Arianna ci racconta come ha trascorso lo scorso capodanno, che si è rivelato occasione per andare incontro alla persone più povere, secondo l'invito che è stato recentemente espresso da Papa Francesco in occasione della III Giornata Mondiale dei Poveri. Presentiamo anche alcune proposte per vivere il capodanno in maniera solidale ed in preghiera.


#GenerazioneScintille - Clip 03 Cosa fai per capodanno

Un breve racconto da parte di Arianna, che lo scorso capodanno ha partecipato ad un’esperienza semplice, agli occhi di tanti magari “strana”, come la definisce lei, in cui però si è chiamati a mettere in gioco tutto se stessi in poco tempo.

Non è certo questo l’unico e il solo periodo dell’anno in cui guardarsi attorno alla ricerca del “più povero”: ma, se ci fermiamo seriamente a riflettere sul significato profondo del Natale, e (perché no?) riprendiamo a pregare, è chiaro che il nostro sguardo va dritto verso gli altri, partendo dai tanti altri poveri da cui siamo circondati ogni giorno e con i quali spesso preferiremmo non stare o vorremmo non incontrare.

Se guardare ai poveri vuol dire imparare davvero a cercare Gesù negli altri, allora si accenderà quella scintilla che ci farà andare dritto verso le tante persone “dimenticate” (per prima cosa da noi stessi!) per recuperare relazioni e investire su amicizie più solide e sincere.

A tal proposito così si è espresso papa Francesco nel Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Poveri (La speranza dei poveri non sarà mai delusa): “A volte basta poco per restituire speranza: basta fermarsi, sorridere, ascoltare. Per un giorno lasciamo in disparte le statistiche; i poveri non sono numeri a cui appellarsi per vantare opere e progetti. I poveri sono persone a cui andare incontro: sono giovani e anziani soli da invitare a casa per condividere il pasto; uomini, donne e bambini che attendono una parola amica. I poveri ci salvano perché ci permettono di incontrare il volto di Gesù Cristo”.

Facciamo quindi nostro l’invito di Papa Francesco ad andare incontro ai poveri. Del resto più si allarga lo sguardo, più aumenta lo spazio in cui possiamo fare del bene, allenarci al servizio: sia esso rivolto a bambini, ragazzi, anziani, stranieri, persone malate e sole; sia esso svolto per qualche ora, giorno o magari come impegno per il nuovo anno.

N.B. Sotto l’immagine sono elencate alcune proposte per trascorrere il capodanno in maniera solidale ed in preghiera.

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