L'Oratorio e lo Sport sono un binomio inseparabile anche quando pensiamo ai grandi eventi che faranno la storia! Anche per le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, gli oratori ci sono con il carico di "futuro" che è già un "adesso".

Don Stefano Guidi
Direttore della Fondazione Oratori Milanesi
Responsabile Servizio Oratorio e Sport

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I ragazzi degli oratori della città di Milano hanno colorato con la loro gioia e la loro vitalità Piazza Gae Aulenti, gremita e carica di trepidazione in attesa della assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano-Cortina.

La presenza vivace dei ragazzi degli oratori ha attirato simpatia e sorpresa. Gli oratori ci sono. In queste settimane si riempiono di ragazzi. Gli oratori ci sono per accogliere tutti e per esprimere che i ragazzi sono un dono prezioso.

L’evento di Milano-Cortina ci provoca a qualche riflessione.

Vogliamo innanzitutto che lo sport sia un’esperienza di incontro, di fraternità positiva, di espressione della bellezza dell’umano. Il progetto Milano-Cortina ha raccolto le energie migliori della città. Siamo certi quindi che, quando lo sport si mette al servizio dell’uomo, l’umanità cresce, la società cresce e cresce la speranza. Gli oratori ci sono per sostenere questo sport! Lo sport che catalizza la bellezza dell’umanità, presente in ogni ragazzo che cresce.

La data stessa delle Olimpiadi ci provoca a riflettere sul senso del tempo. Il 2026 è vicino e lontano. È una data che ancora deve arrivare. Le Olimpiadi invernali diventano una meta da raggiungere insieme. È un evento importante del futuro che ci provoca a lavorare concretamente a cominciare da oggi. In questo tempo culturale e sociale che sembra aver perso spessore, appiattito com’è sul presente emozionale, essersi dati un obiettivo comune per il futuro ha dell’incredibile. In realtà è così. Forse, il segreto di ogni cammino educativo è proprio questo. E forse è anche il segreto di ogni cammino sociale. Abbiamo bisogno di obiettivi grandi. Grandi non solo per gli ideali a cui si richiamano (nelle Olimpiadi questo aspetto è evidente) ma per la possibilità che offrono a tutti di prenderne e sentirsi parte. In questo tempo di insopportabile individualismo, abbiamo bisogno di ridare ossigeno concreto e ideale al sogno collettivo, alla grande iniziativa sociale, al desiderio di costruire un noi che consenta a ciascuno di sentirsi parte della famiglia umana, parte della casa comune. Gli oratori lavorano pazienti nel presente. Come dice Papa Francesco ai giovani: «voi siete l’adesso di Dio!» Gli oratori lo sanno da sempre. E come sempre promuovono il desiderio di crescere insieme e cercare insieme il bene di tutti.

L’assegnazione delle Olimpiadi a Milano-Cortina precede di pochissimi giorni l’apertura della terza edizione di Oralimpics. Forse gli oratori hanno portato fortuna? Crediamo di sì. In ogni caso, gli oratori continuano a diffondere questo messaggio: i nostri giovani sono preziosi! Gli oratori continuano ad invitare tutti a spendersi nella grande avventura educativa. Così è nata Oralimpics: la scommessa folle di poter coinvolgere le Istituzioni più diverse per poter offrire ai ragazzi degli oratori della diocesi, tre giorni di gioco, amicizia, sport, preghiera, incontro. Vogliamo mettere i ragazzi al centro! E tutti quelli che si sono lasciati contagiare da questa follia, non sanno spiegarsi l’emozione provata. In oratorio: giochiamo per crescere!

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