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Dal 2 marzo

Nostra Famiglia, nuovo Centro di riabilitazione a Como

Prossimo il via ufficiale della sede di via Canturina. Quasi centrato l’obiettivo di raccolta fondi: ultimi giorni con Intesa Sanpaolo

16 Febbraio 2021

«In questo tempo di grande emergenza sanitaria e sociale, la nuova sede di Como è per noi un segno di speranza per il futuro dei bambini», spiega la direttrice generale regionale della Nostra Famiglia Francesca Pedretti alla vigilia dell’apertura del Centro di via Canturina, che sarà il 2 marzo.

Edificata su un’area di 4 ettari donata da un benefattore, la sede è di 1.400 metri quadri su un unico piano, costituito da quattro corpi rettangolari, ciascuno dei quali con una destinazione d’uso in relazione alle attività mediche e riabilitative svolte, identificabili anche cromaticamente per favorire l’orientamento delle persone che accederanno ai servizi: avorio per l’area reception; arancione per gli 11 studi dell’area clinico-sanitaria; verde peri 13 box di riabilitazione; azzurro per gli 8 locali dedicati ai bambini con disturbi dello spettro autistico.

«Mettere i bambini al centro è nella missione della Nostra Famiglia – presente a Como da 50 anni – e continua a essere lo stile di una presenza importante nella cura e nella riabilitazione di tanti bambini e il sostegno a tante famiglie, alle scuole e al territorio – continua Pedretti -. La presenza di questo nuovo Centro vuole essere anche l’opportunità di innovazione, di nuovi spazi di progettualità per consolidare e rilanciare legami forti con altre realtà presenti sul territorio. La cura del bambino ci chiama a mettere ogni giorno scienza e tecnica a servizio della carità, come diceva il Fondatore della nostra Associazione, il Beato Luigi Monza».

Il Centro di via Canturina accoglierà bambini a ragazzi con disabilità neuromotorie e neuropsichiche, ritardi dello sviluppo psicomotorio, disturbi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento, disturbi emozionali e di relazione, disturbi sensoriali e neurosensoriali complessi, in particolare visivi: «Nel vecchio stabile di proprietà del Comune – le cui caratteristiche non erano più adeguate ad ospitare attività di riabilitazione – lo scorso anno abbiamo accolto 570 bambini e ragazzi: 33 sotto i tre anni, 126 dai 3 ai 6, 203 dai 6 ai 10, 130 dagli 11 ai 14 e 78 dai 14 ai 18», spiega il responsabile operativo Lorenzo Besana.

«Abbiamo quasi centrato anche il nostro obiettivo di raccolta fondi per arredare gli spazi – segnala il responsabile della comunicazione Giovanni Barbesino -. La campagna di crowdfunding con Intesa Sanpaolo ci ha consentito di raccogliere 54.300 euro dei 60.000 che ci eravamo fissati come meta. È questa l’occasione per ringraziare fondazioni, associazioni e club di servizio, aziende e cittadini che ci hanno aiutato per la costruzione del centro e per il suo allestimento  e chiediamo loro di fare un ultimo piccolo sforzo per aiutarci a coprire tutti i costi degli arredi».

Ciascun donatore potrà scegliere quanto destinare alla causa: si va dai 10 euro per l’acquisto di giochi educativi ai 250 per l’acquisto di ausili e strumenti riabilitativi. Anche le aziende possono partecipare, contribuendo all’acquisto di cassettiere, scrivanie, fino ad adottare un intero spazio riabilitativo. Accedere alla piattaforma è semplice: basta andare su www.forfunding.intesasanpaolo.com e cercare La Nostra Famiglia. Info al 031 525755.

 

Le origini

La storia dell'Associazione a Como parte nel 1971, in alcuni locali in via dei Mille, continua dal '75 in via Zezio e prosegue dal '94 in via del Doss. Da allora sono stati accolti più di 6 mila bambini con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali e nell'ultimo anno sono state effettuate circa 20 mila prestazioni, che in questa fase di emergenza vengono erogate sia in remoto sia in presenza: l’attività a distanza viene preferita nell’ambito dei disturbi del linguaggio, degli apprendimenti, nel counselling psico-educativo ai genitori dei minori in carico riabilitativo, nei percorsi di sostegno psicologico o di psicoterapia individuale, negli incontri con gli insegnanti.