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24 marzo

Preghiera e digiuno per i Martiri Missionari

Nell’anniversario dell’assassinio di monsignor Romero, prende ispirazione da quell'evento per ricordare sia quanti si sono sacrificati per la fede, sia il valore supremo della vita

16 Marzo 2016

Il 24 marzo 1980, mentre celebrava l’Eucarestia, venne ucciso monsignor Oscar Arnulfo Romero, Vescovo di San Salvador, nel piccolo Stato centroamericano di El Salvador. La celebrazione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, il 24 marzo, prende ispirazione da quell’evento, sia per fare memoria di quanti lungo i secoli hanno immolato la loro vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estreme conseguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita, che è dono per tutti. Fare memoria dei martiri è acquisire una capacità interiore di interpretare la storia oltre la semplice conoscenza.

Quest’anno la memoria dei Martiri Missionari ricorre il Giovedì santo: per questo ogni comunità o Decanato potrà vivere e celebrare questo ricordo nel giorno che ritiene più opportuno. Questa coincidenza ci invita a leggere la vita di questi uomini e donne che hanno donato loro stessi «nel vivere la ricchezza della missione di Gesù che risuona nelle parole del Profeta Isaia: portare una parola e un gesto di consolazione ai poveri, annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù della società moderna, restituire la vista a chi non riesce più a vedere perché curvo su se stesso, e restituire a quanti ne sono stati privati» (Misericordiae Vultus). Gesù è il Volto misericordioso del Padre: nel Suo volto i volti di don Andrea Santoro, monsignor Oscar Romero, don Sandro Dordi e di tanti che, come tasselli di un mosaico, compongono e ci svelano l’icona di un Padre ricco di misericordia, che attraverso vite donate continua a elargire misericordia di generazione in generazione.