrisponda il cammino di ogni società sportiva e realtà. Fondamentale rimane la condivisione e la collaborazione crescente con la Fondazione Oratori Milanesi (con don Stefano Guidi, direttore della Fom, responsabile della sezione Sport della Diocesi e consulente ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano e Paolo Bruni, referente operativo e di progetto della sezione Sport): la strategia più vincente in questa attenzione».

 

Secondo il presidente Ennio Airoldi di Lecco: «Per quanto riguarda il livello di emergenza che stiamo vivendo il nostro motto è “Essere pronti comunque”, tradotto in una buona risposta delle nostre società sportive alle sollecitazioni di essere pronti ai vari Dpcm e a quanto permettevano, attivando intanto corsi di formazione online molto partecipati per sfruttare il tempo per fare qualità (250 allenatori stanno concludendo in questo mese i corsi, per poi tornare con maggiore motivazione e qualità rinnovata). Sarà necessaria poi una lunga fase di “convalescenza sportiva”, che permetta gradualmente una ripresa, secondo le forme concesse, che consenta ai ragazzi di tornare a una socialità e divertirsi. Centrale rimane l’impegno di essere sentinelle dal punto di vista dello sport: saper valutare le proposte, rimodulare l’esperienza sportiva, aprendosi alle nuove frontiere dello sport, per poter intercettare ancora di più i ragazzi, soprattutto adolescenti, e giovani».

 

«Sicuramente da parte del Comitato di Varese – afferma il presidente Diego Peri – si evidenzia una necessità di ripartire e incrementare il dialogo con gli oratori, in particolare dove è più carente, creando momenti di incontro tra presidenti, dirigenti, sacerdoti e responsabili e istituendo gruppi di lavoro su varie tematiche per strutturare azioni mirate».

 

 

Come affrontare i prossimi mesi: con quali strumenti?

«I prossimi mesi vanno affrontati con grande consapevolezza, evitando il rischio possibile di aspettare la ripartenza dei campionati, facendo in modo che tutto torni come prima e non imparando niente da questa grande tragedia – considera il presidente Massimo Achini – Siamo chiamati a generare futuro a partire da oggi. Per noi questo significa, in questi anni, dare una grande accelerazione educativa: una capacità tutta nuova di esprimere la potenzialità educativa per qualificare ancora di più ed in modo più incisivo ogni azione delle associazioni sportive e del Comitato».

 

«Si dovranno prestare grandi attenzioni, così come era avvenuta la ripresa a settembre». Il presidente del Csi Lecco Ennio Airoldi ricorda che era stata ideata una modalità di attività sportiva a piccoli gruppi, con il “Polisport Tour” (il nuovo contenitore sportivo post Covid-19), basata sugli sport portanti, forme di sport semplificato ed emergenti, per un’esperienza di gioco all’interno della stessa società sportiva, incentivando il divertimento e la socializzazione dei ragazzi. «Anche tornei e campionati saranno da rimodulare con gironi a poche squadre».

 

«Nel rispetto delle normative e delle possibilità ci auguriamo di ripartire con gli allenamenti… Mi auguro che l’apertura degli allenamenti venga colta dalle società sportive, che non ritengano ormai la stagione “persa” e quindi inutile ripartire: soprattutto gli adolescenti hanno un enorme bisogno di socialità», commenta il presidente del Csi Varese Diego Peri.

 

 

Alleanze educative con gli altri soggetti della comunità educante: quali sinergie?

Per il presidente Massimo Achini: «Dobbiamo tenere conto dello sguardo che ha sottolineato il Papa: siamo tutti sulla stessa barca, questo vale anche per le società sportive. Generare futuro non è possibile da soli. Il tema, di grande attualità da diversi anni, oggi è più che mai decisivo. Occorre fare tutto quanto è possibile, a partire dalle comunità educanti e dal territorio. Le società sportive devono essere grandi tessitrici di alleanze con tutti, anche tra società sportive, per fare rete e costruire un’esperienza educativa significativa».

 

«Fare rete è un must, un insegnamento che deriva da questa esperienza – riferisce il presidente Ennio Airoldi – Abbiamo la fortuna di aver incontrato associazioni di volontariato intenzionate a intercettare giovani con proposte sportive, oltre ad aver svolto esperienze di alternanza scuola-lavoro con scuole secondarie che hanno avviato un percorso di formazione inserendo i ragazzi in società sportive come aiuto-allenatori. Abbiamo lavorato bene e di concerto anche con “Giovani sportivi”, progetto con cui diversi giovani studenti del territorio hanno potuto collaborare con noi in manifestazioni sportive giovanili».

 

«Oltre agli oratori sarebbe bello incrementare la sinergia con le scuole ma è molto difficile. Troppo spesso l’alleanza si gioca in base alla sensibilità delle persone alla tematica e a contatti che si riescono a instaurare. È un compito delicato fare rete ma fondamentale: occorre fare dei passi e partire dal conoscere le persone», chiarisce il presidente Diego Peri.

 

 

Generare futuro: come? Con quali attenzioni si prepara a ripartire la proposta educativa sportiva?

«La scelta più moderna per generare futuro è tornare alle origini – esprime il presidente Massimo Achini – può sembrare paradossale ma è stato fondamentale per il CSI e le società sportive ancorarci ai valori educativi che ci hanno portati a nascere. Poi sottolineo la consapevolezza di poter contare sulla bellezza di un grande popolo di persone, appassionato di sport e soprattutto che ha cura del cuore dei ragazzi: dirigenti, allenatori, arbitri, animatori delle società sportive. E non ultimo crescere, non aver paura di crescere! Sono state messe in campo tante azioni (es. progetto educativo “Everest”) per fare in modo che le società sportive crescano. L’azione più importante è la formazione dei dirigenti (dopo aver fatto tanto per la formazione degli allenatori): la grande e difficile sfida della formazione di una classe dirigente. Saranno anni in cui ci si dedicherà a questo tema».

 

«Il presidente nazionale del CSI Vittorio Bosio ci ha spronato ad uscire, per intercettare il più possibile i giovani, soprattutto gli adolescenti che hanno bisogno di ripartire con le società sportive – aggiunge il presidente Ennio Airoldi – Faremo nostre tutte le attenzioni possibili, con lo stile di Papa Francesco (nell’Enciclica “Fratelli tutti”), come società sportive e Comitato, per prenderci cura di tutti i ragazzi, adolescenti, giovani, e dare loro tempo, offrendo il nostro servizio per questo obiettivo».

 

«Da un lato il Comitato deve intercettare le società non più riscritte e offrire il proprio supporto… – precisa il presidente Diego Peri – ed essere sempre al fianco delle società sportive, sollecitandole a non lasciare indietro nessuno, contattando chi c’era prima e accogliendo chi c’è adesso. È importante cercare di riappropriarsi dei rapporti umani, persi in questi mesi a discapito della tecnologia, cercando di capire e integrare le iniziative da mettere in campo».

 

 

Quali richieste all’oratorio da parte dello sport? E quale disponibilità dallo sport per un progetto educativo dell’oratorio più complessivo?

«La richiesta già ottenuta è che dentro al progetto educativo dell’oratorio trova piena cittadinanza il progetto educativo della società sportiva, sancito con il percorso di “Oratorio 2020”: un passaggio storico, epocale e significativo. Cosa chiediamo alle società sportive in relazione all’oratorio? – riflette il presidente Massimo Achini – Vogliamo far parte dell’oratorio e dobbiamo lavorare su noi stessi, come società sportive, nella richiesta di essere credibili ed essere a servizio davvero della comunità, lavorando anche sui preti (oltre che sui laici) per far comprendere le potenzialità educative dello sport».

 

«Chiediamo la disposizione a favorire l’attenzione educativa – afferma il presidente Ennio Airoldi – Vogliamo aiutare le società sportive a mettersi al servizio delle proprie realtà e camminare insieme affinché il progetto educativo di ogni oratorio possa aiutare a far crescere attraverso l’attività sportiva tanti ragazzi».

 

Per il presidente Diego Peri «Qualsiasi progetto educativo deve essere calato nelle singole realtà. È fondamentale fare dei passi e sviluppare un maggior dialogo e più elasticità in alcuni contesti, per comunicare per il bene dei ragazzi. Da parte del Comitato assicuriamo massima disponibilità per progetti condivisi di integrazione, inclusione e accoglienza».

 

 

Rapporto fra Comitato centrale e società sportive degli oratori: quale supporto nella formazione e nell’educazione?

«Il rapporto fra Comitato centrale e società sportive è spesso un rapporto funzionale, ma sta crescendo il senso di appartenenza di molte società sportive. Realizziamo 1500 ore di formazione all’anno, andremo avanti a potenziare questo impianto formativo – segnala il presidente Massimo Achini – Offriamo sempre più novità: a partire dal campo scuola per la formazione dei dirigenti sportivi (in programma, Covid permettendo). Il sogno del Csi è quello di accompagnare le società sportive ogni giorno, essere al loro fianco, aiutandole a camminare da sole, ma pronti ogni volta ci sia un bisogno o una difficoltà a sostenerle. Queste prospettive si traducono in azioni concrete, non manca uno sguardo di concretezza: offriamo tante proposte nella logica dell’accelerazione educativa».

 

«Il tema della formazione è importantissimo – commenta il presidente Ennio Airoldi – un’occasione per riflettere e confrontarsi. Prima di questo periodo, gli incontri erano organizzati nelle sedi delle società sportive, coinvolgendo il territorio limitrofo. Ringrazio tutte le persone che sul territorio, con creatività, in questo periodo difficile, stanno dimostrando vicinanza ai ragazzi. Sarà nostra premura fornire tutte le attenzioni necessarie nella proposta dell’attività sportiva cercando di condividere la progettualità di ogni stagione sportiva per permettere di avere tanti strumenti a disposizione per strutturare le proposte nel proprio territorio».

 

«Nel Comitato di Varese abbiamo lavorato molto con gli allenatori, non solo sull’aspetto tecnico-tattico ma cercando di approfondire gli aspetti educativi di ulteriore crescita che si possono trasmettere con lo sport. La formazione è importante – sottolinea il presidente Diego Peri – Sarà importante continuare il percorso con gli allenatori e favorire momenti formativi per i dirigenti, che hanno grandi responsabilità, ma anche predisporre serate di riflessione con i genitori, nelle sedi delle società sportive».

 

 

Grandi sono le sfide e i progetti per «Generare futuro», «metafora suggestiva per ogni impresa educativa», che interpella lo sport a continuare a crescere ed educare attraverso l’attività sportiva.

«Ci vuole la volontà, ma non basta».

«Ci vuole l’energia, ma non basta».

«Ci vuole una gioia che viene, in sostanza, da Dio».

Parole, quelle dell’Arcivescovo Mario Delpini (tratte dal suo discorso all’Assemblea elettiva del Csi Milano), che chiede di rinnovare l’impegno educativo nello sport, nella «gioia che viene da un’intima attrattiva del bene, dalla gratitudine per il bene ricevuto che diventa una passione per condividere».

 

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