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30 agosto

Scola a Cristo Re per i 50 anni della chiesa

Celebrerà la Messa alle ore 10.30. Il parroco, padre Francesco Inversini, presenta le attività della parrocchia del quartiere Villa San Giovanni a Milano

di Cristina CONTI

27 Agosto 2015

Domenica 30 agosto il cardinale Angelo Scola sarà nella parrocchia di Cristo Re (via Galeno, 32 – Milano) per il 50° anniversario della sua fondazione. Alle ore 10.30 celebrerà la Messa. Abbiamo chiesto al parroco, padre Francesco Inversini, dehoniano, di presentare le attività della sua comunità e le caratteristiche del territorio, il quartiere di Villa San Giovanni.

Qual è il motivo della visita di Scola?

«L’8 agosto abbiamo ricordato l’anniversario della fondazione della nostra parrocchia, avvenuta nel 1965. Abbiamo richiesto la presenza del Pastore della nostra Diocesi per rinnovare i vincoli comunitari e darci forza nel cammino di fede. La scelta del 30 come data è stata un po’ una mediazione. Nel mese di agosto c’è sempre poca gente a Milano, la città si svuota e questo penalizza un po’ le feste che cadono in questo periodo».

Come vi siete preparati per questa occasione?

«La preparazione è stata lunga ed è iniziata circa due anni fa. Nel corso dello scorso anno abbiamo organizzato momenti di carattere religioso e culturale, tra cui rappresentazioni, concerti e celebrazioni. Quando il Cardinale ci ha dato conferma della sua disponibilità, ne abbiamo parlato in Consiglio pastorale e abbiamo costituito un comitato per la preparazione della celebrazione di questa domenica. Vorremmo approfittare dell’occasione anche per fare memoria di tutti coloro che in questi 50 anni hanno contribuito a mantenere viva l’attività parrocchiale: fedeli defunti, quelli attuali e tutti i sacerdoti».

Come siete organizzati? E quali sono le attività che si svolgono da voi?

«Siamo una sola parrocchia gestita dai Padri Dehoniani fin dalla sua fondazione. Attualmente siamo in cinque. Non tutti siamo impegnati in parrocchia, ci occupiamo anche di attività esterne: uno segue le suore Sacramentine di Monza, un altro una casa di riposo, un terzo confessa nel Duomo di Milano. Le attività parrocchiali sono varie. Oltre alla catechesi, abbiamo una particolare attenzione alla pastorale degli ammalati. Per loro ci sono alcuni momenti forti nel corso dell’anno: un incontro annuale, una celebrazione prima di Natale, una l’11 febbraio per la festa della Madonna di Lourdes e una nel mese di maggio. Durante l’anno ci sono le visite dei ministri straordinari dell’Eucaristia e ogni primo venerdì del mese quella di un sacerdote. All’interno della parrocchia abbiamo poi una scuola di teologia che propone un corso di formazione per i fedeli, diviso in due parti, la prima tra ottobre e dicembre e la seconda tra gennaio e marzo, in cui affrontiamo temi di pastorale o legati all’attualità: quest’anno parleremo di alimentazione, islam e famiglia. Nella parrocchia ci sono inoltre la Caritas, la San Vincenzo, l’associazione “Giardino delle idee”, che si occupa delle richieste/offerte di lavoro, un Centro d’ascolto e il Banco alimentare. Durante l’anno diverse compagnie animano il nostro teatro. Due le associazioni sportive: il G.S. Villa e la Nica, molto legate all’attività parrocchiale perché coinvolgono ragazzi e giovani».

Gli immigrati sono molto presenti?

«Sì, soprattutto latinoamericani, asiatici, filippini e persone che vengono dai Paesi dell’Est. La convivenza è pacifica tra gli stranieri stabili e i nuovi arrivi. E sono ben integrati nella comunità».

La crisi economica si è sentita molto?

«Sì. Molte famiglie chiedono aiuto nella ricerca del lavoro e per i generi alimentari e noi cerchiamo di rispondere loro. Più volte abbiamo fatto anche ricorso al Fondo Famiglia Lavoro».