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Cesano Boscone

Sacra Famiglia: «Massima serietà
nella collaborazione con le istituzioni»

Presso la Fondazione concluso il servizio prestato da Silvio Berlusconi in regime di affidamento in prova ai servizi sociali

6 Marzo 2015

Oggi è stato l’ultimo giorno alla Sacra Famiglia di Silvio Berlusconi in regime di affidamento in prova ai servizi sociali, secondo quanto stabilito dal Tribunale di Milano. Con le quattro ore di questa mattina sono terminati gli ingressi, iniziati il 9 maggio 2014, al Nucleo Alzheimer della Residenza sanitario-assistenziale per anziani San Pietro.

«Vogliamo sottolineare la massima serietà con cui la nostra struttura ha collaborato con le istituzioni, mettendosi a disposizione dell’autorità giudiziaria per garantire che il servizio prestato dal dottor Silvio Berlusconi si svolgesse in modo corretto – ha detto il direttore della Fondazione Sacra Famiglia, Paolo Pigni -. A tal proposito, abbiamo espresso le nostre valutazioni nelle sedi opportune secondo quanto previsto dalla legge. Dal Tribunale ci era stato chiesto il massimo riserbo e noi l’abbiamo sempre rispettato. La Sacra Famiglia non è mai venuta meno a questo impegno e tutto quanto è avvenuto in questi dieci mesi è stato portato a conoscenza, secondo le varie modalità previste, degli uffici dell’amministrazione giudiziaria competenti e, in particolare, dell’Uepe di Milano, con il quale vi è stata ampia collaborazione».

Il Nucleo Alzheimer della Rsa San Pietro ospita 20 persone con perdita delle facoltà cognitive, ridotte autonomie fisiche e funzionali e presenza di disturbi del comportamento. In questi soggetti, di frequente, si manifestano anche problemi dell’alimentazione che possono portare a gravi alterazioni dello stato nutrizionale. All’interno del Nucleo Silvio Berlusconi ha svolto le attività che generalmente può fare un volontario e per le quali non è richiesta una specifica preparazione professionale.

«La Fondazione Sacra Famiglia ha affrontato una situazione complessa e delicata, che ha avuto rilevanza mediatica ben oltre i confini nazionali – ha aggiunto Pigni -. Quando abbiamo accettato questa responsabilità ci siamo posti l’obiettivo, nel rispetto dei nostri 119 anni di storia e delle persone anziane e con disabilità di cui ci occupiamo, di non enfatizzare l’operazione e di rendere un servizio coerente con la nostra tradizione all’interessato, alla comunità e alle istituzioni. Oggi possiamo ritenere conclusa positivamente l’esperienza e per questo voglio ringraziare tutti i dipendenti della Sacra Famiglia, che con la loro professionalità hanno reso possibile tutto ciò».

La Fondazione Sacra Famiglia segue ogni anno più di 7.300 persone fragili nelle sue 15 sedi presenti in tre Regioni (Lombardia, Piemonte e Liguria). Offre servizi accreditati di assistenza e riabilitazione, in forma residenziale, diurna, ambulatoriale o domiciliare, a soggetti con disabilità psicofisiche e ad anziani non autosufficienti. In Sacra Famiglia lavorano 1.950 dipendenti e collaboratori. La Fondazione si avvale anche di 840 volontari.