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Dal 26 al 29 novembre

Al carcere di Bollate
“Che ne resta di noi?”

Il nuovo spettacolo nato dalla riflessione e da un lavoro in itinere, condotto nel corso dell’anno dalla compagnia di e.s.t.i.a.

24 Novembre 2014

Dal 26 al 29 novembre, alla II Casa di Reclusione di Milano – Bollate (via Cristina Belgioioso 120, Milano), va in scena Che ne resta di noi?, il nuovo, suggestivo spettacolo nato dalla riflessione e da un lavoro in itinere, condotto nel corso dell’anno dalla compagnia di e.s.t.i.a.

In questo spettacolo senza parole c’è una domanda che incombe sul pubblico e sugli attori, sei figure umane in perenne, inquieto movimento su una scalinata che non porta, in alto, ad alcun cielo. Che ne resta di loro, una volta sottratti la fame di sesso e potere, la solitudine che si riflette nella ripetizione ossessiva dei gesti, l’attaccamento disperato ad abitudini e oggetti? Che ne resta di noi che li osserviamo, quando si dissolve la presunzione di essere diversi da loro, migliori?

Che ne resta di noi?cerca una risposta attraverso i corpi, mettendo in scena una partitura fisica maturata durante un lungo processo di improvvisazioni del gruppo di lavoro guidato, oltre che dalla regista Michelina Capato, dalla coreografa Claudia Casolaro e dall’allenatrice del “senso teatrale” Matilde Facheris. La drammaturgia, che non segue un filo narrativo, ma procede per associazioni poetico/musicali, è curata da Michelina Capato con la collaborazione di Renato Gabrielli. I costumi sono di Lapi Lou e la scenografia di Maddalena Ferraresi.

Info: tel. 02.23168216; 331.5672144; fax 02.84541313; estiacultura@cooperativaestia.org; www.cooperativaestia.org

In scena

Interpreti: Armand Albrahimi, Carlo Bussetti, Vincenzo D'alfonso, Bruno Nocito, Paola Manfredini, Cesare Mannatrizio
Luci: Juan Carlos Tineo Reyes
Elementi scenografici: Maddalena Ferraresi
Costumi: Lapi Lou
Coordinamento registico: Michelina Capato Sartore
Coordinamento coreografico: Claudia Casolaro
Coordinamento drammaturgico: Renato Gabrielli