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Campagna

Anche in Italia salviamo i ciclisti

Sull’esempio del manifesto del “Times” di Londra, associazioni, movimenti e realtà legate alla bicicletta chiedono provvedimenti per far fronte all’altissimo numero di vittime su due ruote sulle nostre strade

8 Febbraio 2012

In Gran Bretagna sono 1275 i ciclisti uccisi sulle strade negli ultimi 10 anni. Nel tentativo di correre ai ripari e di chiedere un impegno alla politica per far fronte a questa emergenza, la scorsa settimana il Times di Londra ha lanciato una campagna a sostegno della sicurezza dei ciclisti, che ha raccolto oltre 20 mila adesioni in soli cinque giorni.

E in Italia? In 10 anni le vittime su due ruote sono state 2556, più del doppio rispetto a quelle del Regno Unito. Una cifra ancor più allarmante se si tiene conto che il nostro Paese, più di ogni altro, ha contribuito allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo.
Per questo motivo una lunga serie di associazioni, movimenti e realtà legate alla bicicletta chiedono che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times. Nello specifico, ecco le richieste:

– gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote;

– i 500 incroci più pericolosi del Paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato;

– dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti;

– il 2% del budget dell’Anas dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione;

– la formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida;

– 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili;

– i privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili;

– ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

Gli interessati a contribuire alla campagna possono condividerne i contenuti attraverso Facebook, attraverso il proprio blog o sito o attraverso Twitter utilizzando l’hashtag #salvaiciclisti. Tutti gli aderenti all’iniziativa saranno visibili sulla pagina Facebook: salviamo i ciclisti