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21-28 luglio

Al Fiuggi Family Festival “Tutti per uno”

La rassegna cinematografica, e non solo, è giunta alla sua sesta edizione.
La presidente e la direttrice artistica ne anticipano gli eventi

di Giovanna PASQUALIN TRAVERSA

15 Luglio 2013

Quest’anno spegne sei candeline il Fiuggi Family Festival (www.fiuggifamilyfestival.org), kermesse cinematografica – e non solo – a misura di famiglia, che si terrà dal 21 al 28 luglio nell’omonima città del Frusinate sul tema “Tutti per uno”. Cinque i film in anteprima e ancora inediti in concorso e, come sempre, attività interessanti e divertenti per ogni età – proiezioni ed eventi dal primo pomeriggio alla mezzanotte, open space in piazza con musiche dal vivo e degustazioni regionali gratuite, attività sportive. In programma anche una maratona “per la famiglia” e il percorso culturale-religioso “Il cammino delle abbazie”. Attesi circa 8000 nuclei familiari. Presentano la rassegna la presidente Antonella Bevere Astrei e la direttrice artistica Mussi Bollini.

Presidente Bevere, perché la scelta del tema “Tutti per uno”?

«È nella linea del percorso compiuto nelle precedenti edizioni, in cui abbiano affrontato attraverso il cinema e l’arte in generale le relazioni della famiglia arrivando alla conclusione che la sinergia di tutti verso ciascuno al suo interno, ma anche al di fuori di essa, è un’elevazione a potenza dell’energia sprigionata».

L’inaugurazione è affidata ad uno spettacolo teatrale messo in scena da bambini disabili dell’Unitalsi…

«Sì, rappresenteranno a canovaccio, perché non hanno a volte la possibilità di ricordare le battute, quattro favole. Un modo per farci capire che i “Tutti per uno” non siamo noi verso il bambino disabile, ma sono loro che lavorano e si impegnano per offrire a ciascuno di noi un momento di svago e allegria».

Un evento, è stato detto, “a misura di famiglia”…

«Non solo nel senso più comune di genitori con bambini piccoli, ai quali sono riservati specifici spazi di animazione; anche famiglie con figli tra i 14 e i 25 anni, giovani “cresciuti” con noi che quest’anno costituiscono addirittura il 90% delle presenze».

Una fascia d’età difficile da coinvolgere…

«Sì, ma se si riesce a farlo si rivela meravigliosa, entusiasmante. Questi “nostri” ragazzi ci proporranno una serata a sorpresa, suonando e cantando per noi. Inoltre, i giovani di Fiuggi porteranno in scena uno spettacolo teatrale».

Quali le novità più significative?

«Lo sport e la sana competizione sono fondamentali per lo sviluppo equilibrato dei giovani, ma anche per tutte le altre fasce d’età. Per questo il Centro sportivo italiano organizza insieme al Forum delle associazioni familiari una maratona particolare, “Io corro per la famiglia” cui parteciperanno famiglie, star, autorità. Vorrei segnalare anche “Il cammino delle abbazie” da Subiaco a Montecassino, ispirato a San Benedetto, promosso in collaborazione con il Club alpino italiano e nel quale ci accompagneranno Sergio Valzania (vice direttore di Radio Rai) e il cantautore Davide Riondino. Il 24 luglio saremo accolti dall’abate di Subiaco. Ci sembra importante ritrovare insieme, come famiglia, le radici benedettine nelle quali affondano le nostre radici spirituali, culturali, artistiche, paesaggistiche».

“Tutti per uno” ma anche “Uno di noi”…

«Mentre sceglievamo il tema del Festival, pensando a quell’“uno” portavamo nel cuore anche la campagna europea a difesa della vita. Per questo a Fiuggi ci sarà anche un punto raccolta firme».

Direttrice Bolllini, qual è il segreto del successo di questa iniziativa, in aumento negli anni?

«L’intuizione di Gianni Astrei di una vacanza evento per tutta la famiglia, durante la quale il vedere insieme film di grande valore artistico e di contenuto offre l’opportunità ai genitori di dialogare con i figli e approfondendo temi importanti come il valore della vita, l’amicizia, la generosità. Grazie all’impegno di tutti, quest’anno siamo riusciti a mettere in piedi il Festival a finanziamenti zero. Per me è già questo un successo. In una fase in cui il tema della famiglia viene percepito in chiave assistenzialistica e problematica, ci consente di dire quale risorsa essa in realtà rappresenti per la persona e la società».