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14-17 giugno

Greenaccord: salire sul monte

A Trento da giovedì il IX Forum per la salvaguardia del Creato, in collaborazione con Fisc e Ucsi

di Gigliola ALFARO

11 Giugno 2012

“Salì sul monte. Mons sanus pro corpore sano. Dolomiti bene Unesco”. È il tema del IX Forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del Creato, organizzato da Greenaccord onlus, in collaborazione con l’Arcidiocesi e la Provincia autonoma di Trento, con la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) e l’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), dal 14 al 17 giugno a Trento. Ad Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord, e a Francesco Zanotti, presidente della Fisc, abbiamo posto alcune domande.

Perché avete scelto il tema della montagna?
Cauteruccio: Partiremo dal concetto di montagna sviluppato nella Bibbia: tutti gli incontri più forti tra Dio e l’uomo avvengono in montagna. La montagna con la sua altezza richiama l’idea del divino. Noi vogliamo riflettere, quindi, sul perché la montagna è questo luogo così privilegiato per l’incontro tra l’uomo e Dio. Ma essa ha un grande valore anche per la rigenerazione personale e spirituale, oltre che psichica e fisica. Per il titolo del Forum abbiamo parafrasato il detto latino Mens sana in corpore sano in Mons sanus pro corpore sano perché la salute della montagna aiuta anche la salute dell’uomo.

Quali temi affronterete nel Forum?
Cauteruccio: Nel Forum prenderemo in considerazione, oltre all’esperienza biblica, l’impatto che la montagna ha per le popolazioni che vivono i suoi luoghi, gli strumenti di tutela delle risorse naturali di cui è ricca, i rischi economici ed ecologici connessi a una sua mancata salvaguardia. Infine, sarà data particolare evidenza al recente riconoscimento delle Dolomiti quale bene Unesco.

Quanto la montagna è protagonista della comunicazione?
Cauteruccio: Di montagna si parla soprattutto quando succedono fatti incresciosi. In questo senso bisogna risvegliare una maggiore attenzione. Prenderemo, perciò, come esempio l’amore che Giovanni Paolo II aveva per le montagne. Avremo con noi il fotografo pontificio Arturo Mari che lo ha immortalato in queste sue passeggiate montane. Come Gesù, amava pregare in montagna.

Quanto è importante l’attenzione dei media alla natura?
Zanotti: È importantissima perché contribuisce a creare l’opinione pubblica e a formare i giovani nel rispetto del Creato, che è stato affidato all’uomo perché lo consegni alle nuove generazioni meglio di come l’ha ricevuto. Anche un’informazione legata al territorio, come la nostra, deve tener presente, come ci ha ricordato spesso Benedetto XVI, che l’ambiente è funzionale all’uomo, ma l’uomo lo deve rispettare in quanto non è padrone dell’ambiente, ma custode.
Cauteruccio: Sul tema dell’ambiente si deve fare ancora molto strada, ma la percezione che il rischio ambientale sia vicino, a livello scientifico e nella coscienza dei cittadini, sta maturando anche grazie all’azione della stampa. Noi riteniamo che il giornalismo ambientale non debba raccontare solo fatti contingenti, ma parlare del dono più grande che ci ha fatto il Creatore. Per chi crede in questa maniera si diventa con-creatori con Dio, «sacerdoti della creazione», come dice il patriarca Bartolomeo.

Quanto possono fare i settimanali cattolici per sensibilizzare sull’importanza del creato?
Cauteruccio: Oggi molte testate diocesane trattano anche problemi spinosi riguardanti il territorio e questo è positivo. Poiché il dibattito ambientale è molto complesso, occorre che i giornalisti si preparino ad affrontare questi temi. Perciò, siamo molto attivi nella formazione. E in questo ambito nasce il premio Sentinella del Creato, perché i giornalisti possono accompagnare alcuni processi, capirli e valutarli.
Zanotti: Ci sono certamente margini di crescita. Come settimanali diocesani riteniamo che tutto ciò che è umano interessi al cristiano, perché tutto ciò che riguarda l’uomo Gesù Cristo l’ha preso su di sé e quindi non c’è dimensione umana che non ci interpelli. Quindi, i nostri giornali non hanno argomenti di cui non si debbano interessare. Questo vuol dire che anche la tutela del territorio e della salvaguardia del creato, della difesa di un lago, di un fiume, dei boschi devono essere trattati: come difendiamo la vita umana, così difendiamo l’ambiente in cui la vita umana si sviluppa.

Come nasce la collaborazione con Greenaccord?
Zanotti: Già da diversi anni la portiamo avanti in modo fruttuoso; abbiamo delegato un consigliere nazionale, Mario Barbarisi, a tenere rapporti tutto l’anno perché questa dimensione della salvaguardia del Creato è importante, come dimostrano l’istituzione della giornata nazionale a settembre e i richiami prima di Giovanni Paolo II e adesso, ancora più insistenti, di Benedetto XVI. Se giriamo l’Italia con occhi attenti, ci stupiamo per le bellezze che ci circondano. Perciò, non possiamo non essere attenti alla dimensione dell’ambiente!