Sirio 26-29 marzo 2024
Share

La testimonianza di un giovane lettore HO CONOSCIUTO «AVVENIRE» SUI BANCHI DI SCUOLA…

5 Giugno 2008
File Name : DSC_0022.JPG

File Size : 2.6MB (2692468 Bytes)

Date Taken : 2003/03/16 10:44:27

Image Size : 3008 x 1960 pixels

Resolution : 300 x 300 dpi

Bit Depth : 8 bits/channel

Protection Attribute : Off

Hide Attribute : Off

Camera ID : N/A

Camera : NIKON D1X

Quality Mode : N/A

Metering Mode : Matrix

Exposure Mode : Manual

Speed Light : No

Focal Length : 17 mm

Shutter Speed : 1/400 second

Aperture : F11.0

Exposure Compensation : 0 EV

White Balance : N/A

Lens : N/A

Flash Sync Mode : N/A

Exposure Difference : N/A

Flexible Program : N/A

Sensitivity : N/A

Sharpening : N/A

Image Type : Color

Color Mode : N/A

Hue Adjustment : N/A

Saturation Control : N/A

Tone Compensation : N/A

Latitude(GPS) : N/A

Longitude(GPS) : N/A

Altitude(GPS) : N/A

di Matteo Spadini

E’ successo tutto per caso. Frequentavo la prima media presso l’Istituto Salesiano S. Ambrogio a Milano. Un giorno, un sacerdote, durante l’intervallo, mi si avvicina e mi chiede se posso portare i quotidiani, arrivati con la posta del giorno, nella sala lettura dell’istituto; da quel momento in poi sono diventato il «ragazzo dei giornali».

Ogni giorno svolgevo il mio compito con dedizione; ero un ragazzino gracile e minuto e il peso dei giornali mi rendeva a volte molto impacciato ma, col tempo, quell’attività a volte faticosa ha fatto nascere in me un interesse sempre crescente per la carta stampata.

Ho iniziato a leggere qua e là articoli di sport e cronaca e poi col tempo mi sono interessato di argomenti più impegnativi ed è così che ho scoperto Avvenire e sono rimasto attratto dai suoi contenuti.

L’ho trovato più «compatto» in dimensioni rispetto ad altri giornali e a differenza di altri quotidiani era senza gadget: il giornale è un mezzo di comunicazione non la libreria di fiducia o un emporio dove si acquistano cianfrusaglie.

Considero oggi Avvenire un mezzo di informazione lontano dalla retorica e dai luoghi comuni; riporta notizie che lasciano spazio al dialogo e al confronto, esalta i valori umani e cristiani, ma non è come alcuni dicono solo un giornale per sacerdoti, piuttosto è una guida per il cristiano.

Con il passare del tempo ho così capito perchè mio papà era abbonato a questo quotidiano già da molti anni. Vedevo che apriva il giornale però non gli ho mai chiesto che cosa leggeva. E’ stato lui a fare il primo passo: a un certo punto, ha iniziato a segnalarmi gli articoli più importanti e, poi, mi ha coinvolto nell’associazione della Buona Stampa di cui fa parte.

Ora anch’io promuovo e diffondo Avvenire, non solo nella mia parrocchia, anche in università. Con gli amici mi trovo spesso a discutere sugli avvenimenti del giorno e come questi vengono trattati dai diversi giornali. Per esempio, la guerra è brutta per tutti, ma su vari quotidiani ci sono diversi articoli che descrivono come si fa la guerra: quali armamenti, le forze in campo… invece Avvenire cerca di approfondire maggiormente come cessare le ostilità, quali sono le strade di mediazione…

Ed è l’unico giornale che tratta le guerre dimenticate. Di fronte a questi fatti alcuni amici si convincono della bontà della proposta informativa del quotidiano cattolico, altri non sanno come replicare. Continuano a pensare che quello che leggono è il loro pensiero e da parte mia continuo, sempre con rispetto, a far capire loro che c’è anche un altro punto di vista.