Sirio 26-29 marzo 2024
Share

6 dicembre

Scola, Discorso alla Città e alla Diocesi

Alla vigilia della festa di Sant’Ambrogio, alle 18, nella Basilica intitolata al Santo Patrono. L'Arcivescovo parlerà di «Milano e il futuro dell'Europa»: il testo integrale in un fascicolo edito dal Centro Ambrosiano. Diretta tv, radio e web

1 Dicembre 2016

Martedì 6 dicembre, alle 18, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano (piazza Sant’Ambrogio 15), l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, terrà il Discorso alla Città e alla Diocesi.

Come di consueto, il Discorso del Cardinale alla vigilia della solennità del Santo Patrono di Milano (7 dicembre), sarà pronunciato durante la celebrazione dei Primi Vespri (la sera prima della festività liturgica).

L’Arcivescovo parlerà di «Milano e il futuro dell’Europa»: il testo integrale sarà pubblicato in un fascicolo edito dal Centro Ambrosiano.

All’appuntamento sono invitate le autorità, i rappresentanti istituzionali e i sindaci dei Comuni di tutto il territorio in cui si articola la Diocesi. Saranno presenti anche le famiglie internazionali, in rappresentanza dei tanti cittadini provenienti da altri contesti geografici e culturali, ma ormai a tutti gli effetti milanesi.

Il Discorso alla Città sarà trasmesso in diretta da Telepace (canale 187 del digitale terrestre), Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), www.chiesadimilano.it, Twitter @chiesadimilano, Radio Marconi e Radio Mater. «La Chiesa nella Città» realizzerà uno “speciale” in onda su Telenova giovedì 8 dicembre alle 18.30 e su Chiesa Tv venerdì 9 dicembre alle 21.10 e domenica 11 dicembre alle 13.

Il Discorso in epoca moderna

Quando l’arcivescovo Giovanni Battista Montini rilanciò la tradizione della festa patronale per rileggere nell’attualità il magistero di Ambrogio ebbe un’intuizione profetica: dopo gli anni della ricostruzione materiale e morale, Milano aveva bisogno di un supplemento d’anima.  Parlando nella Basilica di Sant’Ambrogio, pochi giorni dopo la chiusura della grande Missione di Milano del 1957, Montini disse: «Sant’Ambrogio trovò davanti a sé alcuni problemi che in forma analoga e in proporzioni diverse si presentano anche a noi. Il problema, per esempio, di fare cristiana una città priva ormai di fede religiosa».

L’ansia pastorale di Montini perdura e viene nutrita di anno in anno dagli arcivescovi che gli sono succeduti sulla cattedra ambrosiana – Colombo, Martini, Tettamanzi e Scola – che, al pari del Santo Patrono, non si sono sottratti dall’essere, all’occorrenza, defensores civitatis, intercettando le urgenze del tempo e coniugandole con il disegno di Dio sulla storia degli uomini.