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Varese

Tra bio-edilizia e mega-hotel

Nella città-giardino inaugurato un complesso residenziale a tecnologia ambientale, mentre continua a far discutere, per il suo impatto, il grande albergo che dovrebbe sorgere alle Ville Ponti

Andrea GIACOMETTI Redazione

18 Marzo 2009

Il Piano casa del Governo è in dirittura d’arrivo. Al di là degli effetti concreti che otterrà – i temuti abusi, la paventata cementificazione, oppure un positivo incremento di posti di lavoro nel settore -, è certo che l’edilizia torna a essere una leva fondamentale per superare la crisi. Ma c’è edilizia ed edilizia, modo e modo di utilizzare il mattone.
Esemplare il caso di Varese, dove si registrano iniziative e polemiche che offrono prospettive diverse, se non addirittura divergenti. Sabato scorso, in via Goldoni, ha aperto le porte un complesso residenziale a tecnologia ambientale. Si chiama “Nuova Conca d’Oro” ed è stato realizzato in base ai principi della bioedilizia e del risparmio energetico. Il risparmio energetico si tocca con mano grazie alla caldaia centralizzata a condensazione che alimenta l’intero complesso; inoltre è già stata realizzata la predisposizione per gli impianti solare termico e fotovoltaico, base per un ulteriore taglio sulla bolletta del gas e dell’energia elettrica. Per non parlare dell’utilizzo di materiali naturali, come la pietra bocciardata che riveste le facciate. Inoltre le persiane orientabili permetteranno un maggiore sfruttamento della luce naturale proveniente dall’esterno e persino l’orientamento delle camere da letto, come dei soggiorni, è stato studiato per utilizzare la luce solare e avere un ricircolo d’aria capace di rinfrescare in estate ed evitare dispersioni di calore in inverno. Il Piano casa del Governo è in dirittura d’arrivo. Al di là degli effetti concreti che otterrà – i temuti abusi, la paventata cementificazione, oppure un positivo incremento di posti di lavoro nel settore -, è certo che l’edilizia torna a essere una leva fondamentale per superare la crisi. Ma c’è edilizia ed edilizia, modo e modo di utilizzare il mattone.Esemplare il caso di Varese, dove si registrano iniziative e polemiche che offrono prospettive diverse, se non addirittura divergenti. Sabato scorso, in via Goldoni, ha aperto le porte un complesso residenziale a tecnologia ambientale. Si chiama “Nuova Conca d’Oro” ed è stato realizzato in base ai principi della bioedilizia e del risparmio energetico. Il risparmio energetico si tocca con mano grazie alla caldaia centralizzata a condensazione che alimenta l’intero complesso; inoltre è già stata realizzata la predisposizione per gli impianti solare termico e fotovoltaico, base per un ulteriore taglio sulla bolletta del gas e dell’energia elettrica. Per non parlare dell’utilizzo di materiali naturali, come la pietra bocciardata che riveste le facciate. Inoltre le persiane orientabili permetteranno un maggiore sfruttamento della luce naturale proveniente dall’esterno e persino l’orientamento delle camere da letto, come dei soggiorni, è stato studiato per utilizzare la luce solare e avere un ricircolo d’aria capace di rinfrescare in estate ed evitare dispersioni di calore in inverno. Il “nodo” di Biumo Superiore Se una palazzina “verde” come questa dimostra come la tecnologia stia diventando amica dell’ambiente, rassicurando cittadini e ambientalisti, a Varese sta tornando a far parlare di sé il mega-hotel che dovrebbe sorgere alle Ville Ponti, uno dei siti più prestigiosi della città, di proprietà della Camera di Commercio che in una villa ha realizzato il proprio centro congressi.A sostenere la realizzazione, il 28 novembre scorso è stato siglato un accordo di programma (firmatari Camera di Commercio, Comune e Provincia di Varese, Regione e Fai). Il problema è che l’albergo deve sorgere in una delle castellanze varesine, Biumo Superiore, tra le più antiche e ricche di opere d’arte, e spesso già intasata dalle auto di passaggio.Il progetto conosce la dura opposizione di personalità di spicco della cultura varesina, come l’architetto Guglielmo Mozzoni e il professor Luigi Zanzi, docente di Metodologia delle scienze storiche all’Università di Pavia, oltre che grande scalatore: «Quello delle Ville Ponti, sul colle di Biumo, sarà un albergo imponente, di almeno otto piani, con almeno 120 stanze», spiega Zanzi. Una costruzione che prevede procedure eccezionali, come le varianti al Piano regolatore. Sulla controversa nuova struttura, a dire la verità, le file degli oppositori si sono assottigliate nel tempo. Lo stesso Fai, tra i primi nemici giurati del progetto, ha fatto marcia indietro. Risulta tra i firmatari dell’accordo, e ha in programma di potenziare Villa Panza, a poche centinaia di metri dalle Ville Ponti, includendo anche la realizzazione di un ristorante. Sul futuro del colle varesino non sarà certamente l’ultima sorpresa.

Il complesso delle Ville Ponti