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29 gennaio

Scola a Sala al Barro, terra fertile di vocazioni

Alle 10.30 Messa col Cardinale nella parrocchia della Beata Vergine nella frazione di Galbiate (Lecco), piccola, ma capace di dare alla Chiesa 5 preti in 25 anni, tra i quali don Luciano Capra, segretario dell’Arcivescovo. Ne parla don Erasmo Riccardo Rebecchi, responsabile della Comunità pastorale Santa Maria in Monte Barro

di Marcello VILLANI

26 Gennaio 2017

Sarà don Erasmo Riccardo Rebecchi, da pochi mesi responsabile della Comunità pastorale Santa Maria in Monte Barro a Galbiate (Lecco), ad accogliere il cardinale Angelo Scola nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine a Sala al Barro, dove l’Arcivescovo presiederà la celebrazione eucaristica domenica 29 gennaio alle 10.30. È la prima volta che Scola giunge nella piccola comunità della frazione di Galbiate, che conta circa duemila abitanti. Con lui ci sarà don Luciano Capra, suo segretario particolare, originario proprio di questa comunità, dove è nato 52 anni or sono.

La parrocchia fa parte della Comunità pastorale ed è retta dal sacerdote residente don Arnaldo Zuccotti Don Erasmo parla di fedeli molto vivi e attivi: «Ci riempie di gioia, la visita del Cardinale, perché rappresenta anche un ritorno alle radici della spiritualità di don Luciano. La nostra è una piccola comunità, ma negli ultimi 25 anni ha donato alla Chiesa ambrosiana ben cinque sacerdoti, a conferma della sua vivacità e della sua ricchezza. Ha saputo esprimere vocazioni che sono veri e propri doni alla Chiesa».  

Di sicuro questa spiritualità è favorita dalla dimensione contenuta della parrocchia: «Nella sua semplicità, è una parrocchia molto unita e quella degli abitanti è una fede molto viva. È inserita in un tessuto, quello della Comunità pastorale di Galbiate, che anche in ambito laicale esprime molte associazioni attive in diversi campi, da quello culturale a quello sociale e ambientale. C’è grande attenzione alla comunità e al suo sviluppo in tutti i campi. Abbiamo inoltre la fortuna di disporre del parco regionale del Monte Barro».

Nel Decanato di Oggiono, di cui questa Comunità pastorale fa parte, la Caritas è molto attiva anche nelle sue “diramazioni” di Galbiate e Sala: «Il prossimo 8 febbraio avremo un incontro con don Augusto Panzeri sul tema “A trent’anni dal convegno Farsi Prossimo”, per capire quali suggerimenti si possano dare al gruppo Caritas della nostra Comunità pastorale e riflettere su come coniugare la nostra dimensione con quella, più grande, del bisogno. Raccogliamo gli alimenti alla “Madia della Fraternità” e diversi parrocchiani collaborano con la Caritas decanale, ma vorremmo ampliare la nostra dimensione sia di parrocchiale, sia di comunità».

Molto attiva, a Sala, è anche la scuola materna parrocchiale. Unico motivo di cruccio in questi giorni è il Centro sportivo di via Monte Oliveto (forte di 330 atleti), la cui attività è messa in discussione dai residenti che ne lamentano l’eccessiva “rumorosità”. Commenta don Erasmo: «Sono lamentele non giustificate, dato che il centro era preesistente all’insediamento dei residenti. In ogni caso vorrei che la situazione si normalizzasse e si trovasse un accordo». Lo stesso auspicio formulato dal magistrato che ha preso in esame la questione e che, proprio in questi giorni, ha stabilito che il Centro dovrà rimanere aperto, previo un accordo tra le parti.