Share

titolo

9 Ottobre 2007

Documento senza titolo         Il nuovo testo edito da Centro Ambrosiano – “LEGGERE LA BIBBIA IN FAMIGLIA” – La Parola di Dio deve entrare nel vissuto quotidiano delle famiglie, che però devono essere aiutate e incoraggiate dalle comunità cristiane ad accostarsi al testo sacro. – di Luisa Bove – In questo nuovo anno pastorale dedicato al tema della fede, il cardinale Dionigi Tettamanzi insiste perché all’interno delle famiglie si torni a leggere la Parola di Dio. «Non basta possederla», raccomandava già l’8 settembre scorso, come fosse uno dei tanti libri in casa, ma occorre leggerla e meditarla. – «Per custodire e valorizzare il dono della fede, come obbedienza a Dio che parla», scrive infatti l’Arcivescovo nel nuovo Percorso pastorale “Famiglia comunica la tua fede”, «i genitori e i figli devono far entrare nella loro casa la parola di Dio, in particolare quella scritta nel testo sacro della Bibbia». Per questo la diocesi ha pubblicato un’edizione speciale del Centro Ambrosiano intitolata “Leggere la Bibbia in famiglia”. «Perché non diffonderla in modo più sistematico e capillare», si chiede Tettamanzi, «cogliendo le occasioni pastorali più opportune, come la celebrazione del battesimo e del matrimonio?». Ma anche questo non basta, le famiglie infatti «dovranno essere aiutate e incoraggiate dalla comunità cristiana», continua il Cardinale, «anche con un’educazione graduale e mirata alla lectio divina, ad una lettura pregata delle scritture, quale incontro vivo e personale con Cristo». Preghiera e fede infatti devono “viaggiare” insieme. «Non si dà fede senza preghiera», spiega l’Arcivescovo, «così come non si dà preghiera senza fede». La preghiera deve quindi «entrare nella casa, ossia nel cuore, sulle labbra e dentro il vissuto quotidiano delle famiglie». Questa infatti «è la strada privilegiata per apprezzare il dono di Dio, per custodirlo, per farlo fruttificare». –