Ecco alcuni spunti per un oratorio che vuole dire ai ragazzi «Vedrai che bello». Il nostro nuovo Direttore don Stefano Guidi offre un approfondimento sull'Annuario di Pastorale Giovanile e nel sussidio della proposta.


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L’oratorio dice quest’anno a ciascun ragazzo VEDRAI CHE BELLO. Lo dice nella consapevolezza che davvero può offrire la bellezza dello stare con Gesù, là dove Lui ha deciso di abitare.

Che caratteristiche deve avere un oratorio che sa dire VEDRAI CHE BELLO?

È un oratorio che sa proporre, che non si stanca di fare proposte, di avviare processi e di promuovere iniziative, chiedendo a chiunque ne è capace di partecipare, collaborare, dare il proprio contributo perché l’oratorio sia ancora più bello, sempre e tutto l’anno.

 

È un oratorio che cura la bellezza delle sue iniziative, gli spazi e gli ambienti; che sa usare le sue risorse con fantasia per valorizzare il protagonismo dei ragazzi e degli adolescenti e per sviluppare nuove proposte, curandone i particolari perché siano tutte entusiasmanti!

 

È un oratorio accogliente, in cui sentirsi «a casa»! Per questo sa organizzarsi perché ci sia sempre qualcuno che invita, saluta, incoraggia e soprattutto sa «perdere del tempo» con i ragazzi che lo abitano. Un oratorio che sa prendere a servizio chi promuove il gioco insieme, sa vivere i momenti di informalità con naturalezza e con allegria, instillando la gioia intorno. In casa si dicono parole per crescere e migliorarsi, si chiede aiuto quando occorre, si collabora, si educa a tutto ciò che è buono. A casa si ha voglia di tornare, se c’è un clima bello e se ci si sente parte attiva di una famiglia.

 

– È un oratorio che sa individuare i luoghi dove Gesù abiterebbe oggi e si sforza di abitarli. Sono i luoghi dove forse nessuno vorrebbe abitare, dove ci sono situazioni di disagio e di solitudine. L’oratorio sa cercare questi luoghi, soprattutto se “vi abitano” ragazzi, preadolescenti e adolescenti, ponendosi accanto alle situazioni e alle persone e avviando processi di affiancamento e di presenza.

 

– È un oratorio che si impegna nella testimonianza e nell’evangelizzazione. Come? Accogliendo la gioia del Vangelo come uno stile per rinnovare la propria missionarietà, che significa rivolgersi con cordialità alle famiglie del proprio territorio, affiancandole nell’educazione alla fede dei loro figli, educando all’incontro personale con Gesù e all’osservanza del comandamento dell’amore.

 

 

Approfondisci lo sguardo sull’oratorio che dice “Vedrai che bello” sull’Annuario di Pastorale Giovanile in arrivo a settembre nelle parrocchie e nel sussidio della proposta per l’oratorio 2017-2018 “Vedrai che bello”, inviato agli oratori nel mese di agosto e disponibile a fine agosto presso la libreria Il Cortile.

 

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