Domenica 27 settembre 2020 è la data su cui il nostro Arcivescovo Mario Delpini ci chiede di investire; quest'anno più che mai le comunità dovranno puntare sulla festa di apertura degli oratori. Apriamo l’oratorio alle persone, soprattutto ai ragazzi e alle loro famiglie, e diamo la possibilità a tutti di fare festa, con la creatività di chi, rispettando tutte le norme e le indicazioni, propone qualcosa di nuovo.


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L’Arcivescovo Mario ci chiede di puntare molto sulla Festa di apertura degli oratori che «merita di essere particolarmente voluta e preparata quest’anno, così che possa essere una vera e propria festa della comunità cristiana che si ritrova, tornando ad abitare un luogo tanto importante per l’educazione della fede e la fraternità. La festa degli oratori può diventare, quest’anno, l’occasione per coltivare una lettura sapiente, continuare un coraggioso discernimento pastorale coinvolgendo le istituzioni del territorio, i diversi attori sociali a cominciare dalle famiglie e dai giovani.» (p. 82).

Affronteremo la preparazione di questa festa e delle settimane che la seguiranno in modo inedito, come per l’estate, ma saremo forti delle esperienze maturate durante questi mesi e della «creatività educativa» che ci spinge a guardare alle cose che facciamo per educare alla fede «A OCCHI APERTI»


«I nostri oratori contribuiscono attivamente a una lungimirante costruzione di nuovi scenari sociali»
(Infonda Dio sapienza nel cuore p. 83)

Non ci spaventa l’incertezza del futuro se si lavora con sapienza per costruirlo. Gli oratori sono chiamati dalla Chiesa ambrosiana ad essere in prima linea nell’elaborazione di progetti che si facciano carico del benessere dei ragazzi. Solo gli oratori possono essere “ponti” capaci di aggregare attorno al bene delle giovani generazioni anche diversi soggetti di diversa natura attorno a progetti da condividere. Pensiamo alle amministrazioni comunali, le associazioni, le cooperative sociali ed educative e soprattutto le scuole e il mondo dello sport… Altri soggetti che possono fare la differenza nell’affrontare con creatività e concretezza il prossimo futuro sono l’insieme di famiglie e giovani: entrambe queste categorie, se interpellate e rese protagoniste, possono esprimere forme “inedite” di mettersi al servizio “mettendoci l’anima” come ci chiede il nostro Arcivescovo. Dare spazio e voce alle famiglie da un lato e ai giovani dall’altro può essere la strada per condividere un nuovo modo di fare oratorio in questo tempo tutto nuovo che ci aspetta, forti della riflessione che abbiamo già messo in campo nel percorso Oratorio 2020 e che ora deve scendere nel concreto della stesura di un progetto educativo che tenga conto di questo tempo e quindi occorre sia ripreso e riscritto con nuovi spunti “sapienziali” che ci vengono dalla lettura della realtà.

 

La messa al centro della festa

Mettiamo la messa al centro della festa di apertura degli oratori, prevista per domenica 27 settembre 2020, pensando a soluzioni fattibili per invitare il maggior numero di ragazzi. La celebrazione all’aperto in oratorio sembra la soluzione più percorribile. Ma ce ne sono altre: inventare uno speciale orario delle messe per la domenica della Festa dell’Oratorio, pensando alla capienza e al numero di ragazzi che vogliamo coinvolgere. Invitiamoli esplicitamente, a tu per tu, ad un orario particolare e pensiamo per ciascuna messa ad un’animazione del canto e della liturgia ad hoc. Suddividiamo l’invito non necessariamente per anni: ad una stessa messa potrebbero partecipare piccoli gruppi di diverse fasce d’età, in modo tale che per ogni messa ci sia una rappresentanza di ragazzi dell’iniziazione, di preadolescenti, adolescenti, ecc. Per esempio ci potrebbero essere messe in cui si dà attenzione a chi farà la prima comunione o la cresima. L’orario speciale delle messe per la festa potrà prevedere celebrazioni lungo tutta la giornata, con inviti specifici che dovranno essere particolarmente curati. In alternativa, si potrà pensare a messe per l’apertura dell’oratorio che potranno svolgersi fra sabato e domenica e anche in diverse domeniche di settembre e inizio ottobre, invitando tutti i ragazzi che conosciamo ad una particolare eucaristia in una particolare domenica.
L’obiettivo principale dell’anno oratoriano consiste nel proporre ai ragazzi l’esperienza dell’incontro con il Signore Risorto, soprattutto nel gesto dello spezzare il pane, nella vita sacramentale dunque e nell’ascolto della Parola di Dio. Solo così i ragazzi potranno essere illuminati dalla sapienza che viene dall’alto e vivere e affrontare la vita A OCCHI APERTI.

Per questo sarà importante che le comunità educanti e il consiglio dell’oratorio affrontino “senza indugio” la questione della partecipazione dei ragazzi alla messa domenicale, con scelte che rispettino le norme ma che prevedano un invito e quindi un’accoglienza dei ragazzi all’eucaristia “in presenza”! Non è detto che l’orario speciale della festa non possa diventare l’orario normale in cui chiamare i ragazzi “a raccolta” ogni domenica attorno all’eucaristia, finché la capienza delle celebrazioni resterà ridotta (ricordiamo che al chiuso il numero massimo delle persone che si possono radunare rispettando il distanziamento e la capienza è di 350) e non ci saranno nuove disposizioni che permettano di radunare insieme tutti i ragazzi e le loro famiglie. Anche l’idea di pensare di invitare alcuni ragazzi anche ad una messa vespertina del sabato e poi alcuni la domenica mattina e alcuni al pomeriggio, può essere un modo per permettere a “tutti” di partecipare, con un’attenzione particolare all’invito personale e di famiglia e all’accoglienza e animazione da curare da parte della comunità. 

Alla domenica si potrà fare oratorio, a partire dall’incontro domenicale (o di sabato) di piccoli gruppi alla messa e svolgendo poi attività di animazione per gli stessi, attorno all’orario stabilito della messa e coinvolgendo giovani, adulti e animatori per proporre qualcosa di nuovo.

Questo della partecipazione dei ragazzi all’eucaristia e alla vita della comunità è lo sforzo maggiore che dovrà impegnarci in questo anno oratoriano.
 

 

Il percorso della festa

Seguiremo le disposizioni e i protocolli anche per la Festa dell’oratorio e per tutte le attività dell’anno oratoriano.
Proponiamo di pensare ad un percorso a stand per accogliere i ragazzi in oratorio a gruppi. Sarà fondamentale che con i gruppi ci siano gli animatori più grandi (16/17enni) e almeno un maggiorenne di riferimento. Non dovrebbe valere più il rapporto numerico consigliato fra adulti e minori (come per l’estate ragazzi), ma occorre prevedere l’utilizzo degli spazi secondo la capienza degli stessi e il mantenimento delle norme sul distanziamento. Il percorso a stand potrà prevedere di partecipare a gruppi ai singoli step, evitando quindi forme di assembramento (l’Avvocatura darà indicazioni per l’apertura degli oratori nei prossimi giorni).

A partire dall’invito personale nelle settimane precedenti è quindi importante che i gruppi per la partecipazione agli stand della festa dell’oratorio siano formati in anticipo. Ci si darà un appuntamento ad un determinato orario prima alla messa, si parteciperà insieme alla messa, con il gruppo che si sarà costituito (che potrà prevedere anche la partecipazione delle famiglie dei ragazzi dello stesso gruppo) e poi ci si darà ancora appuntamento per giocare con un percorso a stand che potremmo collocare nei diversi spazi dell’oratorio oppure anche fuori dall’oratorio nelle strade e piazze e coinvolgendo altre agenzie, enti, associazioni, istituzioni del territorio a cui chiedere ulteriori spazi, perché l’oratorio si mostri da “collante” nella cura e attenzione ai più giovani da parte di tutta la comunità non solo religiosa ma anche civile e sociale.

Il percorso a stand può prevedere: giochi “in sicurezza”, laboratori, prove di attività espressive come il teatro, giochi sportivi a cura della società sportiva dell’oratorio, incontri con membri delle comunità educanti, revival dell’esperienza dell’estate ragazzi, dialogo con volontari e testimonianze, brevi momenti di preghiera e un “passaggio” nella cappella dell’oratorio o in chiesa. I gruppi, anche se in momenti e orari diversi, potranno anche sfidarsi fra loro con un punteggio che sarà comunicato attraverso i social o altri strumenti a fine giornata.  

 

La Festa dell’oratorio riapre ORATORIO 2020

La Festa di apertura degli oratori di domenica 27 settembre 2020 è il momento simbolico ma anche fattivo in cui riprendere in oratorio il percorso «ORATORIO 2020 – Quali oratori per fare oratorio», giunto nella fase di scrittura del nuovo progetto educativo dell’oratorio. Ripartiamo così tutti insieme, dal punto in cui siamo, per concludere il cammino che, forse, nei mesi scorsi abbiamo dovuto interrompere. Avremmo celebrato una consegna ufficiale dei progetti nelle mani dell’Arcivescovo nel mese di ottobre di quest’anno. Proroghiamo la consegna dei progetti che sarà “telematica”, attraverso la piattaforma Oramiformo.it, da compiere entro e non oltre domenica 31 gennaio 2021, termine della Settimana dell’educazione 2021.

L’Arcivescovo Mario Delpini restituirà un “rilancio” della pastorale dell’oratorio intervenendo all’Assemblea degli oratori prevista per sabato 27 febbraio 2021.     

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