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Cavalcavia Bacula

Davanzo: «I fondi non per i campi»

Il direttore della Caritas Ambrosiana: «Le risorse stanziate dal Governo vengano investite in percorsi di integrazione»

Pino NARDI Redazione

7 Aprile 2009

«Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Maroni ha annunciato lo stanziamento di fondi per i rom. Noi auspichiamo che queste risorse non siano investite nella creazione di altri campi attrezzati o nella messa in sicurezza di quelli già esistenti, ma che vengano impiegate per un piano che consenta il progressivo superamento del campo». Lo sostiene don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana.
«Si può cominciare a farlo proprio da Milano, dove l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli ha dichiarato recentemente di volersi impegnare in questa direzione a favore proprio degli ospiti di via Novara, persone che da tempo stiamo seguendo con i nostri operatori e volontari in un percorso di integrazione. Quel campo è fortemente degradato. Impegnarsi in una ristrutturazione veramente efficace, oltre che tecnicamente molto difficile, costerebbe troppo e sarebbe solo denaro sprecato. Meglio sarebbe investire quelle risorse principalmente per aiutare le famiglie che lo desiderano a trovare un’abitazione vera, magari sostenendole nel recupero di qualche vecchia cascina abbandonata o di alcuni appartamenti, all’interno ovviamente dei binari della legalità. Qualsiasi sforzo compiuto dal Comune in questa direzione sarebbe da noi sostenuto, in quanto conforme a un abitare più dignitoso della condizione umana. Condizione auspicata, tra l’altro, dalla grande maggioranza degli stessi rom, a dispetto dei luoghi comuni». «Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Maroni ha annunciato lo stanziamento di fondi per i rom. Noi auspichiamo che queste risorse non siano investite nella creazione di altri campi attrezzati o nella messa in sicurezza di quelli già esistenti, ma che vengano impiegate per un piano che consenta il progressivo superamento del campo». Lo sostiene don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana.«Si può cominciare a farlo proprio da Milano, dove l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli ha dichiarato recentemente di volersi impegnare in questa direzione a favore proprio degli ospiti di via Novara, persone che da tempo stiamo seguendo con i nostri operatori e volontari in un percorso di integrazione. Quel campo è fortemente degradato. Impegnarsi in una ristrutturazione veramente efficace, oltre che tecnicamente molto difficile, costerebbe troppo e sarebbe solo denaro sprecato. Meglio sarebbe investire quelle risorse principalmente per aiutare le famiglie che lo desiderano a trovare un’abitazione vera, magari sostenendole nel recupero di qualche vecchia cascina abbandonata o di alcuni appartamenti, all’interno ovviamente dei binari della legalità. Qualsiasi sforzo compiuto dal Comune in questa direzione sarebbe da noi sostenuto, in quanto conforme a un abitare più dignitoso della condizione umana. Condizione auspicata, tra l’altro, dalla grande maggioranza degli stessi rom, a dispetto dei luoghi comuni».