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«Uccidete me, non la gente», il coraggio di suor Ann Rose

Un libro curato da Gerolamo Fazzini e pubblicato dalla Emi racconta la vicenda della suora simbolo delle proteste popolari in Myanmar

19 Maggio 2021
La religiosa in preghiera davanti alla polizia

«Uccidete me, non la gente». La suora coraggio del Myanmar racconta la sua storia (Editrice missionaria italiana, 96 pagine, 10 euro) è il primo libro che racconta tutti i retroscena dell’incredibile gesto di suor Ann Rose Na Tawng, la religiosa birmana che durante le dimostrazioni in Myanmar si è inginocchiata davanti ai soldati per chiedere di non sparare sui manifestanti, scesi in piazza per invocare il ritorno della democrazia, sospesa con il colpo di stato dei militari avvenuto l’1 febbraio.

La fotografia di suor Ann Rose, religiosa e infermiera nella città di Myitkyina, nel nord del Myanmar, in ginocchio – in due giorni diversi, il 28 febbraio e l’8 marzo – davanti ai militari schierati in assetto da guerra ha letteralmente fatto il giro del mondo. In questo volume, il primo che in cui lei parla e si racconta, suor Ann Rose spiega le motivazioni del suo gesto, le ragioni profonde che l’hanno spinta a mettere a rischio la propria vita per salvare i manifestanti: «Credo che Dio si sia servito di me, nel momento in cui mi sono inginocchiata di fronte ai militari. Mi ha dato forza lo Spirito Santo. Ho potuto farlo solo per la grazia di Dio».

L’immagine di suor Ann Rose in ginocchio ha richiamato alla memoria dell’opinione pubblica la scena di Tank Man, il giovane uomo cinese che si era messo davanti ai carri armati cinesi durante la repressione della rivolta di piazza Tienanmen. Ma mentre di quell’uomo non si è saputo più nulla, inghiottito dalla repressione di Pechino, in Uccidete me, non la gente veniamo a conoscere molti aspetti biografici e spirituali della suora coraggio del Myanmar.

Suor Ann Rose spiega che la decisione di inginocchiarsi nasce da una scelta di campo, quella della democrazia e della libertà: «Il Myanmar, da felice e pacifico che era, è diventato un Paese dove regnano la paura e la tristezza. Le persone comuni non vogliono sottostare a un regime militare. Per questa ragione ho fatto quel che ho fatto, non potendo più sopportare di vedere la gente piangere e soffrire».

Nel libro, scritto da Gerolamo Fazzini, che approfondisce anche la situazione socio-politica del Myanmar, suor Ann Rose racconta anche molto di sé e della propria storia di vita, la famiglia cattolica, la vocazione religiosa, l’appartenenza a una minoranza etnica perseguitata, i kachin, da anni in lotta con il regime centrale birmano per ottenere autonomia e libertà. E manifesta un’indomita speranza per il futuro del suo Paese: «Credo che il dialogo e il perdono reciproco siano alla base di un Paese felice e democratico. Mi affido a Dio perché ci guidi lui e perché illumini chi deve decidere. Io ho la speranza che un giorno avremo la pace e che la giustizia trionferà. Prego per i militari. E non solo io, ma anche le mie consorelle e tutta la chiesa del Myanmar: chiediamo la loro conversione. Anche se spesso si comportano in modo disumano e brutale, nutriamo la speranza che possano cambiare».

Del libro è in preparazione un’edizione in lingua spagnola.

Gli autori

Ann Rose Nu Tawng (1977), religiosa birmana delle Suore di San Francesco Saverio, è diventata nota in tutto il mondo per il suo gesto di coraggio durante le dimostrazioni di piazza in Myanmar nel febbraio 2021. Appartenente all’etnia minoritaria dei kachin, lavora come infermiera in un ospedale della diocesi di Myitkyina, nel Nord del Paese.
Gerolamo Fazzini (1962) è giornalista, scrittore e autore televisivo. Editorialista di Avvenire, collabora con Credere, Jesus e L’Osservatore Romano. Ha realizzato reportage da una ventina di paesi, tra cui il Myanmar. Ha scritto numerosi libri, alcuni tradotti all’estero, tra i quali Lo scandalo del martirio (Ancora) e Francesco. Il papa delle prime volte (San Paolo). Insegna Media e Informazione all’Università Cattolica di Brescia e Comunicazione al Seminario teologico internazionale del Pime di Monza.

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