Sirio 26-29 marzo 2024
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L’analisi

Giovani e lavoro,
più attenzione alla formazione professionale

È questa la richiesta più pressante rivolta alle istituzioni locali, insieme alla tutela rispetto a forme striscianti di sfruttamento e al sostegno alle start-up

di Giulia VAIRANI Presidenza Acli Milanesi

22 Maggio 2016

Come giovani delle Acli ci siamo interrogati sui problemi che affliggono i lavoratori, soprattutto giovani. Certamente la Lombardia, e in particolare Milano e il suo hinterland, presentano condizioni migliori rispetto ad altre zone del nostro Paese. Tuttavia anche nei nostri territori la disoccupazione è elevata, in particolare tra gli under 30. Particolarmente preoccupante il fenomeno dei NEET (persone che non lavorano e non studiano). Lo sforzo realizzato dalle istituzioni attraverso Garanzia Giovani e Dote unica ha prodotto alcuni buoni risultati, anche grazie a un tessuto produttivo con buone capacità di competere sui mercati internazionali e una certa propensione all’innovazione. Sono queste le aziende che, attraverso questi strumenti, possono offrire ai giovani con buone basi formative l’opportunità di acquisire competenze professionali e manageriali, con vantaggio reciproco per il lavoratore e per l’azienda.

Riscontriamo invece con preoccupazione meno attenzione istituzionale alla formazione professionale che può rappresentare un’opportunità fondamentale per i giovani più portati ad apprendere facendo e sperimentando, anziché con lo studio prevalentemente teorico. La crescente dispersione scolastica e la scomparsa di alcune professioni artigianali, solo in parte supplita da lavoratori stranieri, ci fanno ritenere che si dovrebbe investire di più su questo versante. Tali interventi ci sembrano coerenti anche con la scelta fatta dal Governo nel 2015 di rafforzare l’alternanza scuola-lavoro negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado.

L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrate nell’ultimo anno con il nuovo contratto a tutele crescenti, fortemente incentivate fiscalmente, hanno riguardato anche lavoratori giovani, riducendo, almeno sul piano teorico, anche il tasso di precariato che caratterizzava il lavoro giovanile da parecchi anni a questa parte. Nonostante ciò osserviamo che i giovani risultano spesso tra le persone più esposte a forme di sfruttamento strisciante, come il lavoro nero e gli abusi di alcune forme contrattuali come i voucher. Nel caso dei giovani neo-assunti esperienze di questo tipo sono fortemente diseducative sul piano etico, oltre che professionale. Vi è quindi la necessità di accompagnare i lavoratori alla ricerca di attività lavorative che valorizzino al meglio le competenze acquisite con lo studio e le proprie capacità e potenzialità, offrendo loro supporto anche nella tutela dei propri diritti e la conoscenza dei propri doveri nei luoghi di lavoro. Su questo versante le organizzazioni sociali possono avere un ruolo importante anche lavorando in sinergia con i soggetti istituzionali preposti. Una sinergia importante anche per evitare che persone con meno possibilità di trovare sbocchi professionali possano rimanere escluse dal lavoro o debbano lavorare in condizioni non dignitose.

Gli elevati livelli di istruzione di molti giovani possono anche favorire i percorsi di auto-imprenditorialità che il nostro contesto produttivo offre certamente, a cominciare dalla disponibilità di aree precedentemente occupate da attività industriali ormai scomparse. Anche queste energie propense all’avvio di nuove imprese vanno adeguatamente supportate non solo con agevolazioni fiscali di vario tipo, ma attraverso un’assistenza qualificata, volta a valutare preventivamente la solidità dei progetti ed evitare improvvisazioni e conseguenti delusioni e sprechi di risorse, tenendo conto delle maggiori difficoltà di accesso al credito rispetto ad alcuni anni fa. Anche qui vi è l’esigenza di assicurare un supporto che dia priorità al successo del progetto di start-up rispetto ai profitti derivanti dall’attività di consulenza prestata, tipico dei meccanismi affidati alle sole regole di mercato.