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Lutto

La scomparsa di mons. Giacomo Mellera

È mancato nel giorno dell'Assunta all'età di 89 anni, per oltre un trentennio Maestro delle cerimonie in Duomo. I funerali si terranno martedì 17 agosto alle 10 nella Cattedrale celebrati dall'Arcivescovo.

15 Agosto 2021
Mons. Mellera, alla sinistra del cardinale Tettamanzi, durante il Pellegrinaggio diocesano in Terra Santa nel 2007.
(foto e copyright Enrico  Mascheroni)

Domenica 15 agosto è mancato mons. Giacomo Mellera, per oltre 35 anni Maestro delle cerimonie in Duomo. I funerali si terranno martedì 17 agosto alle 10 nella Cattedrale celebrati dall’Arcivescovo, mons. Mario Delpini.

Monsignor Mellera era nato a Santa Maria Rezzonico (Como) il 4 novembre 1931. Ordinato sacerdote da monsignor Montini il 28 giugno 1957, oblato vicario di S. Ambrogio per le Vicarie nello stesso anno, nel 1975 era stato nominato Prefetto e maestro delle cerimonie del Capitolo Minore della Basilica Metropolitana. Collaboratore per il cerimoniale e i testi liturgici dell’Ufficio del Culto Divino dal 1979 al 2007, prevosto degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo dal 1987 al 1993, era stato nominato Cappellano di Sua Santità nel 1988 e vice superiore di S. Ambrogio per le Vicarie nel 2000. Dal 2007 è stato consulente del Servizio per la Pastorale liturgica.

Il 3 giugno 2010, al termine della celebrazione diocesana del Corpus Domini, in un momento conviviale nel cortile dei canonici – alla presenza del cardinale Tettamanzi, dei suoi vicari e dei responsabili di alcuni uffici di Curia – è stata espressa la gratitudine della Chiesa ambrosiana a mons. Mellera nel 35° anniversario del suo servizio quale Maestro delle cerimonie in Duomo.
Una gratitudine racchiusa nelle sentite parole del cardinale Tettamanzi: «35 anni di santo servizio e… non sentirli! Grazie, carissimo don Giacomo, a nome mio e di tutta la Chiesa ambrosiana». A mons. Mellera l’Arcivescovo aveva fatto omaggio di un quadro nel quale, in un collage fotografico, erano racchiuse le immagini più significative del suo ministero, svolto a stretto contatto con tre arcivescovi: Colombo, Martini e Tettamanzi.