Sirio 26-29 marzo 2024
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Intervista

«L’Azione Cattolica in prima linea per la famiglia»

Il presidente nazionale Franco Miano presenta la tavola rotonda che si terrà a Palazzo Marino venerdì 13 gennaio

di Martino INCARBONE

9 Gennaio 2012

“Le famiglie nella città” è il titolo della tavola rotonda che si terrà nella sala Alessi di Palazzo Marino venerdì 13 gennaio alle 18.30 (ingresso libero). Introdotta dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, vedrà protagonisti mons. Erminio De Scalzi, Franco Miano e il sociologo Mauro Magatti. Il dibattito, moderato da Valentina Soncini, presidente dell’Ac diocesana, è organizzato dall’Azione cattolica italiana in preparazione del VII Incontro mondiale delle famiglie ed è patrocinato dal Comune di Milano. Ne parliamo con Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione cattolica.

Perché questo dibattito a Milano?
Lo spunto immediato dell’iniziativa è dare un chiaro segnale di attenzione da parte dell’Azione cattolica alla preparazione dell’Incontro mondiale delle famiglie. Ma una grande città è anche il luogo dove gli uomini abitano, vivono, lavorano e fanno festa. Milano è terra di mezzo, come ha ricordato l’arcivescovo Scola entrando in Diocesi, è metropoli operosa, ospitale nella quale è essenziale che continui a risuonare la buona notizia del Vangelo di Gesù. In questo senso l’Azione cattolica vuole dire un impegno a tutto campo nella Chiesa, con il Papa e i vescovi, per affermare la gioia di essere famiglia cristiana nel nostro tempo.

Come si situa questo incontro nel cammino dell’Ac italiana?
Questo è il punto a cui tengo di più: l’impegno dell’Ac come famiglia e per la famiglia non è estemporaneo. Noi non facciamo altro, in questo periodo, che portare all’evidenza quello che è un impegno costante dell’Ac di sempre. Un impegno educativo nello stile familiare, che coinvolge tutte le fasce d’età: per esempio il sostegno ai gruppi di adulti e di famiglie, l’accompagnamento dei genitori nell’educazione dei figli, la vicinanza ai giovani nell’educarli all’affettività e così via.

La tavola rotonda si intitola “Le famiglie nella città”. Che cosa significa?
Prima di tutto significa dire che il Vangelo è una parola bella per ogni famiglia, nelle situazioni difficili come in quelle più favorevoli. Conseguentemente viene la necessità di inserirsi nel dibattito pubblico: vogliamo ribadire la centralità della famiglia e della persona nell’agenda politica. Dire famiglia e città significa usare un’immagine che raccoglie entrambe le polarità, quella del lavoro e quella della festa.

La tavola rotonda si svolge a Palazzo Marino e il sindaco Pisapia porterà il suo saluto iniziale. Oggi il tema del lavoro è da tanti punti di vista al centro dell’agenda politica. Quale messaggio portano i cristiani alle istituzioni e alla società?
In questo momento difficile della vita del nostro Paese è essenziale un’assunzione di responsabilità. Come Azione cattolica esprimiamo quindi piena condivisione di ogni sforzo per una rinascita del nostro Paese. In questa piena condivisione degli sforzi, noi vogliamo mettere al centro chiaramente ciò che conta di più: le famiglie e le persone che compongono il nucleo familiare. In questo senso il messaggio diventa anche politico: è come dire che nell’agenda della città, come in quella dell’intero Paese, dare centralità e attenzione alla vita delle famiglie è una priorità. Penso alla fatica di conciliare lavoro e vita familiare, oppure alla necessità di offrire a tutti un lavoro degno.

Anche Franco Miano ha una famiglia, lavora e fa festa. Che cosa significa per lei vivere tutto ciò da cristiano?
La combinazione dei diversi impegni oggi è per tutti più complessa e per me lo è anche per il tipo di servizio che in questo momento sono chiamato a rendere. Il Vangelo ci aiuta a ritrovare ciò che conta di più: qualità e competenza nel lavoro, contemporaneamente attenzione piena alla vita della famiglia anche quando il lavoro rischia di essere particolarmente assorbente. La sfida è vivere ogni giorno nello sforzo difficile e pure necessario di ritrovare sempre quelle che sono le giuste priorità.