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23 giugno

Scola a Senago
per i 100 anni della chiesa

Celebrazione in Santa Maria Assunta nel corso della visita alla Comunità pastorale “San Paolo Apostolo”. Il 2 giugno inaugurato il nuovo oratorio. Don Roberto Gatti presenta il territorio.

di Cristina CONTI

22 Giugno 2013

Domenica 23 giugno il cardinale Angelo Scola sarà in visita alla Comunità pastorale “San Paolo Apostolo” a Senago. Un Comune a nord di Milano, ricco di storia, dove da poco è stato inaugurato il nuovo oratorio e che, proprio quest’anno, celebra i 100 anni dall’apertura al culto della chiesa parrocchiale. Alle 10.30 ci sarà la Santa Messa in Santa Maria Assunta, celebrata dall’Arcivescovo e aperta a tutta la comunità.

Ma quali sono i problemi e le caratteristiche di questo territorio? L’abbiamo chiesto a don Roberto Gatti, responsabile della Comunità pastorale.

Da quanto tempo è nata la vostra Comunità pastorale?
La nostra Comunità è nata all’inizio di settembre 2009, dopo la visita pastorale del cardinale Dionigi Tettamanzi. È piuttosto estesa e comprende due parrocchie: quella di Santa Maria Assunta, quella della Beata Vergine di Fatima e Santa Rita in Castelletto.

Quali difficoltà avete incontrato da quel momento?
All’inizio, come era inevitabile, ci siamo scontrati con la difficoltà di condividere un unico prete e coadiutore. Per questo motivo negli ultimi quattro anni abbiamo cercato di organizzare le attività ecclesiali in modo da mettere tutti in dialogo tra loro: così è partito un Consiglio pastorale unitario, un Consiglio dell’oratorio unitario e una serie di incontri che coinvolgono i gruppi di famiglie prima del Battesimo e dopo, a partire dai due anni d’età. Accanto, ovviamente, ai normali percorsi di giovani, adulti e anziani. Un modo, insomma, per far incontrare le diverse esigenze, per trovare insieme la soluzione ai problemi e per rispondere concretamente ai bisogni di tutti. Un segno molto bello per creare “comunità” è stata poi la scelta della Caritas, sulla scia del Fondo Famiglia Lavoro voluto dal cardinale Tettamanzi, di continuare a erogare contributi alle famiglie in difficoltà: nel 2011-2012 sono stati distribuiti 20.000 euro che hanno permesso di aiutare 58 nuclei familiari. Vorremmo continuare questa attività anche il prossimo anno, anche se, con molta probabilità, i contributi saranno minori.

Recentemente è stato inaugurato anche il nuovo oratorio…
Sì, il 2 giugno. Fin dall’inizio del mio mandato sapevo che questo sarebbe stato il mio incarico. Il parroco precedente aveva avviato la raccolta dei fondi a questo proposito e le persone sentivano forte l’esigenza di un punto di incontro per giovani e associazioni. Già esistevano un bar e alcune aule per la catechesi. Adesso abbiamo fatto costruire un salone polifunzionale, che sarà dedicato ad attività culturali e ricreative, con un palco per rappresentazioni teatrali e proiezioni cinematografiche. Certo, dobbiamo finire di pagarlo, ma è anche questo un modo per aiutare le persone a stare insieme e a conoscersi.

Chi sono i cittadini che abitano il vostro territorio?
La popolazione è molto omogenea. Molte famiglie giovani sono venute a vivere nelle case di nuova costruzione, ma è rimasto anche un buon numero di persone anziane. Ogni anno ci sono all’incirca 150 nascite per 150 defunti.

Immigrazione. A che punto siamo?
Rispetto ad altri Comuni limitrofi, qui gli immigrati sono presenti solo parzialmente. Si tratta soprattutto di cinesi o sudamericani, ben inseriti nel contesto sociale, con il proprio lavoro, che partecipano alla vita del territorio e, quelli che sono di fede cattolica, frequentano anche le attività parrocchiali.

Crisi economica. Si è sentita molto da voi?
Sicuramente. Tante persone hanno perso il lavoro oppure sono state messe in cassa integrazione. Ma quello che manca maggiormente è la possibilità di progettare il futuro: c’è troppa insicurezza nello stile di vita. E questo abbiamo potuto toccarlo con mano anche con la costruzione del nuovo oratorio: molti avrebbero voluto partecipare di più, ma per la precarietà della loro situazione finanziaria non hanno potuto.