Share

Vimercate

Strumenti mirati
e una rete di collaborazioni

Un progetto locale nato attraverso le Acli. Ne parla il responsabile decanale Angelo Pirola

di Cristina CONTI

16 Dicembre 2012

Un aiuto concreto per chi ha perso il lavoro. A Vimercate sta partendo un progetto, ancora in fase iniziale, per contrastare la disoccupazione. «L’obiettivo è quello di dare una risposta che possa restituire dignità alle persone che ne sono colpite. Un intervento che vada oltre il sostegno economico immediato e che possa dare una possibile prospettiva di lavoro», spiega Angelo Pirola, responsabile decanale.

E così l’idea: creare nel territorio, attraverso le Acli e con l’aiuto di persone che sono legate alla piccola e media industria o al sindacato, una rete di collaborazioni che dia l’opportunità a chi ha perso il lavoro di riqualificarsi e iniziare un nuovo percorso professionale. «Da un lato, stiamo contattando, grazie all’aiuto delle Acli, gli enti di formazione che potrebbero essere interessati a realizzare corsi di aggiornamento, in base alle possibilità che sono offerte dal territorio. E dall’altro ci rivolgiamo alle imprese, ai commercianti e agli artigiani e chiediamo loro la possibilità di realizzare tirocini con un contributo economico», aggiunge Pirola.

Per il momento è stata definita la Commissione decanale e i due distretti di intervento. Saranno coinvolti in questo progetto operatori delle Acli e dei Centri d’ascolto Caritas: esperti del mondo del lavoro e della formazione, ma anche persone attente ai bisogni di individui e famiglie in difficoltà. Quando il servizio sarà operativo, dunque, verranno valutati i percorsi professionali di ciascuno, si organizzeranno corsi di formazione ad hoc che rispondano alle esigenze delle aziende, le persone riceveranno orientamento e consigli per trovare una risposta alla domanda di lavoro.

«Vimercate, infatti, è stato uno dei centri più colpiti dalla crisi economica degli ultimi anni. Nella prima fase del Fondo Famiglia Lavoro il nostro Decanato è stato anche uno di quelli che ha raccolto di più. Per questo abbiamo deciso di impegnarci anche in questa seconda fase e di offrire strumenti mirati a chi non riesce a reinserirsi nel mercato del lavoro», precisa.

Un intervento importante che potrebbe essere esportato anche in altri territori della Diocesi. «In Brianza c’è sempre stata una cultura di chiusura. Ma a proposito del Fondo Famiglia Lavoro e delle tematiche legate alla solidarietà, c’è sempre stato un grosso interesse da parte delle persone. C’è disponibilità a dare una mano agli altri e a contribuire concretamente ad aiutare il prossimo e questo è molto bello. La nostra è un’iniziativa locale, ma potrebbe essere un modello utile anche per altre zone della Diocesi», conclude Pirola.