Sirio 26-29 marzo 2024
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Testimonianza

«Sono stato ospite una sera durante il Ramadan»

Don Giampiero Alberti del Centro ambrosiano di documentazione per le religioni racconta la sua esperienza con i musulmani presso un centro culturale islamico di Milano

di Giampiero ALBERTI

24 Agosto 2011

Ormai da qualche anno faccio visita agli amici musulmani durante la preghiera serale del mese di Ramadan. Anche l’altra sera sono stato gentilmente accolto in una sala di preghiera di Milano e ho assistito al raduno e al rito preghiera di tarawiih, momento importante della serata.
In un ambiente semplice, ma ben areato, dove si era già radunata parecchia gente per la rottura del digiuno, tre datteri e acqua, per la preghiera abituale e la successiva cena frugale, segno di fraternità e anche di solidarietà per chi fosse nel bisogno, a partire dalle 22.15 sono arrivati in molti, soprattutto uomini, anche giovani, ma anche un gruppetto di donne (pregheranno appartate), per tarawiih, il rito congregazionale speciale per il mese di Ramadan.
L’imam o persona incaricata proclama cantando la parte di Corano stabilita (nel mese si dovrebbe giungere a leggere tutto il Corano) mentre i fedeli sono seduti per terra nella tradizionale posizione di riposo (seduti sui calcagni). Di tanto in tanto alla lettura si alterna la preghiera (di solito una sura, spesso la prima) e allora i fedeli si alzano e si prostrano rispondendo amin.
Nel mese sacro, il Corano riletto, proclamato e meditato viene messo al centro dei raduni di preghiera affinché sia insegnamento per i più giovani e nutrimento per la vita di tutti i fedeli.
È sempre significativo e illuminante vedere da vicino questi raduni delle sere di Ramadan, si percepisce il senso profondo di identità che unisce i musulmani, il desiderio e lo sforzo di vivere questo mese sacro nello spirito di purificazione, di preghiera e di solidarietà.
Se poi si tiene conto della difficoltà che incontra chi lavora, e magari svolge un lavoro pesante, si astiene dal cibo, quest’anno dalle 4.30 alle 20, molti ancora si astengono anche dall’acqua, che altri permettono, e si radunano per l’ascolto del Corano e della preghiera per circa due ore in tarda serata, si può dire che danno una buona testimonianza della loro fede.