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Curia

Servizio per la famiglia,
tre nuovi responsabili

Don Luciano Andriolo e i coniugi Luigi e Michela Magni subentrano a Francesca Dossi e Alfonso Colzani, in carica dal 2009

di Luisa BOVE

28 Settembre 2014

Il Servizio diocesano per la famiglia avrà tre nuovi responsabili: don Luciano Andriolo e i coniugi Luigi e Michela Magni. Il 31 agosto, infatti, Francesca Dossi e Alfonso Colzani hanno concluso il loro servizio, iniziato il 1° marzo 2009 con la nomina da parte del cardinale Tettamanzi.

«Sono stati cinque anni di lavoro bello e intenso – dicono oggi -. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, consapevoli che l’ambito della famiglia è quello decisivo per l’avvenire della nostra società e della stessa Chiesa». La Diocesi è grata ai coniugi Colzani per il lavoro svolto con passione e dedizione, come pure per la loro testimonianza di sposi e di genitori.

Ora il testimone – secondo il desiderio del cardinale Angelo Scola – passa a don Andriolo, prete ambrosiano originario di Cantello (Varese), nato nel 1957 e ordinato nel 1982, che negli ultimi anni si è occupato della formazione permanente del clero. Nel suo nuovo incarico collaborerà con i coniugi Luigi e Michela Magni. Luigi, diacono permanente ordinato nel 2005, è impegnato dal 2012 nella pastorale del Cimitero di Lambrate e nella Comunità pastorale “Beato Giovanni XXIII” di Milano.

I nuovi responsabili del Servizio diocesano si apprestano quindi a iniziare il cammino accanto alle famiglie ambrosiane accompagnandole nel corso dell’anno che si presenta già ricco di appuntamenti e iniziative. «Vorremmo cercare di lavorare proficuamente insieme per il bene delle famiglie che avremo l’opportunità e la gioia di incontrare nello svolgimento del nostro ufficio», dicono. Non è certo un tempo facile quello che le famiglie attraversano oggi, bersagliate su tanti fronti come elencava papa Francesco: «L’economia, il lavoro, l’educazione dei figli, la perdita dei valori essenziali per la comune convivenza, non ultimo, la difficoltà di farsi guidare dal Signore Gesù».