Percorsi ecclesiali

La Diocesi nel Cammino sinodale

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Sinodo

Le Chiese locali chiamate a “imparare” la sinodalità

All’ultimo Consiglio presbiterale il referente diocesano don Walter Magni è intervenuto sull’avvio del cammino: «È necessario raggiungere il maggior numero di persone possibili»

31 Ottobre 2021

Lunedì 25 e martedì 26 ottobre al Centro pastorale di Seveso si è tenuta la prima sessione del XII Mandato del Consiglio Presbiterale diocesano. Nella mattinata di martedì il Referente diocesano per il Sinodo, don Walter Magni, ha tenuto un intervento sull’avvio del percorso sinodale della Chiesa a livello mondiale e locale. Riportiamo alcuni passaggi relativi all’avvio del percorso sinodale a livello diocesano.

Il cammino verso il Sinodo dei Vescovi si è aperto il 9-10 ottobre scorso a Roma; il 17 ottobre si è aperto anche in tutte le chiese particolari, diocesane. Questo duplice avvio è il segno della auspicata e strutturale convergenza del Sinodo dei Vescovi con i percorsi sinodali delle Chiese locali. Una tappa fondamentale sarà pertanto la preparazione e la celebrazione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2023), a cui farà seguito la fase propriamente attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese locali.

Diventa pertanto decisivo cogliere la dinamica complessiva che attraversa l’intero processo sinodale e che vede all’avvio una sorta di intreccio funzionale tra Sinodo dei Vescovi e percorsi sinodali nelle Chiese locali. È dunque in questo senso che vengono a delinearsi, tra ottobre 2021 e ottobre 2023, tre fasi: quella diocesana, quella continentale e infine quella universale. La fase diocesana del Sinodo sarà presieduta dalle Conferenze episcopali nazionali, mentre quella continentale sarà affidata all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi.

L’avvio del processo sinodale delle Chiese locali intende raccogliere, attraverso le Conferenze episcopali, dei contributi utili al Sinodo dei Vescovi, ma soprattutto sta chiedendo che nelle Chiese locali si affini e si impari lo stile della sinodalità, a essere ordinariamente sinodali. C’è dunque una operatività da assolvere, ma soprattutto uno stile e un metodo da acquisire.

Affinché ciò avvenga, è necessario adoperarci al massimo per coinvolgere, in questo processo di conversione alla sinodalità e di convergenza di percorsi, il maggior numero di persone possibile. Lo stesso Documento preparatorio insiste nell’affermare che vanno raggiunte le periferie, coloro che hanno lasciato la Chiesa, coloro che praticano la loro fede raramente o non la praticano affatto, coloro che sperimentano la povertà o l’emarginazione, i rifugiati, gli esclusi, i senza voce, ecc.

Alla luce della distinzione tra fase continentale del Sinodo e fase diocesana dei percorsi sinodali, si comprendono le scansioni (o fasi) con le quali anche la Cei ha inteso dettagliare il cammino sinodale complessivo delle diocesi italiane nell’orizzonte del Sinodo dei Vescovi, precisandoli in tre momenti:  

Fase narrativa – dal basso verso l’alto (22 novembre 2021 – maggio 2023), che intende coinvolgere in modo ampio il popolo di Dio sul tema della sinodalità, con momenti di ascolto, ricerca e proposta nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle realtà ecclesiali;

Fase sapienziale – dalla periferia al centro (giugno 2023 – maggio 2024), intesa come momento unitario di raccolta, dialogo e confronto con tutte le anime del cattolicesimo italiano;

Fase profetica – dall’alto verso il basso (giugno 2024 – maggio 2025), immaginata come fase di sintesi delle istanze emerse nelle consultazioni delle chiese locali e consegna, a livello regionale e diocesano, delle prospettive di azione pastorale con relativa verifica.