Share

L'appuntamento

Expo a rischio

Dopo la stretta del Tesoro sui fondi previsti per il 2015, due le ipotesi: sforare il Patto di Stabilità o rinunciare a investire. La maggioranza di Palazzo Marino: Governo contradditorio. Il Pd: basta con lo scaricabarile

Cristina CONTI Redazione

13 Febbraio 2009

Da un minimo di 125 a un massimo di 170 milioni di euro: a tanto ammonta la stretta del Governo sui fondi per l’Expo. Lo stabilisce la circolare del Ministero del Tesoro che detta nuove regole per il Patto di Stabilità. Le ipotesi, secondo il ministro Tremonti, sono infatti solo due: sforare il Patto, con ciò che comporta tra penali e diminuzione dei trasferimenti, oppure rinunciare agli investimenti che derivano dalla vendita del patrimonio immobiliare. In ballo ci sono almeno 125 milioni di euro del fondo immobiliare creato dal Comune per valorizzare il proprio patrimonio edilizio: altri 135 milioni sono già stati incassati e investiti negli scorsi mesi. Un duro colpo, che per i milanesi significa perdere la linea 4 della metropolitana.
In proposito non c’è ancora una presa di posizione politica da parte di Palazzo Marino. «È una circolare in piena contraddizione con la legge triennale del Governo – commenta l’assessore alla Casa Gianni Verga -. In quel caso si spingevano i Comuni a valorizzare il loro patrimonio immobiliare. Adesso ci vengono a dire il contrario: non possiamo usare quei fondi per gli investimenti. Soprattutto in un momento di crisi come questo, dove ogni opportunità di sviluppo andrebbe ricercata e perseguita…». Da parte delle maggioranza la speranza è quella che ai Comuni virtuosi venga lasciata la possibilità di investire: «Va bene il rigore, ma dove si deve rientrare con i conti», precisa l’assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini.
Dopo l’arrivo della circolare diventa inutile anche la vendita, da parte del Comune, delle quote di Serravalle e della Serenissima, dato che i soldi non potranno più essere utilizzati in investimenti. Stessa situazione anche per i dividendi straordinari delle società ex municipalizzate, che non potranno essere spesi in deroga al Patto di Stabilità. «Contro i tagli ai Comuni siamo pronti alla mobilitazione di tutta la Lombardia», commenta il segretario del Pd lombardo Maurizio Martina. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Provincia Filippo Penati, che aggiunge: «Non c’è solo l’Expo, c’è anche la crisi, che non arriverà nel 2015, ma che è già sotto gli occhi di tutti. Basta con il balletto di responsabilità e con il gioco quotidiano dello scaricabarile». Da un minimo di 125 a un massimo di 170 milioni di euro: a tanto ammonta la stretta del Governo sui fondi per l’Expo. Lo stabilisce la circolare del Ministero del Tesoro che detta nuove regole per il Patto di Stabilità. Le ipotesi, secondo il ministro Tremonti, sono infatti solo due: sforare il Patto, con ciò che comporta tra penali e diminuzione dei trasferimenti, oppure rinunciare agli investimenti che derivano dalla vendita del patrimonio immobiliare. In ballo ci sono almeno 125 milioni di euro del fondo immobiliare creato dal Comune per valorizzare il proprio patrimonio edilizio: altri 135 milioni sono già stati incassati e investiti negli scorsi mesi. Un duro colpo, che per i milanesi significa perdere la linea 4 della metropolitana.In proposito non c’è ancora una presa di posizione politica da parte di Palazzo Marino. «È una circolare in piena contraddizione con la legge triennale del Governo – commenta l’assessore alla Casa Gianni Verga -. In quel caso si spingevano i Comuni a valorizzare il loro patrimonio immobiliare. Adesso ci vengono a dire il contrario: non possiamo usare quei fondi per gli investimenti. Soprattutto in un momento di crisi come questo, dove ogni opportunità di sviluppo andrebbe ricercata e perseguita…». Da parte delle maggioranza la speranza è quella che ai Comuni virtuosi venga lasciata la possibilità di investire: «Va bene il rigore, ma dove si deve rientrare con i conti», precisa l’assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini.Dopo l’arrivo della circolare diventa inutile anche la vendita, da parte del Comune, delle quote di Serravalle e della Serenissima, dato che i soldi non potranno più essere utilizzati in investimenti. Stessa situazione anche per i dividendi straordinari delle società ex municipalizzate, che non potranno essere spesi in deroga al Patto di Stabilità. «Contro i tagli ai Comuni siamo pronti alla mobilitazione di tutta la Lombardia», commenta il segretario del Pd lombardo Maurizio Martina. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Provincia Filippo Penati, che aggiunge: «Non c’è solo l’Expo, c’è anche la crisi, che non arriverà nel 2015, ma che è già sotto gli occhi di tutti. Basta con il balletto di responsabilità e con il gioco quotidiano dello scaricabarile».