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19 agosto

Musulmani in festa
per la fine del Ramadan

Agli auguri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso si uniranno quelli del cardinale Scola per i fedeli islamici presenti a Milano e in Lombardia

di don Giampiero ALBERTI Centro Ambrosiano di Dialogo con le Religioni

12 Agosto 2012

Come ogni anno giungono ai musulmani – in occasione di Id al-Fitr, fine Ramadan, una delle loro feste più significative (19 agosto) – gli auguri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, cui si uniranno per i musulmani presenti in Milano e Lombardia, gli auguri del nostro Arcivescovo (on line domenica 19 agosto, ndr).

Educare i giovani cristiani e musulmani alla giustizia e alla pace è il tema scelto dal Pcdi, di pressante attualità nel mondo tormentato in cui viviamo, come recita il messaggio stesso. Ecco allora un augurio che diventa un compito per i giovani cristiani e musulmani: «Essere araldi di giustizia e di pace e costruttori di una cultura rispettosa dei diritti e della dignità di ogni cittadino».

Augurio fatto proprio anche dal cardinale Scola: «Insieme dobbiamo smentire chi accusa la religione di fomentare discordie, guerre, razzismo e inciviltà. Per questo dobbiamo smascherare chi, strumentalizzando la fede, spinge i giovani all’odio e alla violenza verbale, morale e fisica».

Come ogni anno, i messaggi augurali verranno consegnati ai responsabili delle comunità musulmane, ma anche ai semplici fedeli, nel giorno della loro festa, da parte di parroci e operatori pastorali. Per la città di Milano i raduni per la preghiera si svolgeranno al Palalido e all’Arena. I musulmani sono stati invitati dai loro responsabili a considerare questi luoghi aperti a tutti i diversi gruppi senza distinzioni di appartenenza. È un simpatico segnale di maggior unità.

Inoltre, quest’anno i gruppi di musulmani sono aumentati, in quanto alcuni di essi, che passavano inosservati, si sono resi visibili, presentandosi come tali, alle Autorità civili. Un altro segno di un clima di fiducia che si va instaurando sempre più e lascia ben sperare per un dialogo che auspichiamo sempre più profondo tra le religioni e le culture.