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14 aprile

All’Arca serata con “More than Jazz Trio + 1”

Appuntamento conclusivo della stagione musicale del teatro di corso XXII Marzo col quartetto formato da Adriano Maria Barbieri (pianoforte), Paolo Dassi (basso), Riccardo Tosi (batteria) e Adalberto Ferrari (sax)

12 Aprile 2011

Giovedì 14 aprile, alle 21, al Teatro Arca (corso XXII Marzo 23/15, Milano), è in cartellone il concerto intitolato “More than Jazz Trio + 1”. A formare il trio sono Adriano Maria Barbieri (pianoforte), Paolo Dassi (basso) e Riccardo Tosi (batteria), ai quali si aggiunge Adalberto Ferrari (sax contralto e clarinetto). In programma alcuni standard del repertorio jazzistico, oltre ad alcuni brani originali del maestro Barbieri.
Il complesso è nato nel 2004 per volontà dello stesso Barbieri, direttore d’orchestra, di coro e pianista e del contrabbassista Paolo Rizzi (musicisti di formazione classica con un grande amore per il jazz) e del batterista Tosi. Il Trio collabora spesso con l’Ensemble Galeazescha, un quintetto vocale di musica antica diretto da Paolo Rizzi, realizzando programmi del tutto originali, che hanno incontrato un notevole successo di pubblico e critica: l’ascolto di polifonia del Quattrocento europeo e di standard americani del Novecento, nel medesimo concerto.
Dall’idea inconsueta di questo repertorio nasce anche il nome del complesso. Inoltre il Trio diventa spesso Quartetto, invitando altri strumentisti a collaborare (come il sassofonista Francesco Bianchi, oppure, come Ferrari, clarinettista e sassofonista). Tra i successi più significativi, i concerti alla X Rassegna Musicale di Calceranica al Lago (Trento), nella stagione concertistica della Triennale di Milano, alla “Notte Bianca di Primavera” del Comune di Milano a Palazzo Clerici, nella Stagione Musicale di Cesano Boscone, il concerto straordinario in occasione del cinquantenario della Pbi e quello inaugurale della Stagione del Teatro Arca 2008/2009.
Questo è l’ultimo appuntamento della stagione musicale del Teatro Arca, una sfida e insieme un’avventura per chi l’ha cercata con tanta partecipazione: un piccolo teatro che nutre un grande sogno, quello di far crescere la circolazione delle idee e di diventare scuola di linguaggio simbolico attraverso la parola e la musica.