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Secondo rapporto “Italiani nel mondo” PER NON SCORDARE LA LINGUA DI DANTE

5 Giugno 2008

Già nel 1765 i frati cappuccini compresero l’importanza di pubblicazioni in italiano all’estero: nasceva così, a Rio de Janeiro, la “Croce del Sud”. Da quella data lontana l’editoria italiana nel mondo è cresciuta, tanto che la storia racconta di quasi 800 organi di informazione. Oggi sono 11 i quotidiani in italiano all’estero: il più antico è “La voce d’Italia” a Caracas, il più giovane “L’italiano in Sud America”, Argentino, nato lo scorso luglio.

472 giornali, 263 programmi radiofonici e 45 programmi televisivi in lingua italiana. È quanto emerge dal repertorio degli organi di stampa, dei programmi radiofonici e televisivi all’estero “L’Italia dell’Informazione nel mondo”, realizzato dal Ministero degli affari esteri. Di queste, 86 sono edite in Italia: 78 giornali, 4 radio e 2 emittenti televisive.

Quella della stampa italiana nel mondo è una storia ormai secolare, che nasce su iniziativa di alcuni esuli politici in Europa e in America, dove sono concentrate le prime collettività di connazionali e, quindi, in ambito ecclesiale.
La prima testata è stata la Croce del Sud, pubblicata dai cappuccini di Rio de Janeiro nel 1765. Mentre la fase iniziale è prettamente politica, la fase successiva è a carattere spontaneo e vede proliferare più bollettini di comunità che giornali veri e propri, con un linguaggio spesso povero ma aderente a quello della gente.
Nel 1893 la Direzione Generale della Statistica censisce 130 periodici italiani pubblicati all’estero: 82 in Europa, 27 in America del Sud, 17 negli Usa e 4 in Africa. Nel 1905 l’elenco ne conta 264, con un aumento delle testate prodotte nell’America del Nord (90) e del Sud (48). Giornali si pubblicano anche in Cina, dove si pubblica, nel 1906, un mensile italiano. In Tunisia tra il 1859 e il 1910 si contano ben 52 testate in lingua italiana. Negli Usa, all’inizio del XX secolo il numero dei fogli italiani pubblicati è “largamente superiore in media a quello di qualunque altra colonia italiana anche più fiorente”.

La riduzione di testate italiane nelle Americhe si registra alla fine della seconda guerra mondiale con il calo dell’emigrazione in Argentina, Brasile e Usa, anche perché la seconda e terza generazione si integrano nelle comunità locali, abbandonando progressivamente l’uso della lingua italiana. In questo periodo, invece, si registrano nuove testate in Europa. Oggi, secondo il repertorio del Ministero degli affari esteri, sono 11 nel mondo i quotidiani di lingua italiana: di questi 5 sono concentrati nelle Americhe.
Il più antico tra questi è La Voce d’Italia fondato nel 1949 a Caracas, in Venezuela. Un altro quotidiano, che ha superato il mezzo secolo di vita, è il Corriere Canadese, “unico quotidiano in lingua italiana” edito in Canada, fondato nel 1954. Il giornale – consultabile anche in internet all’indirizzo www.corriere.com – si rivolge alla numerosa comunità di origine italiana presente in Canada (2 milioni tra cittadini e oriundi su 30 milioni di canadesi) e in particolare ai nostri connazionali che parlano e leggono l’italiano. Dal 1995 è nato anche Tandem, edizione settimanale in lingua inglese, rivolto soprattutto ai giovani, figli degli italiani che parlano prevalentemente l’inglese. Il giornale vuole aiutare a mantenere la cultura e la lingua italiana in Canada e soprattutto nell’Ontario, dove ha maggiore diffusione, e a Montreal, nel Quebec.

Giovane in quanto nato nel 1998, è il quotidiano America Oggi, comparso dopo il licenziamento da parte di una storica testata italiana (Progresso Italoamericano) di tutti i dipendenti. Alcuni di loro, sia giornalisti che tipografi e amministrativi, decidono di fondare un altro giornale, da vendere nelle edicole e diffondere gratuitamente in circa 70 licei dove si studia l’italiano. Negli Usa si pubblica anche un altro quotidiano: si tratta di Gente d’Italia nato nel 2000. È, invece, di luglio 2007 la notizia della nascita di un altro quotidiano italiano in Argentina: “L’italiano in Sud America”.