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Sabato santo

Scola: «Voi catecumeni siete i germogli della primavera della chiesa ambrosiana»

L’Arcivescovo ha presieduto la solenne Veglia Pasquale, la madre di tutte le veglie. Durante la cerimonia ha conferito ai catecumeni i Sacramenti dell’iniziazione cristiana

di Simona BRAMBILLA

7 Aprile 2012

«Voi catecumeni, provenienti da varie nazioni e culture, che abbracciate da adulti la fede cristiana siete una espressione molto significativa della perenne giovinezza della chiesa, altro che parlar sempre di chiese vuote o di cristiani smemorati. Le chiese d’Europa e anche la nostra, in questa fase di rapida transizione, stanno attraversando, ce lo siamo detti più volte, un doloroso travaglio. Non di rado noi cristiani siamo perplessi, talora siamo confusi perché è debole, troppo debole la nostra fede, troppo fiacca la nostra volontà di confermare a Cristo la nostra vita, ma come a primavera sull’antico tronco spuntano nuovi germogli, così voi catecumeni siete i germogli, i segni preziosi della primavera della chiesa ambrosiana e di questo vi siamo profondamente e sommessamente grati». Con queste parole il Cardinale Angelo Scola si è rivolto ai 14 catecumeni che questa notte, durante la solenne Veglia di resurrezione, hanno ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Cresima, Eucaristia. I catecumeni presenti provenivano da diversi angoli del mondo, vi erano infatti 8 italiani e 6 stranieri tra cui due coniugi nigeriani che insieme questa notte hanno scelto di intraprendere il percorso di fede.

Parole di intensa e profonda gratitudine quelle dell’Arcivescovo verso di loro, una riconoscenza, non solo da parte della chiesa ambrosiana, ma anche da parte dell’intera città di Milano. «Siete i segni preziosi della primavera di tutta la società civile – ha proseguito il Cardinal Scola-. Voi siete un fattore decisivo della Milano nuova, della Milano futura che già sta disegnandosi. Con la vostra scelta di diventare cristiani ci ricordate che tutti noi, che vi facciamo corona in questa notte, siamo membra del Suo corpo, siamo la santa chiesa redenta dal Signore». I catecumeni presenti questa notte in Duomo, rappresentanti degli altri 150 che hanno ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione cristiana in tutta la diocesi di Milano, diventano allora un esempio di cammino di fede per tutti i cristiani. «Vi accogliamo pieni di gioia – ha continuato l’Arcivescovo -, una gioia che fa eco a quella di questa notte di Pasqua, una gioia che magari non dirompe in danze, ma che si radica nel profondo del nostro cuore e vince. Vince su ogni tristezza, vince su ogni malinconia, vince su ogni paura, vince su ogni contraddizione. La gioia del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucarestia che vi toccherà nel profondo, è la conseguenza più potente della gioia della santa Pasqua». La scelta dei catecumeni è un modello di vera vita cristiana perché richiama il significato più autentico della Pasqua, cioè l’accoglienza del dono di amore del Risorto che porta gioia, ma anche richiede assunzione di responsabilità nel portare la speranza del Vangelo a tutti gli uomini e le donne. «Il dono dell’annuzio del Risorto genera in tutti noi, a cominciare dal Vescovo, una precisa responsabilità a cui non possiamo, non potete, non potrete sottrarvi – ha concluso il Cardinal Scola -. Cercare ogni giorno con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze il Suo volto benedetto, il volto del Crocifisso glorioso e risorto per poterlo comunicare a tutti i nostri fratelli uomini. Allora carissimi fratelli e sorelle questa diventa ora per noi l’urgenza suprema della vita, come ricorda anche il Vangelo di questa notte».
Durante la sua prima veglia Pasquale come Arcivescovo della diocesi di Milano, il Cardinal Angelo Scola ha scelto di invitare, tra le comunità parrocchiali di Milano, quella di San Pio V che aveva precedentemente incontrato in una sua visita pastorale. Il duomo era gremito di fedeli provenienti da tutta la diocesi che hanno voluto seguire la solennità più importante dell’anno liturgico, il rito della Santa Pasqua, raccolti attorno al loro nuovo Vescovo.