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Indagine

I giovani e il cinema, un futuro… spettacolare!

La passione dei millennials per il grande schermo, ma in sale ipertecnologiche.I dati del Rapporto Giovani dell'Istituto Toniolo presentati oggi in esclusiva alla Mostra del Cinema di Venezia dalla Fondazione Ente dello Spettacolo

4 Settembre 2015

Per i giovani il cinema sarà un fenomeno sempre più diffuso, basato, per lo più, su grandi produzioni spettacolari e un sistema di sole grandi sale ipertecnologiche. Le nuove generazioni, infatti, non sono d’accordo che, in futuro, diventerà una pratica di nicchia. Non pensano che internet o la tv a casa soppianteranno le sale cinematografiche. Anzi, prevedono di ridurre il loro consumo di tv generalista e di incrementare il consumo di film nelle sale cinema (da 26,2% a 29,9%), soprattutto al Sud e per i più giovani.
Durante la settimana, il 52,6% dei Millennials intervistati guarda più di un film (ma comunque non tutti i giorni) mentre il 16% guarda in media un film al giorno.
La sala cinema è frequentata più dagli under 25 che dagli over25 (24,5%) e chi utilizza spesso la sala cinema è in prevalenza studente-lavoratore (42,3% rispetto agli studenti 12,2%. e i Neet 12,2%).

L’INDAGINE
E’ quanto emerge dal Rapporto Giovani , l’indagine nazionale sui giovani italiani promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo (www.rapportogiovani.it). E’ stato realizzato,su commissione dell’Ente Fondazione dello Spettacolo (www.entespettacolo.org), l’approfondimento “Cinema e giovani italiani” sui cosiddetti “Millennials” – nati dal 1982 al 1994.
Il campione (1660 giovani), rappresentativo a livello nazionale, è composto per il 46,4% da giovani occupati, mentre il 49,5% ha conseguito un diploma di scuola media superiore, il 18,9% la licenza di scuola media inferiore e il 18% un titolo di studio universitario e post (laurea triennale, specialistica, dottorato). Il 36,2% in questo momento studia.
I dati dell’indagine sono stati presentati in esclusiva oggi, venerdì 4 settembre, dalla prof. Rita Bichi, docente di Sociologia all’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e fra i curatori del Rapporto Giovani, in occasione dell’evento promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia  presso lo Spazio Feds.

Ne hanno discusso don Davide Milano, presidente Fondazione Ente dello Spettacolo, Luigi Cuciniello, presidente Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Luigi Crispello, vice presidente, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Domenico Dinoia, presidente Federazione Italiana Cinema d’Essai, Maria Giuseppina Troccoli, direzione generale cinema Mibact -Dirigente Servizio II – Cinema e Audiovisivo, Angelo Chirico, direttore Cinema Teatro San Giuseppe Brugherio, Antonio Urrata, direttore generale Fondazione Ente dello spettacolo. Ha moderato, Bruno Zambardino, docente di Organizzazione ed Economia dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma

I DATI
GIOVANI E FRUIZIONE
Il 26,2% degli intervistati per vedere i film usa spesso la sala cinema, ben il 66,6% solo saltuariamente e solo il 7,2% non vi si reca mai. La “gratuità” del mezzo sembra rilevante nella scelta: poco usati infatti sono Internet, on demand a pagamento (solo il 9,3% lo usa spesso), così come Pay Tv/pay per view su Digitale terreste (8,7%, spesso). Le femmine superano di molto i maschi per quanto riguarda il ricorso alla tv generalista come accesso al consumo di cinema (49,4% F; 37,2% M). I maschi sono invece i maggiori fruitori di film al cinema (indicano spesso il 29% dei maschi, contro il 23,2% delle femmine). Al Sud si registra un maggior utilizzo delle sale cinema (31,7%) rispetto al Nord 22,3%.

MENO TV GENERALISTA E PIU’ SALE: SUD BATTE IL NORD
In futuro, i giovani prevedono di ridurre il loro consumo di tv generalista e di incrementare il consumo di film nelle sale cinema (da 26,2% a 29,9%), soprattutto al Sud e per i più giovani. In famiglia, ha un pacchetto abbonamento Tv specificamente dedicato al cinema il 29,6% del campione e tra i pacchetti specifici posseduti vengono indicati in prevalenza Sky cinema e Mediaset Premium Cinema. Inoltre, il 17,8% ha a disposizione qualche dispositivo per migliorare la fruizione (es. home theatre, tv 3D, tv con grande schermo)

AL CINEMA QUANDO?
Durante la settimana, il 52,6% dei Millennials intervistati guarda più di un film (ma comunque non tutti i giorni) mentre il 16% guarda in media un film al giorno. Di contro, il 7,7% non ne guarda nessuno o comunque meno di un film la settimana. In media guardano un film al giorno soprattutto al Sud (il 21,4%), contro l’11,5% al Nord e il 14% al Centro

Se si guarda a un periodo più lungo, in un mese il 32,1% dei giovani si reca più di una volta in una sala cinematografica per vedere un film. Tra chi va più di una volta il mese, il 51,8% ci va due volte, il 19,8% 3 volte e il 13,7% addirittura 4 volte. Ad andare più di una volta il mese al cinema sono soprattutto i maschi (35,2%) contro il 28,7% delle femmine. Sono in misura maggiore i più giovani (35,6% under 25; 29,2% over 25) e i residenti al Sud (il 36,7% al Sud, il 27,1% al Nord), gli studenti-lavoratori (50%) versus il 18,6% dei Neet, il 35% di chi studia e il 35% di chi lavora.

Il 32,8% del campione ha dichiarato che la sala cinematografica più vicina dista da casa propria meno di 5 km, mentre l’11% più di 20 km. Chi vive al Nord dichiara in misura maggiore di abitare distante da una sala cinematografica: il 13,2% abita a oltre 20 km di distanza, rispetto al 6,4% di coloro che vivono al Centro. Il cinema più vicino a dove abitano i ragazzi è in assoluto il multisala (74,5%), a seguire il mono-sala privato (15,2%), il mono-sala comunale (5,4%) e il mono-sala della parrocchia (4,6%). Tuttavia, il Sud si differenzia rispetto al resto del territorio: soltanto il 67,9% dei giovani del Sud ha come cinema più vicino a casa propria il multisala rispetto all’ 80,7% di coloro che abitano al centro, e il 78% di coloro che abitano al Nord, mentre il 21,8% ha un mono-sala privata di contro al 10% degli intervistati del Nord e 12,1% dei giovani del Centro.
Per la maggioranza dei giovani intervistati (65,2%) la sala che hanno più vicino alla loro abitazione è la stessa in cui vanno più spesso. Il 34,8% sceglie di non andare nella sala più vicina a casa propria, perché la sala è tecnologicamente arretrata (36,9%), la programmazione è poco interessante (38,3%). L’ acquisto dei biglietti avviene per la maggioranza dei giovani (83,4%) direttamente in sala, mentre il 9,4% prenota online e ritira in sala e il 6,2% acquista direttamente online. Al cinema i giovani preferiscono andare durante il weekend, nel primo spettacolo serale (28,9%), mentre il 26,5% preferisce andare in settimana, al primo spettacolo serale. Il 14,4%, infine, gradisce andare durante il weekend, nel secondo spettacolo serale.

IL WEB PER SCEGLIERE IL FILM
I giovani intervistati quando decidono di andare al cinema, si informano prevalentemente online circa la programmazione e anche per sapere se vale la pena vedere un film: direttamente sui siti delle sale (19,8%), tramite i blog e altri siti/community dedicati al cinema (23,4%), cercando il sito e il trailer ufficiali del film (23,1%).

IL COSTO DEL BIGLIETTO PUÒ FRENARE I GIOVANI AD ANDARE AL CINEMA
Infatti, rispetto all’ affermazione “Alcuni sostengono che i giovani come te vanno poco al cinema”, è stato chiesto agli intervistati di esprimere il loro grado di accordo rispetto ad una serie di possibili motivazioni individuate per provare a spiegare questo trend.
Il 44,1% è molto d’accordo nel ritenere che la motivazione possa essere “perché è troppo caro”, il 20,5% “perché preferiscono scaricare illegalmente i film da Internet”. Su tutte le altre motivazioni si è registrato un basso accordo: “Perché manca un adeguato numero di sale sul territorio”, “Perché i tempi della visione in sala sono troppo diluiti e dispersivi”, “Perché gli spettacoli hanno un orario scomodo”, “Perché andare al cinema non consente di socializzare con altre persone”, “Perché è un passatempo da adulti e da anziani”, “Perché è un tipo di fruizione passiva e che non rilassa”, “Perché la qualità dei film è bassa e poco accattivante”. Infine, il 17% è molto d’accordo nel ritenere che la visione domestica sia più confortevole. Rispetto alla motivazione che ha registrato maggiori consensi tra gli intervistati, l’elevato costo del biglietto, il problema è più sentito al Nord (51% rispetto al Sud 38,2%), dalle femmine (44,5%, contro il 43,6 dei maschi), dagli over 25 (44,7% contro 43,2% under 25 anni) e dai Neet (46,1% contro il 42,7% di chi studia e il 43,7% di chi lavora).