Abbiamo ripensato complessivamente la pastorale dei preadolescenti, chiedendo alle comunità educanti di confermare uno stile educativo che tenga conto della crescita anche un po' disarmanica dei preadolescenti e venga incontro alle loro esigenze e attese. A loro proporremo la bellezza e la ricchezza dell'esperienza cristiana, in un cammino triennale che conduca ad una scelta di servizio nella comunità, con la professione di fede.


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Le nuove linee guida per la pastorale preadolescenti sono il frutto di un lungo lavoro, elaborato con competenza e passione educativa, docilità allo Spirito e inventiva; risultato raggiunto grazie alla collaborazione tra i due uffici Servizio per l’Oratorio e lo Sport e Servizio per la Catechesi durante la stesura dell’itinerario.
«Si trattava di riprendere in mano il progetto dei preadolescenti precedente; il lavoro compiuto si innesta in continuità alla riforma dell’Iniziazione Cristiana – periodo lungo di accompagnamento dei ragazzi, come sottolinea don Stefano Guidi – riforma molto importante, compiuta nella nostra Diocesi, che non interrompe le intuizioni spirituali e operative in quanto sono il cuore di questa operazione». La riforma agisce infatti rilanciando e integrando la proposta “Con Te!” in un itinerario coerente, articolato su tre anni; valorizzando attivamente il protagonismo dei preadolescenti, fino alla Professione di fede: passaggio decisivo per i ragazzi, non solo espressione di un credo individuale ma che può diventare l’occasione per un’adesione personale al servizio all’interno della vita della propria comunità.

 

Lasciarsi guidare a conoscere le novità del nuovo sussidio delle linee guida per la pastorale dei preadolescenti «Ora andiamo!» significa avere uno sguardo ampio e alto sul futuro. In primo luogo il termine “pastorale dei preadolescenti” indica l’orizzonte di significato: vuol dire cioè prendersi cura di tutti e di ciascuno, avere uno sguardo non semplicemente sul “gruppo dei preadolescenti”, dando grande importanza e mettendo in primo piano i “soggetti in gioco”,  i destinatari della proposta, oltre all’impegno di trasmettere loro un contenuto.

Una cura che l’itinerario di fede promuove nel desiderio di coinvolgere tutti i preadolescenti che la comunità cristiana incontra nelle sue diverse forme aggregative: dalla Messa al Doposcuola, dallo sport al teatro, fino a chi entra in oratorio ma non frequenta le proposte. L’obiettivo dichiarato è quello di «allargare lo sguardo sui ragazzi ma anche su tutti coloro che si occupano dei ragazzi». Un’attenzione non preclusa al solo educatore dei preadolescenti ma a tutta la comunità cristiana, da ciò che si propone al contesto che propone: una pastorale dei preadolescenti per gli educatori, ma anche per allenatori, genitori e insegnanti che cercano di vivere il proprio servizio nell’ambito della comunità cristiana creando una rete educativa. «La comunità educante è il soggetto da riattivare, immaginata come spazio relazionale che incoraggia i ragazzi a crescere e li protegge allo stesso tempo dai rischi; diventa significativa nell’esperienza dei ragazzi nella misura in cui si sentono accolti, in un’età delicata e di transizione, da una stima e una fiducia».

«La proposta di fede dei preadolescenti assomiglia a un cammino di scoperta, a un viaggio affascinante, pieno di avventure e proposte».

Due immagini sono fondamentali per presentare le linee guida, spiegate durante il webinar di martedì 26 maggio, a conclusione del percorso #oramiformoacasa: l’incontro guidato da don Tommaso Castiglioni e don Matteo Dal Santo, coloro che hanno lavorato nella cosiddetta “Commissione Eutico” – un nome particolare che richiama l’esperienza di un ragazzo negli Atti degli Apostoli. «Due metafore evocate dalla vita stessa dei ragazzi. Quella del viaggio, non concentrandosi sulla meta, ma sul cammino per raggiungerla: i ragazzi sono soprattutto esploratori, attratti da quello che accade ad ogni passo lungo la via e, per essere più aderenti alla vita dei ragazzi, assumendo la “pedagogia dell’erranza” (dall’intuizione della pedagogista Alessandra Augelli, delineata come una modalità particolare di camminare). La seconda immagine, che deriva dalla prima, il viaggio per i preado è un’avventura, carica di sfide, prove iniziatiche, gradini da superare; una metafora raccolta da quello che i ragazzi vivono nella loro esperienza, una dimensione ripresa anche dalla letteratura per ragazzi, dai giochi di ruolo alle serie tv e soprattutto nei videogiochi, che si fondano sull’idea della prova e del superare livelli. Così la preadolescenza, un’età delicata, tempo di passaggio e di transizione, si caratterizza tra l’orizzonte più ampio che si scorge davanti a sé, che fa paura ma affascina, e il desiderio di andare oltre. La modalità più feconda per accompagnare degli “esploratori” è l’attenzione mentre si è per via, proponendo loro delle sfide positive!».

«Occorre ricordarsi sempre che la formazione non avviene mai in maniera lineare: si cresce quasi a strappi. La comunità educante diventa efficace nella misura in cui accompagna i preadolescenti a prendere lo slancio per superare queste sfide. Diventano fondamentali i riti di passaggio nel cammino! Le avventure, per i preado, hanno sempre un duplice significato, un’ambivalenza tipica di questa età: da una parte esprimono il desiderio personale di diventare grandi, autonomi e il tentativo di dire agli adulti il desiderio di essere riconosciuti per quello che si è e si sta diventando. Un messaggio a se stessi: “sto diventando grande” e, insieme, agli adulti: “non sono più un bambino, trattami da grande”».

 

L’immagine del viaggio e l’immagine delle avventure: come queste diventano un cammino e una proposta formativa cristiana, per accompagnare nell’età della preadolescenza?

«L’itinerario di fede non è lineare ma assomiglia a un viaggio in una città con esperienze imperdibili, che non puoi non fare, da vivere con altri amici, ma valorizzando la libertà di ciascun ragazzo di personalizzarle; come te ne appropri dipende da te, da quanto ti lasci coinvolgere dall’esperienza che stai vivendo.
Se preparandosi per un viaggio si è soliti cercare le “10 cose da fare”, come quel qualcosa che non puoi lasciarti sfuggire, ci siamo chiesti: esistono 10 cose imperdibili per un cammino di fede per un preadolescente?
Essendo la vita cristiana molto ricca, ne abbiamo scelte addirittura 12, declinandole secondo le 4 dimensioni fondamentali dell’esperienza cristiana, che hanno caratterizzato anche l’itinerario dell’Iniziazione Cristiana: Vissuto dei ragazzi, Parola di Dio, Liturgia e Preghiera, Esperienza di Chiesa». Le 12 esperienze imperdibili sono il cuore della proposta rinnovata della Diocesi, rappresentate nel sussidio sulla mappa di una città: un paese, simbolicamente la “vita”; sono proposte come “spazi vitali da abitare” e nella forma di prove iniziatiche nei tempi forti dell’Anno liturgico. Tante le vie per poterle incontrare e, nei tre anni del percorso, si può passare più volte dai vari “punti”, perché molte sono le possibilità di incrociarle e vivere le esperienze, ed è auspicabile anzi che avvengano proprio numerose volte, soprattutto pensando a quanto cambia un ragazzo/a nei tre anni!

Con la così detta itinerranza, secondo il neologismo inventato da don Mario Antonelli, si forma una pedagogia che aiuta ad entrare appieno nel cuore del mistero cristiano. Gli educatori possono proporre queste avventure cristiane e accompagnare i ragazzi passo dopo passo in molteplici esperienze per entrare nell’esperienza della fede e all’incontro con il Signore.

«Una nuova modalità di lavoro e di sguardo, per passare dal quesito “cosa facciamo con i ragazzi” a domandarci “che esperienza stiamo vivendo noi come educatori e e che esperienza stanno vivendo i nostri preadolescenti”: a cominciare da ora con riapertura, fine scuola, inizio di un’estate molto particolare. La categoria di esperienze ci può aiutare a stare con i ragazzi e con loro visitare la grande città del mistero cristiano dentro il quale incontriamo il Signore Gesù».

«Questo strumento, che ci aiuta a parlare di Gesù con la lingua dei ragazzi – evidenzia don Stefano Guidi – ci permette di allenare testa, cuore e passione della comunità educante; deve integrare testimonianza di fede, amore, e intelligenza di una comunità. Il testo è pensato per una comunità che si vuole giocare interamente: “Ora andiamo!” è l’invito per continuare a camminare insieme in un viaggio di scoperta della vita e della fede».

I sussidi già pubblicati precedentemente possono essere utilizzati in maniera trasversale alle 12 esperienze, che integrano e orientano il cammino, insieme all’importante esperienza dei pellegrinaggi e degli eventi diocesani.

Il sussidio ORA ANDIAMO! Linee guida per la pastorale dei preadolescenti (ed. Centro ambrosiano) è in vendita online su www.libreriailcortile.it (spedizioni dal 31 agosto 2020) e presso la libreria Il Cortile di via S. Antonio 5 a Milano che riaprirà lunedì 31 agosto 2020.

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