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22 maggio

Livatino, una testimonianza di giustizia proposta ai giovani

All'Università Statale la Fuci organizza un incontro di approfondimento sulla figura del giudice ucciso dalla mafia, già al centro dell'ultima Notte degli Ulivi all'Eremo San Salvatore. Tra i relatori quattro magistrati

di Marta Valagussa

15 Maggio 2019
Rosario Livatino

La sera del 17 aprile decine di giovani dell’Azione Cattolica ambrosiana hanno raggiunto a piedi l’Eremo San Salvatore, leggendo brani tratti dalla biografia di Rosario Livatino, il giudice ucciso nel 1990, a soli 38 anni, da quattro sicari della mafia, per essersi occupato della Tangentopoli siciliana e aver messo a segno numerosi colpi contro le cosche. Una salita silenziosa, quella dei giovani di Ac, che hanno potuto approfondire la conoscenza di uno dei tanti eroi che hanno dato la vita per la giustizia. «Abbiamo conosciuto meglio la storia del giudice, lui stesso da giovane impegnato nell’Azione Cattolica – spiega Lorenzo Cattaneo, presidente della Fuci Milano -. Appena laureato, entrò in magistratura e diventò sostituto procuratore ad Agrigento. Quella sera all’Eremo, però, non ci è bastata. Abbiamo deciso di fare qualcosa in più. La figura di Rosario Livatino ci ha così coinvolti e affascinati che abbiamo pensato di organizzare un pomeriggio di studio, facendoci aiutare da adulti competenti e testimoni credibili».

Così, mercoledì 22 maggio, nell’aula 104 dell’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono), alle 16.30 si riuniranno magistrati e docenti che racconteranno la figura del giudice Livatino a tutti gli adulti, giovani, studenti e universitari presenti (l’incontro è aperto a tutti, l’ingresso è libero). Dopo i saluti di Alberto La Torre, Giuseppe Costanza e Giovanni Impastato, interverranno quattro magistrati e una docente di procedura penale. Sono stati invitati i magistrati Nicoletta Guerrero (che lavorò a stretto contatto con Livatino), Cristina Marzagalli (attiva a Varese), Maurizio Romanelli (dal 2016 Procuratore nazionale aggiunto alla Direzione nazionale antimafia, dove è responsabile della sezione terrorismo) e Gemma Gualdi, oltre a Elena Catalano (avvocato e docente di Procedura penale all’Università dell’Insubria).

Tra gli ospiti anche Adelio Airaghi, presidente di Volarte Italia, associazione culturale che promuove incontri su arte, cultura e legalità, che spiega: «Il grande desiderio dei giovani della Fuci di organizzare un incontro su Rosario Livatino mi ha convinto a portare il mio contributo per diffondere la conoscenza di questo grande personaggio. Tutti gli ospiti hanno accettato l’invito con vivo entusiasmo e un sì incondizionato. Credo fermamente che, se si indica la direzione giusta ai giovani, sono in grado di fare grandi cose. In particolare, se noi adulti indichiamo loro la strada della legalità, i giovani si entusiasmano e la percorrono senza remore». Tante le aspettative per questo incontro: «Siamo di fronte a un personaggio davvero molto importante: con il suo esempio e con la sua testimonianza fino alla morte Livatino ha dimostrato ai giovani di tutti i tempi quanto conta essere credibili nella vita. Lo dirò durante l’incontro: Livatino non è morto davvero. Chi ha fatto fino in fondo il proprio dovere, ed è morto per questo, vive ancora. La persona del giudice Livatino, soprattutto al Nord Italia, è poco studiata e poco conosciuta, meriterebbe di essere approfondita. Mi auguro che questa sia la prima di una serie di iniziative volte a far conoscere questa figura così importante per la storia del nostro Paese».

Info; www.azionecattolicamilano.it; fucimilanostatale@gmail.com

 

 

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