Gli oratori non si fermano e l'avventura Summerlife continua. Raccontiamo altre storie ed esperienze degli oratori della Diocesi che hanno riaperto i cancelli per accogliere i ragazzi e far vivere loro un'esperienza unica. Ed ecco che già in molti stanno pensando a replicare l'estate ragazzi a settembre, prima dell'inizio della scuola, perché siano in molti a ritrovarsi con gioia e serenità prima di un nuovo anno da affrontare in modo nuovo.


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Continua nei nostri oratori Summerlife, che ha messo al centro i ragazzi, accompagnandoli gradualmente a riconnettersi con la vita e con la realtà.
I nostri oratori sono attivi! In alleanza con il territorio, stanno aiutando tanti ragazzi a riacquistare fiducia e serenità, permettendo loro di vivere quella dimensione di socialità e di relazione di cui tanto necessitavano, nello stile caratteristico dell’oratorio, il gioco e l’animazione, proposti secondo le normative per la sicurezza.
Una progettazione che può continuare in questa Estate inedita 2020, e soprattutto invita, in prospettiva, a rilanciare l’esperienza a settembre, prima dell’inizio della scuola, trasmettendo ancora con Summerlife ai ragazzi qualcosa di importante: guardare tutto con occhi diversi, secondo l’insegnamento di Gesù, «Per fare nuove tutte le cose»!
Nuovi oratori ci testimoniano la bellezza di questo tempo condiviso insieme, occasione di bene per tutti. Ognuno si è reinventato, secondo le disposizioni in vigore, per offrire diverse occasioni di crescita durante l’Estate Ragazzi.

 

BARZIO – CREMENO  – MOGGIO
La riscoperta della comunità educante

«Era importante, direi essenziale, fare qualcosa. Far stare insieme i ragazzi, dare loro l’opportunità di socializzare, condividere valori, rileggere il tempo vissuto a casa», commenta don Gianmaria Manzotti, responsabile della Pastorale giovanile valsassinese, appartenente alla Zona pastorale III.
Così, in tre oratori della Comunità pastorale Maria Regina dei Monti (Oratorio San Giovanni Battista di Barzio, Oratorio San Giovanni Bosco di Cremeno e Oratorio Sant’Antonio di Moggio), nel Decanato di Primaluna, sono state attivate, grazie a scelte sinodali, diverse esperienze in base alla disponibilità delle persone coinvolte e in alleanza con l’amministrazione comunale, per cinque settimane. «Volevamo proprio riprendere il cammino con i ragazzi»: dal 29 giugno, nei primi tre giorni della settimana, i preadolescenti e i 15enni hanno vissuto la bellezza dello stare insieme proprio grazie alle camminate proposte! «Scoprendo la bellezza naturalistica della valle, con passeggiate su percorsi vicini, ma magari mai praticati, poi la preghiera e i giochi. Il pomeriggio del giovedì e del venerdì sono dedicati ai bambini delle elementari, in oratorio, con attività, in sicurezza, mirate per loro: giochi a stand, laboratori. La preghiera è curata dalle catechiste (che tanto desideravano rincontrare i ragazzi, e sono tutte presenti), attraverso una modalità di “catechismo esperienziale”, utilizzando il progetto Summerlife. Nell’ultima settimana vissuta insieme, ripercorrendo l’ambiente del mercato e il tema legato al cibo, abbiamo aiutato a riflettere su tutto quello di cui ci nutriamo e, soprattutto, sul cibo di vita eterna, l’Eucaristia. Abbiamo giocato con i più piccoli all’attività dell’”acqua e del vino” suggerita, raccontando loro anche il primo miracolo di Gesù, la storia delle Nozze di Cana. Per i ragazzi che celebreranno la Cresima, in preparazione al Sacramento, abbiamo realizzato anche una caccia al tesoro per il paese sui doni dello Spirito Santo, legandoli a dei luoghi specifici. Anche le riflessioni e i laboratori di Summerlife, soprattutto con i ragazzi delle medie, sono stati spunti interessanti, come la sezione artistica. La presenza degli adulti in oratorio per le disposizioni? Un valore aggiunto, in tutto il male e le difficoltà della situazione che ci porta a riflettere, mi ha molto colpito osservare gli adulti con i più piccoli, aiutarsi e costruire insieme. Gli adulti presenti si sono davvero messi in gioco. Nonostante siamo stati sottoposti a limitazioni, riconosco la bellezza di una relazione e di uno stare insieme che è fondamentale: la questione della riscoperta che è una comunità responsabile a educare e testimoniare la fede ai più giovani; e non solo un compito del sacerdote e delle consacrate».

 

BURAGO DI MOLGORA
Importante la formazione e l’attenzione pedagogica

«Assicurando il rispetto di tutte le norme e una grande attenzione ai protocolli per la sicurezza, siamo contenti di essere riusciti a vivere l’Estate Ragazzi, proposta al pomeriggio per i ragazzi di elementari e medie, all’Oratorio San Giovanni Bosco di Burago di Molgora (Zona pastorale V) – racconta don Cristiano Castelli, responsabile della Pastorale giovanile della Comunità pastorale Beata Vergine del Rosario – Questa esperienza non nasce da un’improvvisazione, ma da una seria preparazione. Non abbiamo voluto creare illusioni ma comunicare alle famiglie solo le informazioni certe. Più difficile prepararlo che farlo! Ma ci siamo formati bene per questa situazione nuova: sia per gli animatori, sia per gli adulti, in collaborazione con il Consultorio di Vimercate, due percorsi, con incontri prima dell’inizio delle attività ma anche durante, sulle norme ma anche pedagogici, con la professionalità di alcuni psicologi, hanno aiutato a rileggere quanto vissuto per essere pronti a incontrare i ragazzi».
La proposta Summerlife dà lo slancio alla settimana con la spiegazione, il lunedì, dell’ambiente di riferimento. «I numeri sono ridotti rispetto agli altri anni (un centinaio gli iscritti sulle settimane proposte), ma questo permette – è emerso anche dal confronto con gli educatori dei gruppi – soprattutto per i più piccoli (che adorano il canto di “Mascherina 2020” e vogliono ballarlo sempre!), un coinvolgimento maggiore: con i grandi numeri il rischio è di essere quasi “lasciati da parte”, così sono più attivi e partecipi alle iniziative. Dietro, un grande impegno da parte di animatori ed educatori, per pensare a questa proposta inedita e coinvolgere tutti i ragazzi. Gli animatori non ancora 16enni, che non possono essere inseriti nei gruppi, ad esempio, realizzano delle drammatizzazioni, guidati da un giovane appartenente a un gruppo teatrale; aiutano nel supporto per i giochi organizzati in paese, per animazioni e balli a distanza. Sono stati adattati i giochi classici, ma è stata organizzata anche una caccia al tesoro e una “caccia all’animatore” nel paese: le persone si accorgevano dei ragazzi, sorridevano, abbiamo “animato” anche il paese! Un accordo con il Comune ci ha permesso di accogliere più gruppi, suddividendoli su due spazi: gli ambienti dell’oratorio e quelli della scuola elementare adiacente all’oratorio. Un momento significativo, che dà il senso della bellezza, lo riassumo con un episodio concreto, semplice ma vero: un bambino della Comunità pastorale che mi corre incontro: “Ciao don, sai, pensavo fosse noiosissimo, invece è bellissimo”. Siamo riusciti a far vivere, anche con questa modalità, la dinamica e lo stile tipico dell’esperienza estiva in oratorio».

 

CANTU’
Un lavoro di squadra

«La fatica della progettazione, tenendo conto delle ristrettezze e dei protocolli, e la necessità di adattarsi a un nuovo modo di fare, sono stati superati solo grazie al lavoro di squadra di un gruppo di educatori professionali e di educatori volontari che hanno, in rete, organizzato ogni aspetto». Giusy, educatrice di Aquila e Priscilla con Samuela e Alex si sono dedicati alle diverse fasce d’età, e ai progetti Summerlife per i ragazzi della scuola primaria, Summer Box per i preadolescenti e #MaiUnaNoia per gli adolescenti, per la Comunità pastorale San Vincenzo di Cantù e Intimiano (Zona pastorale V), guidata nella Pastorale giovanile da don Eugenio Calabresi. «La grande risorsa è stata lavorare insieme, anche con il territorio. Se quest’anno è stato necessario, è uno stile e una ricchezza che dobbiamo custodire. Dal 29 giugno fino al 31 luglio si svolgono proposte specifiche, in una sorta di “oratorio diffuso”, utilizzando luoghi diversi, messi a disposizione dal Comune. Un cambiamento di percezione. Attenzione ai soggetti più fragili, tante energie e fantasia: le famiglie esprimono la loro gratitudine e i bambini, beh, alcuni hanno anche fatto ritardare la partenza per le vacanze per poter vivere un’altra settimana di oratorio! Gli animatori, poi, stanno sperimentandosi in una possibilità unica di conoscere, ascoltare, relazionarsi, come mai avvenuto. I tempi più distesi e i numeri contenuti permettono anche di modificare giochi e attività, adattandoli alle esigenze reali dei ragazzi del proprio gruppo. Gli animatori sono più motivati, attenti: si preoccupano dell’igienizzazione dei materiali prima ancora che venga loro chiesta! Il contatto intergenerazionale con gli adulti che stiamo sviluppando diventa testimonianza preziosa per crescere. Ci stiamo chiedendo come tener viva questa dimensione relazionale profonda e pedagogica anche a settembre. Anche il grande lavoro del progetto Summerlife, nato dalla riflessione delle Diocesi lombarde, è segno di un lavoro di rete su più livelli. Un insegnamento per tutti, da tener presente anche per il futuro. Ha mosso uno spirito solidale e tanta creatività, che mi auguro possano continuare. Ricordo, ad esempio, l’esplosione di colori di un laboratorio con i gessetti, sul piazzale dell’Oratorio San Paolo, che ha permesso, nei primi giorni, ai ragazzi, di esprimersi sul tema della relazione con l’altro e della casa: riprendendo qualche riflessione su quando eravamo costretti in casa, lavorando sulla relazione e sul piccolo gruppo. Facciamo dell’oratorio “casa nostra”. Nella semplicità un grande segno di speranza!».

 

 MILANO
Una città da guardare con occhi diversi

Un tempo dedicato al gruppo preadolescenti, poi ai bambini della scuola primaria: si è configurata così la proposta estiva all’Oratorio Sacro Cuore in Ponte Lambro di Milano (Zona pastorale I): «Abbiamo approfittato della modalità inedita – sulla giornata intera, con pranzo al sacco, e i ragazzi contenti, nella semplicità – e dei numeri ridotti per riprendere un’esperienza formativa catechetica, che normalmente nell’Oratorio estivo tradizionale non è attuabile, rielaborando il tema Summerlife – commenta il parroco don Alberto Bruzzolo, responsabile con il vicario parrocchiale don Emmanuele Merlo – offrendo una possibilità educativa cristiana più profonda con la confessione e la S. Messa, soprattutto dopo i mesi di incontri di catechismo persi per il lockdown. L’idea di base che ci ha accompagnato è quella di una città nuova da riscoprire, per riappropriarci degli spazi e delle dimensioni più importanti (casa, relazioni, mercato, prendersi cura degli altri…). Siamo giunti a guardare la città dall’alto, invitando ognuno ad esprimere i propri desideri con la bellissima gita alle Terrazze del Duomo di Milano. Anche gli animatori, nel piccolo gruppo, hanno modo di esprimersi meglio; reinventare i giochi e le attività e vigilare sul mantenimento del rispetto delle ordinanze è stata un’occasione di crescita. La situazione è  davvero occasione!»

 

MILANO
Un segno di apertura, che continua a settembre

Due turni su mezza giornata (mattina o pomeriggio): è il servizio offerto quest’anno dall’Oratorio al Casoretto di Milano. «Seppur con iniziali dubbi e nodi da sciogliere – confessa don Alberto Carbonari, coadiutore della Parrocchia S. Maria Bianca della Misericordia – anche nel confronto con gli altri coadiutori e responsabili del Decanato e lavorando molto sulle normative, sembrava difficile arrivare a un “dunque”: qualcosa sembrava sfuggire ma, d’altronde, qualcosa bisognava fare e, in maniera coraggiosa, dare un segno di apertura. Decidiamo di partire il 22 giugno in un’estate strana, in cui forse le famiglie viaggiano anche meno: questo ha generato un fermento di collaborazione da parte degli adulti e dei volontari. Gli adolescenti hanno accolto con entusiasmo la possibilità di vivere da animatori l’Estate 2020; erano molto motivati, anche per realizzare i giochi: la chiave di lettura per reinventarli è stata quella di partire dai giochi conosciuti, modificandoli, e, se nei gruppi terminavano in fretta, consigliavo loro di inventare delle varianti. I piccoli gruppi mi hanno stupito molto: sembrava la difficoltà maggiore strutturare un oratorio così, invece ha portato a regalare ai bambini – ma anche ai preadolescenti – molta serenità, attraverso piccole attività, magari senza grandi mire. Le storie di Gianni Rodari tratte da “Favole al telefono”, anche se già conosciute, sono piaciute molto; offrono una chiave di lettura interessante. Ho allargato la proposta rispetto al progetto leggendo una storia al giorno, secondo i luoghi metaforici attraversati. Sono state apprezzate, e alla fine del turno richiamavo nella preghiera la riflessione che ne è la traccia. Grazie alla collaborazione con due cooperative (Spazio Aperto Servizi e Compagnia Itinerante) abbiamo proposto anche laboratori originali: musica e tamburi africani e di espressione artistica con diverse tecniche. Come uscita sul territorio, molto apprezzata è stata la visita agli orti di viale Padova, dove gli anziani, che hanno creato un orto condiviso, hanno accolto i gruppi, a rotazione, mostrando le coltivazioni, coinvolgendoli in lavori concreti come raccogliere le patate e giocando, poi, nella semplicità. Questa Estate Ragazzi è stata talmente positiva che ho già proposto, a settembre, dal 1 all’11, due settimane, tutto il giorno, per un unico turno di attività. Summerlife continua anche a settembre

 

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