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Nello sport nel nome di Wojtyla

Presentata a Roma la Fondazione Giovanni Paolo II, che trasmetterà l'insegnamento del Pontefice polacco nell'ambito sportivo, attraverso una serie di iniziative coincidenti con l'Anno paolino e rivolte in particolare ai giovani

29 Luglio 2008

29/07/2008

di Rita SALERNO

Si rivolge a quelle “sentinelle del mattino” a cui tanto era affezionato Papa Wojtyla, la neonata Fondazione presentata ieri a Roma che sarà il braccio organizzativo per la sezione “Chiesa e Sport” del Pontificio Consiglio per i Laici e per l’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei.

L’organismo può contare sulla solida esperienza maturata da cinque organizzazioni – tra cui il Centro Sportivo Italiano e l’Istituto per il Credito Sportivo – e si propone di coltivare e trasmettere l’insegnamento di Giovanni Paolo II sulla scorta del magistero pontificio nell’ambito sportivo, con un’attenzione particolare al mondo dei giovani. Un impegno di formazione ed educazione ai valori della persona trasmessi dal Vangelo, che prende forma concreta già nel prossimo triennio.

Si tratta di progetti e di eventi sportivi sul territorio nazionale e internazionale, che la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport intende avviare in coincidenza con l’Anno paolino. L’Apostolo delle Genti, nella prima Lettera ai Corinzi – rimarcando il forte legame tra il Vangelo e i valori etici dello sport – descrive infatti il cristiano come un atleta che corre verso il premio eterno di una «palma incorruttibile».

Aspetto, questo, ribadito anche da monsignor Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione con Edio Costantini, presidente della Fondazione, che si è soffermato sulla missione dell’organismo intitolato al Papa polacco, grande appassionato di sport.

«Vogliamo rilanciare la parola del magistero della Chiesa nella pastorale per lo sport, prendendo spunto dal grande patrimonio lasciatoci da Giovanni Paolo II – ha sottolineato Costantini -, secondo cui lo sport deve contribuire a dare le risposte alle domande profonde che le giovani generazioni hanno sulla vita. In una società schiava del mercantilismo la Fondazione vuole lanciare una campagna nazionale per promuovere lo sport nei luoghi educativi della parrocchia, affinché essi tornino ad affascinare e attrarre i ragazzi».

E proprio a San Paolo è dedicata la più ambiziosa delle iniziative della Fondazione: “Correre sulle orme di San Paolo”, la maratona Gerusalemme-Roma che prenderà il via il 24 aprile 2009 e, dopo tre tappe in Terra Santa, una a Malta e sette in Italia, terminerà domenica 21 giugno a Roma, in piazza San Pietro.

Quel giorno, all’interno del colonnato berniniano, sarà allestito il Villaggio dello sport che trasformerà la piazza in un grande campo polivalente, dove si potrà giocare a calcio-balilla, calcio a 3, basket e pallavolo, ma anche suonare e danzare in gruppo.

L’arrivo della maratona paolina sarà anticipato dal simposio internazionale “I valori sociali ed educativi dello sport”, in programma il 19 e il 20 giugno. Accanto ai grandi eventi, la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport predisporrà, già nel 2008, un’intensa campagna nazionale di promozione dei luoghi educativi, attraverso la valorizzazione delle attività e dell’impiantistica sportive.

All’incontro ha preso parte, tra gli altri, anche monsignor Carlo Mazza, vescovo di Fidenza e presidente onorario della Fondazione, che ha ricordato la passione e l’attenzione di Papa Wojtyla per lo sport, racchiusa nei 120 interventi sul tema elaborati in quasi 27 anni di pontificato: «Giovanni Paolo II aveva compreso che nell’attività sportiva ne va dell’evoluzione della consapevolezza della persona e della possibilità di costruire una nuova forma di convivenza civile».