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Alzate Brianza

«Siate voi stessi missionari,
soprattutto tra i “lontani”»

L’Arcivescovo ha visitato la Comunità pastorale Beata Vergine di Rogoredo e ha celebrato la messa nella chiesa dei SS Pietro e Paolo per l’apertura del periodo di predicazione straordinaria

di Enrico VIGANÒ

4 Maggio 2013

«Gesù non è un’idea astratta, è presente, ci accompagna nel nostro lavoro, nella nostra vita… Vi invito a vivere con molta energia le Missioni e a diventare voi stessi missionari, soprattutto tra quelli che si sono allontanati dalla Chiesa». È l’esortazione finale rivolta dall’Arcivescovo ai fedeli della Comunità pastorale Beata Vergine di Rogoredo – nata nel settembre 2009 e che comprende le parrocchie di Alzate Brianza, Anzano del Parco e Fabbrica Durini (Como) – durante la messa prefestiva nella chiesa prepositurale di Alzate in occasione dell’inizio delle Sante Missioni cittadine.
Con il cardinale Scola hanno concelebrato il vicario episcopale di Lecco monsignor Maurizio Rolla, il decano di Erba don Giovanni Afker, il prevosto di Alzate don Lodovico Colombo con il vicario parrocchiale don Marco Tagliabue e numerosi sacerdoti del Decanato erbese. Le Missioni, affidate ai Padri Oblati di Rho, sono state indette – come ha sottolineato il parroco don Lodovico nel saluto al Cardinale – «in ascolto di quanto ci ha suggerito papa Benedetto XVI nella Lettera apostolica Porta Fidei” e di quanto ci ha proposto Lei, Eminenza, nella Lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino, ma non solo. Infatti la nostra Comunità vuole evidenziare due significative ricorrenze: la celebrazione del centenario della Dedicazione di questa chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, consacrata il 19 ottobre 1913 dal beato cardinale Andrea Carlo Ferrari, suo predecessore, e i 480 anni dell’immagine miracolosa di Maria presente nel nostro Santuario, luogo di preghiera non solo per la nostra Comunità, ma per tutto il circondario».
Tre ricorrenze per una Comunità viva e gioiosa. Come lo sono i suoi ragazzi. «Ringrazio i vostri ragazzi – ha detto il Cardinale nell’omelia -, perché vedendo la loro gioia al mio arrivo, mi è diminuita un po’ la stanchezza: vengo infatti da Roma, dove ho celebrato la festività liturgica di San Giacomo il Minore nella basilica del Santi Apostoli e di cui sono titolare». «Ora voi – ha proseguito l’Arcivescovo – iniziate stasera le Missioni, che devono risvegliare la fede in Gesù, vera Luce, Verità e Vita».
Riflettendo sulla lettura degli Atti degli Apostoli della liturgia domenicale, il cardinale Scola ha evidenziato come San Paolo, dopo avere perseguitato i cristiani, sia diventato il primo dei missionari: «Poniamoci tutti una domanda: dove Paolo ha trovato la forza della testimonianza? E dove anche oggi i tanti cristiani martirizzati la trovano? Il secolo scorso ha avuto più martiri dei primi secoli del cristianesimo. E chi sono i martiri? Sono dei testimoni, sono coloro che stanno tra Gesù e i fratelli».
L’esperienza della relazione tra uomo e donna, ha detto ancora l’Arcivescovo, ci aiuta a capire quale amore dobbiamo a Gesù: «Per costruire la famiglia è indispensabile l’amore, il tu. Il “ti amo” fonda la vita di coppia e della famiglia. Ma noi con Gesù come ci comportiamo? Ci ricordiamo di Lui, gli diamo del Tu? Gesù, infatti, non è astratto, ma è reale e ci accompagna sempre, anche nel nostro lavoro». Al termine il Cardinale ha invitato i fedeli ad affidare le Missioni al Signore attraverso l’intercessione della Madonna di Rogoredo, «affinché possiamo diventare noi stessi, assieme a Cristo, segno di conversione, segno per credere oggi». “C’è un segno per credere oggi” è appunto il motto delle Missioni, a cui si richiameranno i cinque Padri Oblati: tre nella Comunità e due nella vicina Orsenigo, parrocchia guidata da don Erminio Brambilla, che opera pastoralmente in sinergia e in sintonia con la Comunità Beata Vergine di Rogoredo.
Prima della benedizione finale, l’Arcivescovo ha sollecitato in particolare i giovani «a prepararsi al matrimonio, al dono di sé all’altro. Se qualcuno dovesse sentire la chiamata al sacerdozio, rispondete! È Gesù che chiama».

Un gesto di carità per la Diocesi di Mantova

Ad Alzate Brianza le Missioni sono state preparate dalla Settimana Eucaristica, svoltasi dal 4 al 10 febbraio sul tema “Eucarestia, un “segno” necessario per credere”, e poi dagli esercizi spirituali in Quaresima sul tema “Porta Fidei, dalla buona fede alla fede buona”. Si sono concretizzate nell’impegno di carità e aiuto alla parrocchia di Polesine Pegognaga nella diocesi di Mantova, che ha la chiesa inagibile e il campanile pericolante a causa del terremoto di un anno fa. Le Missioni si concluderanno domenica 19 maggio con il “mandato missionario” a tutta la Comunità.