Sirio 26-29 marzo 2024
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Giubileo

Passando per la “porta” del cinema

Per famiglie e Sale della comunità a disposizione ogni settimana schede critiche di film che richiamano le opere di misericordia corporali e spirituali. Don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, illustra l'iniziativa

di Gianni BORSA

1 Febbraio 2016

Offrire alle famiglie, alle parrocchie, alle Sale della comunità, una selezione di titoli cinematografici da riscoprire lungo il Giubileo straordinario, che affrontano, con il linguaggio del film, le opere di misericordia corporali e spirituali. Una modalità originale per addentrarsi nel Giubileo, passando per la “porta” della cultura. L’iniziativa – intitolata “Il Giubileo al cinema” – porta la firma della Commissione nazionale valutazione film della Conferenza episcopale italiana-Fondazione Ente dello spettacolo, in accordo con l’Ufficio Comunicazioni sociali della Cei.

Il presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, don Davide Milani, che è anche il responsabile dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Milano, illustra il ciclo di proposte cinematografiche legato al Giubileo della misericordia indetto da papa Francesco. «Ogni settimana, in sostanza, viene proposto un film legato ai temi della misericordia, accompagnato da una lettura di taglio critico-educational».

La scelta si indirizza su opere uscite per lo più nel 2014 o 2015. Dopo “In grazia di Dio”, pellicola di Edoardo Winspeare (proposta al via dell’iniziativa il 28 gennaio), che vorrebbe richiamare il “dar da mangiare agli affamati”; il 4 febbraio sarà la volta di “Tracks”, di John Curran, per “dar da bere agli assetati”. E avanti con “alloggiare i pellegrini”, “visitare i carcerati”, “consigliare i dubbiosi”, fino a “pregare Dio per i vivi e per i morti”, illustrato con “L’attesa” di Piero Messina. Le schede critiche dei film, con suggerimenti per eventuali approfondimenti, saranno pubblicate sul sito della Commissione nazionale valutazione film (www.cnvf.it – sezione “Sguardi di fede”) e sul portale dell’Ufficio Comunicazioni sociali (www.chiesacattolica.it/GMCS2016), nella sezione sviluppata appositamente per il Messaggio per la 50ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in programma l’8 maggio prossimo.

Quello che proponete assomiglia a un dialogo tra catechismo e cultura, non è vero? «Occorre chiarire quale strumento sia il cinema – puntualizza don Milani -. Non c’entra con il catechismo, non trasmette verità. Piuttosto il testo filmico racconta un’esperienza, è uno sguardo sulla realtà che ci circonda. Quella stessa realtà in cui vive immerso il cristiano e che può essere illuminata dalla misericordia». Così i film «richiamano, con il loro specifico linguaggio, la quotidianità e ne offrono chiavi di lettura, forniscono spunti di riflessione a partire da una visione “laica”. Si tratta di una opportunità di approfondimento» per comprendere il senso dell’anno giubilare e «per allargare l’orizzonte della nostra esperienza umana e cristiana».

Quali sono i destinatari dell’iniziativa? Don Davide Milani spiega a questo proposito: «Direi anzitutto le famiglie. C’è infatti un utilizzo home del film – naturalmente utilizzando i canali legali – che valorizza l’aspetto educativo. In casa, ad esempio, i genitori possono leggere le schede proposte, scegliere il film, parlarne con i ragazzi, con i quali vedere poi insieme l’opera. Così si contribuisce anche a superare quella frammentazione domestica che talvolta sperimentiamo, mentre entra in gioco, soprattutto nel caso di figli minori, la necessaria mediazione culturale della famiglia. In questo modo si potrà parlare del tema della misericordia, della fede, del cammino dei credenti nel mondo di oggi». Ulteriori destinatari «sono i gruppi parrocchiali, gli oratori, gli incontri di catechesi, che, a partire dalle schede, individuano la pellicola da vedere e discutere. E poi ci sono le Sale della comunità, o altre sale che vogliono fornire una proposta pensata e di qualità».

Il cinema certo non consegna delle verità, ma può, in un orizzonte ricreativo, familiare o comunitario, «aiutare a riflettere» sugli insegnamenti evangelici, dei quali la misericordia appare – per papa Francesco – la sintesi più alta. Don Milani aggiunge: «Vorremmo far passare questa proposta anche grazie alla collaborazione con i media». Le schede dei film «verranno riprese, settimanalmente, da alcune radio cattoliche; sul quotidiano Il Giorno consiglieremo un film a settimana; anche l’agenzia Sir darà il suo contributo, valorizzando le nostre proposte e facendole giungere alla rete dei settimanali cattolici diocesani».