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Dall’1 dicembre

Lotta all’Aids:
il calcio guadagna etica

Lega calcio e Unaids in campo insieme contro la malattia. L’assessore Grassia: il pallone traino positivo per un messaggio sociale

27 Novembre 2012

Zero nuove infezioni a causa dell’Hiv, zero nuovi decessi e zero discriminazioni a causa dell’Aids. È l’obiettivo di “Getting To Zero: insieme sconfiggeremo l’Aids”, la campagna di sensibilizzazione per la lotta all’Aids, presentata oggi a Milano nella sede della Lega Calcio, alla presenza dell’assessore regionale allo Sport e Giovani Filippo Grassia, che prenderà il via sabato 1 dicembre, in occasione della Giornata mondiale per la lotta all’Aids. L’intento dell’iniziativa, frutto dell’alleanza fra Lega serie A e Unaids, il programma delle Nazioni unite per combattere l’Aids, è quello di mobilitare la società civile e il pubblico sportivo italiano, per far sì che, entro il 2015, si riesca a sconfiggere l’Aids. Oltre all’assessore Grassia sono intervenuti, fra gli altri, anche Marco Brunelli (direttore generale Lega serie A) e Francesco Ambrogetti (Unaids).

Alleanza vincente

«Finalmente abbiamo pubblicizzato la giornata mondiale per la lotta all’Aids – ha detto l’assessore Grassia – e lo facciamo in una sala, quella della Lega serie A, dove di solito i presidenti delle società calcistiche sono qui a parlare di business. Oggi, invece, vogliamo portare avanti un messaggio sociale ed etico che, grazie al traino d’immagine che ci offre il calcio, riesca a penetrare in profondità sul territorio. Questo è un connubio vincente, che permetterà a milioni di persone di ricordarsi che l’Aids esiste e che ci sono ancora milioni di bambini che nascono ammalati e altrettante persone che dovranno assumere per sempre medicinali per cercare di portare avanti una vita pressoché normale».

La Campagna

La campagna di Unaids sarà protagonista della XV giornata del campionato di serie A in 10 campi (Catania, Torino, Napoli, Bologna, Genova, Milano, Roma, Siena, Udine, Firenze), durante il turno in programma il 30 novembre e l’1 e 2 dicembre. Prima del fischio d’inizio messaggi audio e video sull’iniziativa promuoveranno la campagna “Getting to Zero Unaids”. Contemporaneamente 15 bambini faranno il loro ingresso nei campi di gioco, indossando una pettorina e portando uno striscione. Agli allenatori delle squadre sarà consegnato il “Nastro rosso” (Red Ribbon), simbolo della lotta contro l’Aids e di solidarietà al programma Unaids.

Sensibilizzare i ragazzi nelle scuole

«Si dovrebbe parlare di più di Aids anche nelle scuole, coinvolgendo maggiormente i nostri ragazzi – ha spiegato l’assessore -, non solo per reprimere la malattia, ma anche per fare una vera e propria educazione. Solo attraverso una massiccia campagna d’informazione si potranno ottenere quei fondi di cui vi è sempre più necessità per combattere questa malattia».

I numeri dell’Aids

Secondo i dati ufficiali Unaids negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi nella risposta all’Hiv. Rispetto al 2001, in oltre 25 Paesi del mondo, c’è stata una riduzione del 50% del numero di infezioni: nel 2011 le nuove infezioni tra i neonati si sono ridotte del 43% rispetto al 2003 e del 24% rispetto al 2009. Le donne restano i soggetti più deboli rispetto alla profilassi e all’informazione sulla prevenzione. Più di 8 milioni di persone che vivono con l’Hiv nei Paesi a basso e medio reddito ricevono ora le cure necessarie. Un più ampio accesso al trattamento dell’Hiv ha contribuito a salvare numerose vite: circa 3.3 milioni di morti sono state evitate, dal 1995, grazie alla maggiore diffusione delle terapie anti-retrovirali. Tuttavia, dal 2001, i casi di nuove infezioni nelle zone del Medio Oriente e del Nord Africa sono aumentati del 35% e i casi di morti correlate al virus hanno subito un incremento del 17%, mentre nel vicino Est Europa e nell’Asia centrale l’incremento è pari al 21%. Per questo la ricerca necessita di sempre maggiori contributi economici e di costante attenzione mediatica, al fine di mantenere alta la soglia di attenzione sul virus.

Riscatto etico per il calcio

«Questo progetto fa bene al calcio italiano – ha concluso Filippo Grassia – in un momento in cui proprio questo sport ha bisogno di recuperare credibilità. Progetti come questo sono convinto che facciano bene a un mondo che ha perso di vista l’aspetto etico. Nell’ambito dello sport, non bisogna parlare solo di fondi, ma anche di bilancio solidale, per capire cosa può fare di concreto questo settore sul territorio. Sono convinto che lo sport possa fare tantissimo e anche noi, come Regione Lombardia, cercheremo di portare avanti nelle prossime settimane uno studio sul bilancio solidale dello sport in tutta la regione, per prendere coscienza di cosa significhi fare sport e quanto sia importante il suo sostegno sotto questo aspetto».

In campo anche la moda

In prima linea con Unaids, insieme a Lega serie A, Federazione italiana Rugby e Federazione italiana di Ginnastica, anche il mondo della moda. Undici giovani stilisti (Lavinia Biagiotti, Rachele Cavalli, Louis Marie de Castelbajac, Maria Sole Ferragamo, Marta Ferri, Alessandra Gucci, Alice Lemoine, Talitha Puri Negri, Lola Toscani, Rocco Toscani, Francesca Versace) hanno disegnato in esclusiva alcune t-shirts ispirate alla campagne di Unaids. La collezione sarà disponibile a partire dall’1 dicembre negli store OVS. Il ricavato contribuirà a sostenere la campagna Unaids. Per maggiori informazioni su Unaids e sulla campagna è possibile consultare il sito web www.unaids.org, mentre per sostenere concretamente il lavoro di Unaids è disponibile la pagina dona.unaids.org.